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la newsletter di Passi
Importanza per la salute
30 maggio 2013 - Il consumo di alcol è associato a numerose malattie croniche e può creare dipendenza; provoca, inoltre, come effetto immediato, alterazioni psicomotorie che espongono a un aumentato rischio di incidenti stradali, comportamenti sessuali a rischio, infortuni sul lavoro, episodi di violenza. Il danno causato dall’alcol, oltre che alla persona che beve, può estendersi quindi alle famiglie e alla collettività, gravando sull’intera società. [1]
Si stima che in Italia siano almeno 30.000 le morti causate dall’alcol, che risulta essere la prima causa di morte tra i giovani fino ai 24 anni di età, in relazione principalmente agli incidenti stradali.[2]
Anche l’impatto economico è notevole: i costi indotti dal consumo di alcol, nei Paesi ad alto e medio reddito, ammontano a più dell’1% del Pil.
Raccomandazioni
I rischi di danni alcol-correlati variano in funzione di diversi fattori:
L’unico modo per annullare completamente i rischi legati al consumo di alcol è l’astensione.
Tuttavia sono stati individuati livelli e modalità di consumo, che comportano rischi per la salute modesti, tali da poter essere considerati accettabili. Perciò molti istituzioni sanitarie internazionali e nazionali hanno formulato raccomandazioni per chi desidera assumere bevande alcoliche, specificando i limiti di non superare. [3] [4]
A differenza di altri fattori di rischio, per l’alcol è appropriato formulare raccomandazioni multiple, articolandole in base alle diverse soglie di consumo accettabile.[5]
Il contesto internazionale e italiano
In confronto con gli altri Paesi europei, l’Italia presenta bassi valori di consumo annuo pro-capite di alcol puro (consumato tramite tutti i tipi di bevande alcoliche); nel 2006 è stato in media di 8 litri, mentre negli altri Paesi era di 11 litri. [6]
Secondo i dati dell’Ocse, in Italia si è verificato negli ultimi trent’anni un notevole calo del consumo pro-capite di alcol (-50%), mentre nello stesso periodo è sensibilmente aumentato in altri Paesi. [7]
L’evoluzione favorevole della situazione in Italia incoraggia a proseguire nelle politiche di contenimento del consumo nocivo di alcol.
Come Passi misura il consumo di alcol
Passi misura il consumo di alcol in unità alcoliche standardizzate (UA). Una UA corrisponde a 12 grammi di alcol puro, quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml), alle gradazioni tipiche di queste bevande.
Il consumo alcolico individuale viene stimato tramite domande che indagano il numero di giorni (negli ultimi 30) in cui sono state consumate bevande alcoliche e il numero medio di UA assunte.
Questo approccio (detto Quantità/Frequenza) è ampiamente utilizzato nelle indagini di popolazione, come il Brfss americano, [8] perché semplice e accettabile. Tuttavia, bisogna tener presente che tende a sottostimare l’effettivo consumo di alcol.
Viene inoltre richiesto il numero massimo di UA consumate in una singola occasione, sempre negli ultimi 30 giorni.
Gli indicatori Passi consentono di monitorare:
Vengono qui elencati i principali indicatori Passi, le cui definizioni dettagliate sono riportate nella scheda dedicata. [9]
Politiche di prevenzione del consumo dannoso di alcol a livello internazionale e nazionale
Sia l’Organizzazione mondiale della sanità sia l’Unione europea hanno elaborato strategie per il contrasto al consumo nocivo di alcol. [10] Documenti ufficiali [11] [12] elencano le priorità per la sanità pubblica e suggeriscono le azioni da intraprendere.
È stata dimostrata l’efficacia di politiche e normative che intervengono sulle caratteristiche della commercializzazione dell’alcol, in particolare il prezzo, la reperibilità e l’accessibilità del prodotto, eliminando la pubblicità delle bevande alcoliche. Inoltre, le campagne di informazione e i programmi di educazione alla salute giocano un ruolo chiave nella sensibilizzazione sull’argomento, favorendo l’accettazione di politiche e misure rivolte alla riduzione del consumo.
Si tratta di un insieme integrato di politiche, che mirano a intervenire sul contesto per rendere più facili le scelte salutari da parte dei cittadini.
Questo approccio è stato incorporato nelle strategie adottate dal nostro paese per il contrasto alle malattie croniche, nella cornice del programma “Guadagnare Salute”. [13]
Nel Piano nazionale alcol e salute [14] sono fissati gli obiettivi da raggiungere per limitare il consumo nocivo di alcol, poi precisati nel Piano sanitario nazionale 2011- 2013 [15] e nel Piano nazionale della prevenzione 2010-2012, [16] che indica anche le fonti di dati da utilizzare per il monitoraggio, tra cui i sistemi di sorveglianza.
Ulteriori approfondimenti
Riferimenti
[1] The Lancet Series on Alcohol and Global Health, 2009
[2] Osservatorio nazionale alcol
[4] Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione: linee guida per il consumo di alcol
[5] Centers for Disease Control and Prevention. Fact Sheets. Alcohol Use and Health.
[6] Relazione al Parlamento sull’Alcol 2010
[8] Behavioral Risk Factor Surveillance System - Questions for 2009: Alcohol Consumption
[9] Passi - Indicatori per il consumo alcolico
[10] Gli indicatori Passi per il consumo alcolico - Politiche di prevenzione
[11] WHO Global Strategy to reduce the harmful use of alcohol 2010
[12] European Commission 2006. An EU strategy to support Member States in reducing alcohol related harm
[13] Ministero della Salute - Guadagnare Salute
[14] Ministero della Salute/CCM - Piano Nazionale Alcol e Salute
[15] Piano Sanitario Nazionale 2011- 2013
[16] Piano nazionale della prevenzione 2010-2012
Indicatori Passi: consumo di bevande alcoliche
Definizioni operative
Che cosa è l’unità alcolica standard
Passi misura il consumo di alcol in unità alcoliche. L’unità alcolica (UA) corrisponde a 12 grammi di etanolo, quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml), alle gradazioni tipiche di queste bevande.
Quale è il limite del consumo moderato di alcol
I rischi di danni alcol-correlati (immediati e cronici) e di dipendenza alcolica variano in funzione di diversi fattori:
Non è possibile stabilire limiti al di sotto dei quali i rischi si annullano.
Per definire il consumo moderato, le istituzioni sanitarie internazionali e nazionali individuano livelli e modalità di consumo, che comportano rischi per la salute modesti, tali da poter essere considerati accettabili.
Definizioni di consumatori di alcol e di consumatori a maggior rischio
Consulta anche le informazioni generali con le caratteristiche degli indicatori Passi, e gli approfondimenti dedicati.
Scheda indicatore: consumo di alcol*
Popolazione di riferimento |
Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni.: |
Numeratore |
Persone che, negli ultimi 30 giorni, hanno consumato almeno una unità alcolica standard- |
Denominatore |
Intervistati che hanno fornito una risposta (qualunque essa sia) sul consumo di bevande alcoliche negli ultimi 30 giorni, esclusi i valori mancanti e i “non so/non ricordo”; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione. |
Misure di frequenza |
Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%. |
Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso |
30 giorni. |
Significato per la salute pubblica |
Consente di valutare la quota di popolazione che assume abitualmente bevande alcoliche e la quota, complementare, di astemi. |
Limiti dell’indicatore |
L’indicatore non permette di individuare, tra gli astemi, coloro che in passato hanno consumato bevande alcoliche (ex-bevitori). |
* Nei rapporti nazionali Passi 2007-2010, la denominazione dell’indicatore era “bevitore”. Successivamente è stata modificata perché il termine è potenzialmente associato a stigma sociale.
Scheda indicatore: consumo abituale elevato
Popolazione di riferimento |
Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni. |
Numeratore |
Uomini che, negli ultimi 30 giorni, hanno consumato in media >2 unità alcoliche al giorno (cioè >60 UA negli ultimi 30 giorni) + donne che, negli ultimi 30 giorni, hanno consumato in media >1 unità alcolica al giorno (cioè >30 UA negli ultimi 30 giorni). Attenzione: nel 2007 la definizione di questo indicatore prevedeva un consumo medio giornaliero >3 unità alcoliche per gli uomini e >2 unità alcoliche per le donne. Successivamente è stato necessario modificare l’algoritmo per il calcolo. |
Denominatore |
Intervistati che hanno fornito una risposta (qualunque essa sia) sul consumo di bevande alcoliche negli ultimi 30 giorni, esclusi i valori mancanti e i “non so/non ricordo”; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione. |
Misure di frequenza |
Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%. |
Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso |
30 giorni. |
Significato per la salute pubblica |
Il consumo abituale di alcol in quantità non moderate, comporta un incremento del rischio di malattie importanti, quali cirrosi epatica, malattie cardiovascolari e tumorali, ecc. |
Limiti dell’indicatore |
Le domande utilizzate da Passi per stimare il consumo alcolico abituale si basano sull’approccio quantità/ frequenza, che per la sua semplicità è idoneo a un sistema di sorveglianza, ma tende a sottostimare la prevalenza dei consumi più elevati. Tuttavia l’indicatore ha dimostrato in analoghe indagini una discreta riproducibilità, per cui appare in grado di valutare in modo attendibile le differenze territoriali di consumo alcolico e l’evoluzione temporale del fenomeno. |
* Nei rapporti nazionali Passi 2007-2010, la denominazione dell’indicatore era “Forte bevitore”. Successivamente è stata modificata perché il termine è potenzialmente associato a stigma sociale.
** Vedi anche: Behavioral Risk Factor Surveillance System (Brfss).
Scheda indicatore: consumo binge
Popolazione di riferimento |
Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni. |
Numeratore |
Uomini che, negli ultimi 30 giorni, hanno consumato almeno una volta 5 o più unità alcoliche in una singola occasione + donne che, negli ultimi 30 giorni, hanno consumato almeno una volta 4 o più unità alcoliche in una singola occasione.
Attenzione: Nel 2007-2009 la definizione di questo indicatore prevedeva il consumo di 6 o più unità alcoliche in una singola occasione, negli ultimi 30 giorni, sia per uomini che per donne |
Denominatore |
Intervistati che hanno che hanno fornito una risposta (qualunque essa sia) sul consumo di bevande alcoliche negli ultimi 30 giorni, esclusi i valori mancanti e i “non so / non ricordo”; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione. |
Misure di frequenza |
Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%. |
Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso |
30 giorni. |
Significato per la salute pubblica |
Il consumo episodico eccessivo di alcol comporta un sostanziale incremento immediato del rischio di lesioni traumatiche ed è associato anche con un aumento del rischio di dipendenza e di effetti nocivi cronici. |
Limiti dell’indicatore |
L’indicatore non include la frequenza di consumo binge nell’arco del mese ed è costruito sulla base di una domanda, che ha un valore soglia predefinito, per cui non è possibile conoscere la quantità esatta di alcol consumato negli episodi binge. |
* Vedi anche: Behavioral Risk Factor Surveillance System (Brfss).
Scheda indicatore: consumo fuori pasto*
Popolazione di riferimento |
Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni. |
Numeratore |
Persone che, negli ultimi 30 giorni, hanno consumato alcol esclusivamente o prevalentemente fuori pasto. |
Denominatore |
Intervistati che hanno che hanno fornito una risposta (qualunque essa sia) sul consumo di bevande alcoliche negli ultimi 30 giorni, esclusi i valori mancanti e i “non so / non ricordo”; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione. |
Misure di frequenza |
Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%. |
Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso |
30 giorni. |
Significato per la salute pubblica |
Il consumo di bevande alcoliche fuori pasto determina livelli più elevati di alcolemia, a parità di quantità assunte, e si associa anche a molteplici effetti nocivi cronici. Il consumo di alcol fuori pasto è uno dei fattori, che determinano un aumento della mortalità a livello di popolazione. |
Limiti dell’indicatore |
La definizione dell’indicatore non si basa su una soglia di unità alcoliche consumate, ma sulla circostanza che tale comportamento è dichiarato abituale e preferenziale. Non viene perciò quantificato precisamente il rischio, legato a questa modalità di consumo alcolico, che varia a seconda del numero di unità alcoliche assunte fuori pasto, abitualmente ed episodicamente. Tuttavia, poiché tale modalità di consumo è maggiormente diffusa nelle persone giovani, più vulnerabili agli effetti tossici dell’alcol, ai fini del monitoraggio di popolazione si assume che anche quantità modeste di alcol fuori pasto siano da considerare potenzialmente nocive. |
* Nei rapporti 2007-2010, la denominazione dell’indicatore era: “bevitore fuori pasto”. Successivamente è stata modificata perché il termine è potenzialmente associato a stigma sociale.
Scheda indicatore: consumo alcolico a maggior rischio*
Popolazione di riferimento |
Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni. |
Numeratore |
Persone che, negli ultimi 30 giorni, hanno dichiarato un consumo abituale elevato e/o un consumo binge e/o un consumo (esclusivamente o prevalentemente) fuori pasto. |
Denominatore |
Intervistati che hanno che hanno fornito una risposta (qualunque essa sia) sul consumo di bevande alcoliche negli ultimi 30 giorni, esclusi i valori mancanti e i “non so / non ricordo” ; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione. |
Misure di frequenza |
Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%. |
Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso |
30 giorni. |
Significato per la salute pubblica |
Questo indicatore intende valutare la quota cumulativa di persone, i cui comportamenti sono espressione di un approccio non moderato al consumo alcolico, e che sono perciò esposte ad un maggior rischio. |
Limiti dell’indicatore |
Questo indicatore aggrega più indicatori, che caratterizzano comportamenti con rischi diversi; non consente perciò di stimare l’impatto complessivo del consumo alcolico sulla salute della popolazione, il cui calcolo richiederebbe più informazioni di quelle raccolte da Passi. Attenzione: A causa dei cambiamenti avvenuti nelle definizioni di alcune componenti di questo indicatore, va utilizzata cautela nei confronti temporali. Infatti, nel 2008 è cambiata la definizione della componente “forte bevitore” e nel 2010 è cambiata la componente del binge drinking. |
* Nei rapporti 2007-2010, la denominazione dell’indicatore era: “bevitore a rischio”. Successivamente è stata modificata perché il termine è potenzialmente associato a stigma sociale.
Gli indicatori Passi per il consumo alcolico
24 maggio 2012 - L’alcol rappresenta uno dei principali fattori di rischio di malattie croniche non trasmissibili e di incidenti e può avere effetti devastanti sulla salute degli individui e sulle comunità. Diversi sono i meccanismi con cui l’alcol esercita la sua azione: tossicità acuta, dipendenza, tossicità da esposizione cronica.
In Italia e in altre nazioni sono state perciò attivate strategie e programmi, volti a controllare i consumi alcolici e a prevenire gli effetti nocivi, che includono anche la sorveglianza epidemiologica.
Diverse sono le fonti da cui si possono ricavare informazioni sul consumo alcolico.
Dati di tipo oggettivo, come quelli derivati dalle statistiche di produzione e vendita delle bevande alcoliche, consentono di stimare a livello aggregato il consumo totale e quello medio di una popolazione.
È importante però avere informazioni anche sul consumo alcolico individuale, in particolare per valutare la diffusione di comportamenti potenzialmente dannosi, la loro evoluzione temporale e le eventuali associazioni con altre variabili, e per mettere in relazione questi comportamenti con gli esiti di salute. A tal fine sono necessarie le indagini epidemiologiche e i sistemi di sorveglianza.
Dal 2007 Passi contribuisce alla prevenzione dei danni alcol-correlati fornendo informazioni sui consumi di bevande alcoliche da parte della popolazione adulta, tramite indicatori, che consentono alle Asl, alle Regioni e – in generale – ai portatori di interesse, di monitorare:
La revisione degli indicatori Passi
Il questionario Passi e gli indicatori di consumo alcolico sono stati elaborati nel 2006. L’esperienza acquisita dal sistema in questi anni e nuove evidenze hanno stimolato un dibattito sull’appropriatezza delle scelte allora effettuate.
Nel 2011 un gruppo di lavoro, costituito da coordinatori regionali Passi e componenti del gruppo tecnico nazionale, ha avuto l’incarico di effettuare una revisione di questo argomento. Sono state raccolte evidenze riguardanti gli effetti nocivi dell’alcol e la validità degli strumenti utilizzati dai sistemi di sorveglianza per monitorare il consumo alcolico. Sono state anche esaminate le strategie e i programmi, elaborati a livello internazionale e nazionale, per contrastare i comportamenti a rischio.
Sulla base di questi elementi è stato elaborato un documento, che tratta i diversi aspetti del problema. Esso prevede alcune modifiche degli indicatori sinora utilizzati da Passi, al fine di renderli più facilmente comprensibili e utilizzabili, valorizzando le informazioni raccolte su questo tema.
Il documento è diviso in più sezioni, ciascuna dedicata ad un obiettivo specifico:
Pubblicazioni nazionali
Report nazionale
Prodotti di comunicazione: schede fronte-retro e report tematici
la scheda tematica “Il consumo di alcol in Italia: i dati 2014 del sistema di sorveglianza Passi” (pdf 1 Mb), prodotta in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2015
la scheda tematica “Il consumo di Alcol in Italia: i dati 2013 del sistema di sorveglianza Passi” (pdf 1,1 Mb), prodotta in occasione dell’Alcohol Prevention Day 2014
Riviste nazionali
Pubblicazioni locali
Dati sul consumo di alcol sono disponibili anche a livello locale sia all’interno dei report regionali e aziendali, che riassumono i risultati annuali della sorveglianza, sia in pubblicazioni specifiche (rapporti dedicati, schede tematiche, ecc).
Consulta le pubblicazioni locali di:
Focus
News
I dati per l'Italia