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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

 

Importanza per la salute

 

30 maggio 2013 - Secondo le stime dell’Istituto superiore di sanità, basate sui dati raccolti dai Registri Tumori, il tumore della mammella è, tra le donne, la neoplasia di gran lunga più frequente, con oltre il 40% di tutti i tumori maligni delle donne, nel 2010. Il rischio di sviluppare il tumore della mammella nel corso della vita non è trascurabile e si stima che circa 1 donna su 11 ne verrà colpita. Le stime di incidenza parlano di 39.781 nuove diagnosi nel 2010 e ben 488.200 casi prevalenti, donne che ne sono affette.

 

Tuttavia, grazie alla diagnosi precoce e all’efficacia delle cure, la sopravvivenza delle donne affette da tumore della mammella è migliorata sensibilmente, la mortalità per cancro alla mammella si è ridotta notevolmente e la sopravvivenza stimata a 5 anni è pari all’87%. La variabilità territoriale nella sopravvivenza al tumore della mammella rispecchia la variabilità degli interventi di prevenzione.

 

Infatti, la mortalità per cancro della mammella si riduce sensibilmente tra le donne che praticano la mammografia ogni due anni, a partire dai 50 fino ai 69 anni di età. Per questa ragione, in Italia, il ministero della Salute raccomanda ai servizi sanitari (vedi il documento completo, pdf 1,6 Mb, e il vademecum, pdf 1,7 Mb) l’esecuzione di screening di popolazione, cioè un programma organizzato che ogni due anni inviti regolarmente le donne tra 50 e 69 anni a eseguire la mammografia. Indipendentemente da questi programmi, la mammografia viene effettuata anche su iniziativa personale della donna, nell’ambito del rapporto con il proprio ginecologo o in altri contesti. L’Osservatorio nazionale screening, che ha il compito di seguire l’andamento di questi programmi, stima che nel 2010 sono state circa 2,5 milioni (87% della popolazione target) le donne italiane di 50-69 anni, residenti in aree dove era attivo un programma di screening organizzato.

 

Il sistema Passi rileva informazioni sulla copertura dello screening, l’effettuazione dentro i programmi di screening delle Asl oppure su iniziativa personale e a pagamento parziale o totale dell’esame, i fattori predittivi della pratica dello screening e le attività di promozione. In tal modo fornisce ai pianificatori dati chiave per il monitoraggio della prevenzione del cancro della mammella femminile.

 

Come Passi misura la copertura dello screening per la diagnosi precoce della cervice uterina

Con Passi la rilevazione è effettuata, richiedendo direttamente alle donne tra 50 e 69 anni, se e quando è stata effettuata la mammografia e se è stata eseguita all’interno del programma di screening organizzato dalla Asl oppure su iniziativa personale.

 

Vedi anche le schede indicatore.

 

Cosa dicono i dati Passi

 

Copertura

 

Nelle Asl che hanno partecipato al Passi, quasi il 70% delle donne di 50-69 anni riferisce di aver effettuato una mammografia a scopo preventivo nel corso dei due anni precedenti l’intervista, una percentuale che è superiore all’80% al Nord, attorno al 75% al Centro e attorno al 50% al Sud e nelle Isole.

Su 10 donne per cui lo screening è raccomandato, 5 effettuano la mammografia nell’ambito dei programmi organizzati dalle Asl, altre 2 donne la fanno su iniziativa personale, fuori dei programmi di screening organizzati, altre 3 non l’hanno mai effettuata oppure la hanno fatta più di due anni prima. Tuttavia queste percentuali variano notevolmente fra le Regioni.

 

La copertura, nel periodo 2008-2011, è rimasta sostanzialmente stabile, a eccezione delle Asl del Centro Italia in cui si rileva un incremento.

 

Copertura al di sotto dei 50 anni

 

Nonostante lo screening non sia ufficialmente raccomandato prima dei 50 anni, il 63% delle donne tra 40-49 anni ha dichiarato di aver effettuato almeno una volta nella vita la mammografia a scopo preventivo.

 

Fattori predittivi

 

L’effettuazione di una mammografia preventiva, secondo quanto raccomandato dalle linee guida, è più frequente nelle donne di 50-59 anni, in quelle coniugate o conviventi, con un livello di istruzione più elevato e senza difficoltà economiche.

 

La copertura tra le donne italiane è più alta rispetto alle straniere.

 

La promozione degli screening

 

Negli ultimi anni, più di 9 donne su 10 tra 50 e 69 anni sono state raggiunte da almeno un intervento di promozione dello screening mammografico. Quelle che sono raggiunte da diversi interventi di promozione si sottopongono, più frequentemente delle altre, a screening nei tempi raccomandati, fino ad arrivare a una copertura maggiore dell’80% tra le donne che ricevono una lettera di invito, il consiglio del medico e sono esposte a una campagna informativa.

 

Risorse utili

Indicatori Passi: screening mammografico

 

Definizioni operative

 

Donna che ha effettuato lo screening del carcinoma della mammella è una donna, in età per cui è raccomandato lo screening (tra 50 e 69 anni), che dichiara di aver effettuato la mammografia a scopo preventivo, entro l’intervallo raccomandato, cioè negli ultimi 2 anni.

 

Consulta anche le informazioni generali con le caratteristiche degli indicatori Passi, e gli approfondimenti dedicati.

 

Scheda indicatore: copertura dello screening del carcinoma della mammella

 

Popolazione di riferimento

Donne residenti in un Comune della Asl e iscritte all’anagrafe assistiti della Asl, in età 50-69 anni.

Numeratore

Donne rispondenti, in età 50-69 anni, che dichiarano di aver eseguito una mammografia preventiva nei due anni precedenti la data dell’intervista.

Denominatore

Donne intervistate, in età 50-69 anni, che rispondono di aver eseguito o di non aver eseguito la mammografia nei 2 anni precedenti la data dell’intervista, escluse quelle che rifiutano di rispondere e quelle che rispondono “non so”.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale (sulla popolazione di donne tra 50-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso

L’indicatore fa riferimento ai 2 anni precedenti la data dell’intervista.

Significato per la salute pubblica

Il cancro della mammella provoca un quarto di tutti i tumori maligni delle donne, ma la mortalità per cancro della mammella si riduce tra le donne che praticano la mammografia ogni due anni, a partire dai 50 fino ai 69 anni di età. Per questa ragione, in Italia, il ministero della Salute raccomanda ai servizi sanitari l’esecuzione di screening di popolazione, un programma organizzato che offre sistematicamente ogni due anni la mammografia alle donne tra 50 e 69 anni.

Limiti dell’indicatore

Negli Stati Uniti, i dati riferiti sono stati più volte confrontati a quelli ricavati da sistemi di registrazione clinici. È stato osservato che raramente una donna che ha effettuato la mammografia nell’intervallo raccomandato, omette di riferirlo (elevata sensibilità). Invece, un certo numero di donne che non ha effettuato la mammografia negli ultimi 2 anni, dichiara di averla fatta (moderata specificità). Questo fenomeno viene attribuito principalmente al cosiddetto effetto telescopico, per cui l’intervistato riferisce di aver effettuato il test più recentemente di quanto accaduto in realtà. La variabilità dei risultati degli studi è molto elevata e i risultati dei confronti sembrano dipendenti anche dal contesto sociale dello studio.

Va ricordato che in Italia i registri dei programmi organizzati non forniscono informazioni sui test eseguiti al di fuori dei programmi stessi, e che la quota spontanea della copertura viene rilevata sistematicamente solo da Passi.

Validità dell’indicatore

A causa della specificità non ottimale, la copertura potrebbe essere sovrastimata, anche se questo è stato verificato in contesti diversi dall’Italia. Questa possibile sovrastima deve essere tenuta presente quando si interpretano i dati.

*Vedi anche: Behavioral Risk Factor Surveillance System (Brfss).

 

Pubblicazioni nazionali

 

Report nazionale

Prodotti di comunicazione: schede fronte-retro e report tematici

Riviste nazionali

Passi per…

  • Osservatorio nazionale screening (Ons): rapporto breve 2014 (pdf 11,9 Mb). La pubblicazione Ons mette a confronto i dati raccolti dall’Osservatorio con quelli della sorveglianza Passi sugli screening oncologici.

 

 

Pubblicazioni locali

 

Dati sul consumo di alcol sono disponibili anche a livello locale sia all’interno dei report regionali e aziendali, che riassumono i risultati annuali della sorveglianza, sia in pubblicazioni specifiche (rapporti dedicati, schede tematiche, ecc).

 

Consulta le pubblicazioni locali di:

 

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