Dati preliminari dello studio trasversale Passi 2005
workshop 21 luglio 2005
Lo studio Passi (Progressi delle aziende sanitarie per
la salute in Italia), partito a inizio 2005 e condotto a livello nazionale,
si inserisce nel programma del Centro nazionale per la prevenzione e il
controllo delle malattie (Ccm),
che riconosce tra i propri obiettivi strategici quello di sostenere il Paese
per l’adozione di stili di vita sani, attraverso l’individuazione dei
modelli operativi più efficaci e la verifica del raggiungimento di obiettivi
di salute conseguenti.
Il workshop è stata l’occasione per analizzare e condividere i dati
preliminari ottenuti nei primi sei mesi di svolgimento dell’indagine,
illustrare l’utilità del progetto e definire i passi per il futuro.
Guarda le presentazioni:
Nicoletta Bertozzi – Dipartimento di sanità pubblica, Ausl Cesena
Punto della situazione sullo stato di avanzamento del progetto a luglio 2005. Passi avanti, valutazione, risultati preliminari e possibili sviluppi futuri.
Carla Bietta - Dipartimento di prevenzione, Servizio epidemiologia, Ausl 2 Perugia
Dal contesto, dal razionale e dalle motivazioni dello studio alla metodologia utilizzata e le aree di studio coinvolte. I primi risultati indicano che tutte le Regioni hanno aderito allo studio, alcune hanno partecipato con tutte le aziende sanitarie, 106 in tutto le Asl coinvolte. Il 56% delle Asl ha completato le interviste, il 28% ha già effettuato il data entry e alcune hanno ampliato il campione per gli screening e gli incidenti stradali.
Giovanna De Giacomi - Agenzia per i servizi sanitari regionali
Parte fondamentale del progetto è valutare la validità, la fattibilità e l’utilità della raccolta dei dati per individuare un metodo efficiente e funzionale. Passi è stato in generale percepito come una novità interessante, capace di fornire informazioni utili, tempestive e puntuali sugli stili di vita. Manca però la percezione di un mandato istituzionale forte. Tra i punti critici, la difficoltà di recuperare i numeri telefonici per le interviste. Alta la partecipazione di Asl e Regioni, molto basse le percentuali di rifiuti (5%) e sostituzioni (10%), piuttosto contenuti i costi e rapido il ritorno delle informazioni.
Nancy Binkin – Istituto superiore di sanità
Passi è uno studio che offre numerosi vantaggi: permette di costituire una base dati a livello locale, a disposizione dei decisori e dei pianificatori regionali. Analizza aspetti di salute e prevenzione altrimenti non disponibili attraverso le fonti tradizionali e consente di effettuare indagini sul campo in maniera rapida e tempestiva.
Disponibilità di dati a livello locale: esempio di analisi dei dati di una Asl
Francesco Sconza - Dipartimento di prevenzione, Asl 4 Cosenza
Un esempio di applicazione del protocollo dello studio Passi viene presentato dalla Asl 4 di Cosenza, con risultati sovrapponibili a quelli delle indagini Istat. Tra gli obiettivi dello studio, tastare il polso della percezione dello stato di salute della popolazione, seguire l’evoluzione di fattori di rischio comportamentale (fumo e sicurezza stradale soprattutto) e misurare periodicamente l’efficacia degli interventi sanitari in corso. I risultati sono incoraggianti: Passi fornisce a livello locale dati utili per la comunicazione fra erogatori e fruitori dei servizi di salute pubblica, consentendo di migliorare gli interventi sanitari e attuare strategie di prevenzione ad hoc più efficaci.
Pirous Fateh Moghadam - Osservatorio epidemiologico, Apss Trento
Le Asl di quattro città dell’Emilia Romagna (Bologna, Cesena, Ferrara e Ravenna) hanno descritto la prevalenza dell’attività fisica e calcolato la percentuale di coloro che dichiarano di aver ricevuto consigli sull’attività fisica dai propri medici di famiglia. Secondo i risultati, consigli generici sono stati dati a circa metà degli intervistati nella popolazione in generale, mentre circa un terzo sono stati i consigli più specifici destinati alla popolazione obesa o in sovrappeso. Se Ferrara funziona bene sul counselling generico, Bologna ha probabilmente bisogno di aiuto per quello più specifico e completo.
Utilizzare i dati a livello regionale: il caso dell’eccesso ponderale
Massimo O. Trinito - Dipartimento di prevenzione, Ausl Roma C
I dati ottenuti con il protocollo dello studio Passi sul problema dell’eccesso ponderale e gli interventi intrapresi sono sovrapponibili a quelli Istat. Il sovrappeso è più diffuso tra gli uomini e tra chi ha un livello di istruzione più basso. Al 56% dei soggetti in sovrappeso non è stato chiesto se svolge regolare attività fisica e al 90% non è stato calcolato il punteggio della carta del rischio (che però è stata adottata da poco dai medici di famiglia). Il 77% di chi è in sovrappeso dichiara di non seguire alcuna dieta, il 71% di non svolgere attività fisica regolare.
Linda Gallo - Dipartimento di prevenzione, Ass 4 “Medio Friuli”
L’obiettivo specifico di Passi per il cancro al seno è capire come e se viene eseguito l’iter raccomandato per lo screening alla mammella. Vengono presentati i risultati per la Ausl di Ravenna: al 47% del campione è stato consigliato di eseguire regolarmente la mammografia, il 93% è stato invitato con una lettera, l’87% si è sottoposto a mammografia preventiva, il 53% l’ha eseguita nel corso dell’ultimo anno.
Dall’indagine di popolazione alla sorveglianza
Stefano Campostrini - università di Pavia
Dall’indagine di popolazione alla sorveglianza. È così che gli studi
epidemiologici possono proporsi come strumento efficace per indagare lo
stato di salute della popolazione, e soprattutto per individuare e
indirizzare gli interventi più adeguati da attuare sul campo. L’obiettivo è
supportare la pianificazione di specifici programmi di prevenzione e
promozione della salute attraverso la raccolta di tutti i dati disponibili
sui comportamenti effettivamente osservati, sui cambiamenti e gli andamenti
rilevati. C’è quindi bisogno di strumenti mirati, non statici, capaci di
cogliere e osservare nel tempo i trend degli stili di vita. Nel caso di
Passi, cogliere i cambiamenti e i trend sarà fondamentale per stabilire gli
ambiti prioritari di intervento.