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Sostituzione dei non rispondenti in sorveglianza: un articolo Passi su Annals of Epidemiology

11 settembre 2014 - Come sostituire i non rispondenti, durante un’indagine campionaria? Il difficile e frequente problema della non risposta - cioè il fatto che non sempre si riescono a intervistare tutte le persone facenti parte del campione originariamente selezionato (titolari) - è l’argomento affrontato nell’articolo “Field substitution of nonresponders can maintain sample size and structure without altering survey estimates - the experience of the Italian behavioral risk factors surveillance system (Passi)”. L’articolo, pubblicato ad aprile scorso sulla rivista internazionale Annals of Epidemiology (organo dell’American College of Epidemiology), riporta i risultati di uno studio basato sui dati della sorveglianza Passi, che utilizza il cosiddetto metodo della sostituzione sul campo.

 

Il problema di fondo è che la non risposta determina non solo una riduzione del numero di persone da cui si raccolgono informazioni, e quindi una maggiore incertezza delle stime rispetto a quanto programmato, ma anche un cambiamento della struttura del campione intervistato, in quanto i diversi strati della popolazione sono generalmente coinvolti in modo differente. Dunque, questo comporta spesso una riduzione nell’accuratezza delle stime (bias di non risposta).

 

Utilizzando la sostituzione sul campo, le persone non rispondenti sono “rimpiazzate” da altre persone, scelte con gli stessi criteri dei titolari ed elencate in un lista di riserva. Questo metodo ha come vantaggio significativo la possibilità di mantenere invariate le dimensioni e la struttura programmate del campione, ma comporta il rischio (se le procedure di rimpiazzo non sono eseguite correttamente) di aggravare l’alterazione delle stime dovuta alla non-risposta (bias di sostituzione).

 

Nel caso della sorveglianza Passi, le analisi dimostrano che questa possibile conseguenza negativa non si verifica e che le stime ottenute nel gruppo dei sostituti sono sovrapponibili a quelle dei titolari, che fungono da riferimento in quanto non affette dal bias di sostituzione. Dunque, la conclusione dello studio è che, utilizzando correttamente il metodo della sostituzione, se ne possono sfruttare gli effetti vantaggiosi, senza perdere la qualità dei risultati.

 

Per aiutare gli operatori ad affrontare questo argomento (di tipo metodologico e legato a concetti tecnicamente complessi) e per analizzarne il significato e le implicazioni, nell’approfondimento “La sostituzione dei non rispondenti nelle sorveglianze: problema o risorsa?” (pdf 40 kb) è stata predisposta una descrizione più estesa e dettagliata dei contenuti dell’articolo.

 

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