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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Dati del pool nazionale 2012

 

A colpo d'occhio

 

Così come la qualità della vita, anche la felicità, intesa come soddisfazione complessiva della propria vita, può essere misurata unicamente su dati riferiti dai singoli individui. Negli ultimi anni, è stata attribuita grande importanza alle misure soggettive di felicità e soddisfazione per la propria vita. Le percezioni e le valutazioni soggettive influenzano, infatti, il modo in cui le persone affrontano la vita e per questo motivo possiedono un elevato valore informativo. La felicità nell’accezione originale è intesa e misurata, da alcuni decenni, come “soddisfazione della vita”. Passi d’Argento l’ha rilevata come soddisfazione complessiva della vita condotta da un individuo ricorrendo a una sola domanda con 4 possibili risposte su un intervallo temporale non specificato*. In particolare si definiscono soddisfatti della propria vita gli anziani di età ≥65 anni che, alla domanda «Quanto è soddisfatto/a per la vita che conduce?» rispondono “abbastanza” oppure “molto”.

 

Nell’indagine Passi d’Argento del 2012, ben il 74% degli intervistati si ritiene molto/abbastanza soddisfatto della propria vita, il 21% si ritiene poco soddisfatto e il 5% non è affatto soddisfatto. Questa quota è più elevata fra i meno anziani (79% fra i 65-74enni, 68% nella fascia 75-84 anni e 63% fra gli ultra 85enni), fra gli uomini (79% vs 70% nelle donne), fra i più istruiti (80%, scende a 69% tra chi ha un’istruzione più bassa) e fra quelli che dichiarano di arrivare a fine mese senza difficoltà economiche (87% vs 71% fra chi ha qualche difficoltà e 50% fra chi ne ha molte).

 

Sebbene non ci sia un chiaro gradiente Nord-Sud, mediamente la percentuale più elevata di persone soddisfatte della propria vita si rileva fra i residenti delle Regioni settentrionali (nella P.A di Trento si registra il valore più alto con 86%, seguono Liguria con 81% e Emilia Romagna con 80%) ed è più bassa in molte Regioni meridionali e insulari (scende al valore minimo del 54% in Calabria, 61% in Sicilia, 64% in Campania).

Gli ultra 64enni che hanno problemi a svolgere autonomamente le attività della vita quotidiana, di base e strumentali (definite rispettivamente con la scale ADL - Activities of Daily Living e la scale IADL - Instrumental Activities of Daily Living) sono meno soddisfatte della propria vita. Una persona non automa in 1 o più ADL si trova in una condizione di disabilità, tra questi il 65% ha risposto di non essere soddisfatto della propria vita (contro il 24% di chi è in grado di svolgere autonomamente tutte le attività di base della vita quotidiana). Il 42% degli intervistati non autonomi in 2 o più IADL si ritiene poco o per nulla soddisfatto (contro il 16% di chi ha problemi in al massimo 1 IADL).

 

Anche la condizione di isolamento sociale incide sulla soddisfazione della propria vita. Il 45% degli anziani che non partecipa ad alcuna attività sociale (frequentazione di centri anziani, parrocchie, sedi di partito o circoli /associazioni) né è solito incontrare altre persone o sentirle anche solo al telefono per fare quattro chiacchiere ha risposto di essere poco o per nulla soddisfatto della propria vita (contro il 23% di chi non è a rischio di isolamento). La sorveglianza Passi d’Argento rileva che vivono in condizioni di isolamento il 20% degli ultra 64enni intervistati.

 

*Nota. La domanda sulla soddisfazione della propria vita non viene posta al proxy.

 

 

Soddisfazione per la propria vita

PdA 2012 (n=19.057)

 

 

Soddisfazione per la propria vita per caratteristiche socio-demografiche

Persone che si ritengono molto o abbastanza soddisfatte per caratteristiche socio-demografiche

PdA 2012

 

 

 

Soddisfazione per la propria vita

Persone che si ritengono molto o abbastanza soddisfatte della propria vita per Regione di residenza

PdA 2012 - Valore di pool: 71,8% (IC 95% 70,55-72,97%)

 

* Lombardia, Fvg e Marche hanno partecipato solo con una Azienda.

 

Scarica la tabella con i dati per Regione (xls 28 Kb).

 

 

Il benessere, misurato con la soddisfazione per la vita che si conduce

 

Il benessere è lo stato della persona la quale sente che la sua vita sta andando bene. Per poter sperimentare uno stato di benessere sono essenziali alcune condizioni come ad esempio avere il lavoro e la casa, ma gli indicatori che misurano queste condizioni di vita, da soli, non riescono a descrivere il benessere delle persone che è condizionato anche dalla qualità delle proprie relazioni, dalle proprie emozioni positive, dal grado di realizzazione delle proprie potenzialità, la soddisfazione della propria vita.

 

Il concetto di “benessere” è vicino a quello di qualità della vita relativa alla salute, ma è più ampio di esso perché include, come si è visto, oltre alla salute, anche condizioni di vita e qualità delle relazioni sociali e componenti soggettive.

 

Come Passi d’Argento misura il benessere

Passi d’Argento rileva la percentuale di anziani di età ≥65 anni che, alla domanda “quanto è soddisfatto/a per la vita che conduce?” rispondono “abbastanza” oppure “molto”. Una alternativa, in negativo, è la percentuale di intervistati che, alla stessa domanda, rispondono “poco” oppure “per nulla”. Con questi dati, Passi d’Argento calcola un indicatore specifico: la soddisfazione per la propria vita (Consulta la scheda indicatore), un aspetto rilevante del benessere.

 

Nonostante le difficoltà che incontrano gli scienziati sociali nel trovare un accordo generalizzato sulla definizione di benessere, alcuni indicatori, compreso la soddisfazione della propria vita, hanno rivelato una buona validità e anche la capacità di fornire indicazioni per le politiche pubbliche. In particolare, l’indicatore della soddisfazione per la vita, basato su una sola domanda, è stato confrontato, in studi di popolazione condotti in due diversi paesi, con una misura validata, sotto il profilo psicometrico. E’ stato evidenziato che esiste un elevato grado di associazione tra le due scale di misura e che l’indicatore basato su una sola domanda produce correlazioni, di intensità simile a quelle della scala più complessa, con le stesse variabili demografiche socio-economiche e sanitarie. In definitiva, i risultati che si ottengono quando si usa con la singola domanda sulla soddisfazione sull’andamento della propria vita sono sovrapponibili a quelli che si ottengono con la scala complessa. Perciò, la singola domanda sulla soddisfazione è usato negli studi e nella sorveglianza di popolazione.

 

Importanza per la salute

Dal punto di vista della sanità pubblica, la soddisfazione per la propria vita è un predittore della longevità, con una evidente relazione dose-risposta tra insoddisfazione e mortalità per tutte le cause, degli incidenti.

Inoltre, la soddisfazione per la propria vita è associata con la percezione del proprio stato di salute e, più in generale, con la qualità della via relativa alla salute, espressa in termini di giorni in cattiva salute.

L’insoddisfazione è risultata associata a numerosi problemi di salute come:

  • Disabilità
  • Disturbi nella sfera della salute mentale, come sintomi depressivi ed ansia
  • Disturbi del sonno
  • Malattie croniche, come il diabete, artrosi, malattie cardiovascolari e asma

Inoltre l’insoddisfazione per la propria vita è associata ad aumentata prevalenza di fattori di rischio per le malattie croniche, come:

  • Fumo
  • Obesità
  • Inattività fisica
  • Consumo eccessivo di alcol.

Tra le persone insoddisfatte è anche più frequente la mancanza di supporto sociale

Bisogna rilevare che queste associazioni restano significative anche dopo aver aggiustato per le caratteristiche socio-economiche. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18080207

Infine, è stato osservato che, nel corso di disastri naturali, le persone insoddisfatte per la propria vita e con percezione di un cattivo stato di salute risultano particolarmente vulnerabili, nel senso che, se non adeguatamente preparate, vanno incontro più degli altri, a perduranti problemi fisici e mentali.

 

La soddisfazione per la vita che si conduce, in Italia e a livello internazionale

In base ai dati rilevati da Passi d’Argento, il 76% dei rispondenti di età ≥ 65 anni dichiara di essere soddisfatto della vita che conduce, la frequenza tra gli uomini (79%) è maggiore di quella tra le donne (70%). Otre al genere, la soddisfazione è associata con l’età, visto che si riduce dal 79% tra i 65-74enni al 67% tra gli ultra74enni. Grande è la differenza territoriale perché il grado di soddisfazione che si riduce scendendo dal nord al sud lungo la penisola.

 

Anche l’Istat, con l’indagine multiscopo sulle famiglie, rileva dal 2010 i dati sulla soddisfazione per la propria vita, con una domanda cui l’intervistato risponde assegnando, al suo grado di soddisfazione, un punteggio che va da 0 (per niente soddisfatto) a 10 (molto soddisfatto). I dati, facilmente consultabili, rivelano che, considerando soddisfatti coloro che rispondono con punteggi da 6 a 10, nel 2014, le persone anziane soddisfatte per la propria vita sarebbero l’82% tra i 65-74enni e il 71% tra gli ultra74enni. In tutte e due le fasce di età la percentuale di soddisfatti si riduce di circa sei punti, passando da nord al sud.

 

Nell’Unione Europea, la soddisfazione per la vita che si conduce è uno degli indicatori dell‘Indagine Europea sulla Qualità della Vita. Alla domanda, gli intervistati possono rispondere su una scala da 0 (per niente soddisfatto) a 10 (molto soddisfatto). I risultati per il 2012, in termini di medie di punteggio, sono direttamente accessibili via internet. Selezionando solo le persone da 65 anni in su, il punteggio medio per l’Italia, pari a 6,9, risulta un po’ più basso di quello dell’insieme dell’Unione Europea, pari a 7,3. I più soddisfatti sono gli anziani danesi (con 8,6) e i meno soddisfatti quelli bulgari (con 5,0).

 

Negli Stati Uniti, il BRFSS utilizza un indicatore della soddisfazione per la propria vita, basato sulla stessa domanda. Come in Passi d’Argento, sono previste 4 modalità di risposta (da “per niente soddisfatto” a “molto soddisfatto”). I risultati sono però molto diversi: gli over65 insoddisfatti per l’andamento della propria vita sono solo il 4% negli Stati Uniti, mentre in Italia sono il 24%.

 

L’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OECD), cui partecipano 34 paesi, compresa l’Italia utilizza l’indicatore sulla soddisfazione per la propria vita e lo analizza, per tutti i Paesi, con risultati accessibili e commentati.

 

 

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