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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Corso Passi e PdA 2016: la tavola rotonda “Le azioni di contrasto al tabagismo nei Piani regionali della prevenzione”

13 ottobre 2016 - La Tavola rotonda “Le azioni di contrasto al tabagismo nei Piani regionali della prevenzione”, organizzata all’interno dell’incontro Passi e Passi d’Argento 2016 per i Referenti e Coordinatori regionali è stata dedicata a un confronto sulle azioni di contrasto al tabagismo nell’ambito del Piano nazionale e dei Piani regionali di prevenzione. Per orientare e strutturare più efficacemente la discussione, i 4 rappresentanti regionali (da Veneto, Calabria, Toscana e Lazio) hanno esposto ciascuno la propria esperienza di pianificazione e avvio dell’implementazione dei programmi relativi al contrasto al fumo individuati dai Prp.

 

Gli interventi preordinati sono stati preceduti da una breve introduzione di Stefania Vasselli sull’approccio del Pnp 2014-2018 alla tematica fumo. Il fumo è uno dei fattori di rischio per la salute che il Pnp intende contrastare sia attraverso strategie di popolazione, sia mediante strategie basate sull’individuo. Strategie che convergono sulla riduzione della frequenza di determinanti e sulla diagnosi precoce di alcune importanti malattie croniche non trasmissibili. Il Pnp indirizza infatti verso programmi integrati di promozione della salute, basati su un approccio intersettoriale e trasversale ai determinanti di salute, e finalizzati a facilitare l’adozione di comportamenti salutari potenziando i fattori di protezione individuali (empowerment individuale) con il coinvolgimento di tutti gli attori, sanitari e non, della società (empowerment di comunità). Sul fronte diagnosi precoce, si tratta di interventi rivolti a specifici target a rischio aumentato, finalizzati all’identificazione precoce, valutazione integrata e relativa presa in carico sistemica. Quest’ultima intesa sia come azione in grado di potenziare le risorse personali degli individui per l’adozione consapevole di sani stili di vita (es. attraverso offerta di consiglio breve nei contesti sanitari “opportunistici), sia come messa in atto di adeguati percorsi terapeutico-assistenziali multidisciplinari.

 

Relativamente alla prevenzione del tabagismo, il Pnp fissa inoltre alcuni obiettivi centrali e relativi indicatori e standard attesi al 2018 che Stato e Regioni si impegnano a raggiungere nel quinquennio di durata del Piano.

 

In generale, la risposta regionale dei Prp è stata coerente con le indicazioni nazionali: le Regioni hanno pianificato interventi di contrasto al fumo nel più ampio ambito di programmi integrati di promozione della salute che coinvolgono, in stretta connessione tra loro, tutti i setting previsti (scuola, ambiente di lavoro, comunità, ambito sanitario), che puntano sul rafforzamento dell’empowerment e delle life skills individuali e sul cambiamento del contesto per facilitare scelte salutari, e che si avvalgono di azioni “di sistema” quali:

  • programmazione partecipata come condizione favorente le strategie intersettoriali e la funzione di advocacy del sistema salute
  • sviluppo dei sistemi di sorveglianza per tutte le funzioni di governo (pianificazione, monitoraggio, valutazione)
  • accordi a livello regionale e locale (con enti lcali, associazioni sportive e del volontariato, mondo dell'urbanistica, della pianificazione territoriale e dei trasporti, associazioni di categoria, ecc.) per supportare alleanze, reti e azioni intersettoriali ed equity oriented
  • formazione e comunicazione multi-target (rivolta alla popolazione generale, a gruppi chiave della comunità, ad operatori sanitari, a decisori) per creare e condividere cultura, competenze, consapevolezza, opportunità, risorse e strumenti per la salute
  • riorientamento dei servizi sanitari verso programmi proattivi di prevenzione e modalità di presa in carico delle patologie croniche che rendano accessibili a tutti interventi efficaci, garantiscano la continuità e la qualità delle cure, e favariscano un’azione diretta e qualificata di operatori sanitari e servizi del territorio in una logica di integrazione con altri settori anche non sanitari.

Su questa linea di fondo si collocano le esperienze delle Regioni, con alcune peculiarità. In particolare:

  • il Veneto ha definito, all’interno del proprio Prp, un vero e proprio “Piano regionale per ambienti e persone libere dal fumo di tabacco”, che include e sviluppa le tre direttrici di azione globale proposte dall’Oms: strategie per ridurre l’esposizione al fumo ambientale, strategie per ridurre l’iniziazione, strategie per aumentare le opportunità per smettere di fumare. Tali linee si declinano in una serie di azioni trasversali ai diversi setting e target, con un forte investimento in azioni di supporto (comunicazione, formazione, sistemi di sorveglianza) e con la messa a punto di un efficace sistema di governance e coordinamento del Prp (modello organizzativo a rete), a livello regionale e locale. Per maggiori informazioni scarica la presentazione (pdf 1,4 Mb).
  • La Calabria ha declinato il Programma nazionale Guadagnare Salute in un programma regionale di promozione della salute (che quindi include il contrasto ai 4 fattori di rischio: alcol, fumo, sedentarietà, alimentazione scorretta) anch’esso con una forte connotazione per setting che ha permesso di tradurre localmente gli obiettivi del Pnp, tenendo conto dei determinanti e dell’impatto di salute alla luce delle più aggiornate evidenze scientifiche (come l’applicazione dei modelli di Rete di scuole che promuovono la salute, Rete di luoghi di lavoro che promuovono la salute, Rete di Ospedali e Servizi sanitari che promuovono salute). Per maggiori informazioni scarica la presentazione (pdf 664 kb).
  • Il Lazio ha ben enucleato e declinato le azioni dirette alla promozione di stili di vita sani all’interno dei 9 programmi di cui si compone il Prp. Molte di queste azioni sono comuni a più programmi, cogliendo appieno la logica trasversale del Pnp. In particolare, all’interno del Programma 1 “Promozione di stili di vita salutari nella popolazione generale per guadagnare salute nel Lazio”, il progetto “Lazio libero dal fumo” sviluppa in maniera integrata la strategia di contrasto al fumo lungo tre linee di intervento: aumentare gli interventi per l’identificazione e il contrasto dell’abitudine al fumo nell’ambito dei setting opportunistici sanitari; sviluppare e consolidare reti e alleanze tra servizi sanitari, enti locali e attori della comunità direttamente impegnati sul tema finalizzandole all’aumento della promozione alla disassuefazione dal tabagismo; diminuire l’esposizione al fumo passivo in casa, nei locali pubblici e nei luoghi di aggregazione giovanile (scuole, associazionismo, ambienti sportivi, luoghi del divertimento) favorendo l’applicazione della normativa antifumo. Per maggiori informazioni scarica la presentazione (pdf 313 kb).
  • La Toscana, nell’ambito del Programma 1 “Toscana per la salute”, ha indirizzato l’azione sia sull’attivazione di percorsi di prevenzione e medicina di iniziativa al fine di rendere più facile l’adozione di stili di vita salutari (empowerment del paziente per la modifica dei fattori di rischio comportamentali), sia sull’implementazione di percorsi assistenziali al fumatore con patologia fumo-correlata basati sull’integrazione fra interventi di primo e secondo livello. Per maggiori informazioni scarica la presentazione (pdf 350 kb).

Leggi anche il resoconto della seconda giornata di corso Passi e PdA 2016 dedicata all’evoluzione del mercato del tabacco e delle strategie di contrasto.