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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Passi e Passi d’Argento al convegno Aie 2014

26 novembre 2014 - Tre giorni per parlare del futuro dell’epidemiologia per l’ambiente, la salute e l’equità. Tre giorni per ragionare su quale «contributo può dare l’epidemiologia alla valutazione integrata di questi fattori, all’indirizzo della ricerca, alla definizione di misure di sanità pubblica e priorità di intervento, al miglioramento delle capacità di pianificazione, gestione e valutazione degli interventi di prevenzione».

 

Il XXXVIII Congresso dell’Associazione italiana di epidemiologia (Aie), che si è svolto a Napoli gli scorsi 5-6-7 novembre, ha visto la partecipazione di molti operatori che collaborano alle sorveglianze Passi e Passi d’Argento. Molti i contributi sotto forma di poster e di presentazioni. Tra questi:

  • La presentazione “Disuguaglianze e fattori comportamentali delle donne che non eseguono gli screening di prevenzione oncologica” (ppt 1,5 Mb) a cura di Giuliano Carrozzi (Dipartimento di Sanità Pubblica, Ausl Modena e Gruppo Tecnico Passi)

  • il poster “L’impatto dei determinanti sociali sugli stili di vita in Trentino, anni 2008-2013” (pdf 833 kb): L’associazione tra determinanti sociali e stili di vita è confermata anche nel contesto del trentino. L’impatto dei determinanti sociali si registra soprattutto su fumo, sedentarietà ed eccesso ponderale, mentre è marginale su consumo di alcol e frutta/verdura. Il potenziale guadagno in salute derivante dall’intervento sui singoli determinanti sociali risulta rilevante. Affrontare le disuguaglianze in salute agendo sui determinanti sociali, e dunque indirettamente sui comportamenti dannosi da essi condizionati, rappresenta una priorità per la sanità pubblica, ma anche in tutte le altre politiche, di cui tener conto nei Piani regionali/provinciali della prevenzione
  • il poster “Il determinante socioeconomico nel trend di prevalenza dei fumatori adulti del Lazio fra il 2008 e il 2013” (pdf 2 Mb): Nel Lazio, negli ultimi 6 anni si registra una lieve ma non significativa diminuzione dei fumatori uomini adulti (18-69 anni). Il trend dell’abitudine al fumo sintetizza prevalenze molto diverse per livello socioeconomico. Negli uomini non è in calo significativo mentre lo è nelle fumatrici. Fra queste, la diminuzione di prevalenza è sostenuta dal calo registrato fra le donne di alto livello socioeconomico ma non da quelle di basso livello. L’analisi del divario socioeconomico nell’abitudine al fumo è un elemento fondante per interventi efficaci di promozione alla disassuefazione al tabagismo e per cercare di evitare l’ampliamento delle disuguaglianze correnti. Cogliere i processi di questo aspetto in archi temporali di pochi anni è essenziale per la programmazione e valutazione degli interventi di prevenzione
  • il poster “L'attività fisica nelle persone con 65 e più anni: i dati del Passi d'Argento per la prevenzione” (pdf 198 kb): La misurazione del livello di attività fisica attraverso il questionario Pase (Physical Activity Scale for Elderly) mostra che negli ultra-64enni il livello di questa diminuisce significativamente con l’età per raggiungere un calo drastico dopo gli 85 anni. Si rilevano inoltre livelli più bassi di attività fisica tra le donne, tra chi ha molte difficoltà economiche e ha un’istruzione bassa. Anche il consumo di 3 o più farmaci al dì e la presenza di almeno una malattia cronica determinano livelli di attività fisica significativamente inferiori a quelli rilevati sull’intero campione. Il confronto interregionale mostra un evidente gradiente Nord-Sud (la Valle d’Aosta è la regione più attiva e la Campania quella meno attiva). Il questionario Pase e le curve di percentili hanno permesso per la prima volta di rilevare e descrivere il livello di attività fisica espresso dalla popolazione italiana anziana e si sono dimostrati efficaci strumenti utilizzabili in campo epidemiologico dagli operatori del sistema socio-sanitario per monitorare il livello di attività fisica e attuare mirati e veloci interventi di prevenzione
  • il poster “Strategie per smettere di fumare e tassi di successo. Analisi dei dati della sorveglianza Passi” (pdf 269 kb): La quasi totalità di chi ha provato a smettere di fumare lo ha fatto senza nessun tipo di supporto. Fare ricorso a un Centro per il trattamento del tabagismo non ha conferito una maggiore probabilità di avere successo nel tentativo di smettere rispetto a provare a smettere da soli. I dati del sistema di sorveglianza Passi non confermano i risultati dei principali trial clinici che affermano la superiorità di diversi metodi di cessazione assistita sulla cessazione non assistita
  • il poster “Adesione allo screening della cervice uterina per condizione economica: analisi di trend. Passi 2008-13” (pdf 254 kb): Le donne economicamente più svantaggiate si sottopongono a screening cervicale (che sia organizzato o spontaneo) meno frequentemente di altre. Le differenze fra i diversi gruppi nell’adesione allo screening organizzato sono meno marcate di quelle osservate nello screening spontaneo. Negli ultimi anni è aumentata la copertura dello screening della cervice uterina, soprattutto grazie all’aumento dell’adesione allo screening organizzato. L’offerta di screening organizzato contribuisce a ridurre le disuguaglianze sociali nell’accesso ai servizi sanitari
  • il poster “Lo screening del tumore della cervice uterina in Umbria” (pdf 681 kb): Si conferma l’ottima copertura di popolazione nella prevenzione del tumore della cervice uterina, con una diminuzione nel tempo di coloro che non hanno mai effettuato un test. Ciononostante emergono elementi di mancato accesso alle offerte attive del test preventivo proprio da parte di alcune fasce di popolazione potenzialmente più a rischio (popolazione straniera) che sottolineano l’importanza di una attenta sorveglianza del fenomeno. Grazie alla disponibilità di informazioni altrimenti non fruibili dalle banche dati screening, il sistema Passi si conferma fondamentale per la lettura di fenomeni di difficile analisi, consentendo di individuare target di popolazione con maggior fragilità verso cui programmare e rivolgere interventi mirati
  • il poster “Copertura vaccinale antinfluenzale nella popolazione umbra con almeno una patologia cronica” (pdf 623 kb): La vaccinazione antinfluenzale nella popolazione 18-64enne umbra con almeno una patologia cronica copre solo un quarto dei soggetti con l’indicazione. Pur considerando i limiti della fonte informativa utilizzata, i risultati indicano la necessità di una sensibilizzazione della popolazione interessata, attraverso campagne di comunicazione stagionali mirate e con il coinvolgimento dei medici di medicina generale, per ridurre i rischi delle complicanze dell’influenza ed i costi assistenziali correlati
  • il poster “La condizione di suscettibilità (nota o presunta) alla rosolia tra le donne in età fertile in Umbria” (pdf 596 kb): Fra le donne in età fertile si conferma ancora una scarsa consapevolezza del problema legato all’infezione rubeolica in gravidanza: il consistente numero di donne potenzialmente a rischio di contrarre l’infezione fa emergere la necessità di intraprendere azioni di sensibilizzazione al riguardo soprattutto nei confronti delle popolazioni immigrate.