English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Incontro del coordinamento nazionale del sistema Passi

Roma, 25-26 marzo 2010

 

1 aprile 2010 - Discutere la situazione nelle Regioni e la programmazione degli obiettivi per il 2010, oltre a svolgere una specifica formazione sul networking, a partire da alcune significative esperienze locali. Ecco gli obiettivi del primo dei quattro incontri del 2010 del coordinamento nazionale del sistema Passi, tenuto a Roma il 25 e 26 marzo 2010 e a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le Regioni e Province autonome. L’auspicio è che, alla fine di questo percorso, il coordinamento possa emergere come un organismo di governo del sistema di sorveglianza, trovando man mano le collaborazioni al suo interno, valorizzando le pratiche migliori, sviluppando uno spirito di sostegno reciproco e costruendo una relazione positiva con i responsabili della prevenzione e della programmazione nelle diverse Regioni e con il ministero della Salute.

 

Gli obiettivi per il 2010

Stefania Salmaso (ppt 425 kb), direttore del Cnesps, ha illustrato gli obiettivi per il 2010. Si tratta di obiettivi che riguardano le componenti fondamentali del Passi: sistema informativo, network, formazione e comunicazione, obiettivi generali di sistema. Nell’insieme, si vuole incrementare la consapevolezza delle Regioni e Province autonome di disporre di uno strumento di grande valore attuale e potenziale per la pianificazione e la realizzazione delle politiche sanitarie regionali.

 

Umbria e Liguria, contro l’autoreferenzialità

La Regione Umbria, con Carla Bietta (ppt 1,5 Mb), ha illustrato un approccio utile per contrastare il rischio dell’autoreferenzialità. L’idea è partire dal “problema di salute” e utilizzare tutte le informazioni disponibili, sia quelle provenienti da sorveglianze o survey che quelle di registri, archivi, Istat, banche dati. In questo processo la direzione Sanità dell’assessorato regionale svolge un’azione di raccordo importante, favorendo la connessione tra network e gruppi di lavoro diversi. Anche il buon livello di informatizzazione sanitaria raggiunto in Regione facilita l’integrazione e il dialogo tra le fonti. È così infatti che stime, indicatori e parametri si completano, si confrontano e si validano a vicenda.

 

Per certi versi analoga è l’esperienza della Regione Liguria, illustrata da Roberto Carloni e Claudio Culotta: all’inizio, un approccio centrato sul Passi stesso ha permesso di valorizzare il lavoro eseguito e fare pressioni per ottenere nuove risorse. Ora, invece, per evitare di parlare esclusivamente tra addetti ai lavori, l’obiettivo si è spostato sulla collaborazione con altri gruppi e stakeholder. Tuttavia non può essere ignorato il problema del coordinamento, perché non mancano le sovrapposizioni tra i tavoli di lavoro, con il rischio di duplicazioni e dispersione di energie. Serve allora un approccio trasversale, che significa: dialogo con altri gruppi e costruzione di alleanze e sinergie. Mettere Passi - assieme alle altre informazioni per la salute disponibili - più vicino all’azione nel campo della promozione della salute, ma anche della valutazione della performance o del governo clinico. Insomma, ogni volta che c’è bisogno di dati per alimentare il circuito virtuoso programmazione-azione-valutazione.

 

Sicilia: l’entusiasmo aiuta, ma non basta

Per la Regione Sicilia, Salvatore Scondotto (ppt 5,1 Mb) ha illustrato il funzionamento del Passi in Sicilia, sotto la guida dell’Osservatorio epidemiologico regionale. Passi è inserito nel Sistar e fa parte dei flussi informativi sanitari regionali. Nonostante il grande entusiasmo iniziale, nel corso degli ultimi mesi non sono mancati problemi di sostenibilità, a cui si è cercato di porre rimedio con diverse soluzioni, come vincolare una quota del fondo sanitario regionale alla realizzazione della sorveglianza. Anche se Passi è inserito nel Piano sanitario regionale e viene citato in altri documenti di supporto alla programmazione, c’è comunque ancora da lavorare sul fronte dell’utilizzo effettivo dei dati. Anche di questo si discuterà il 16 aprile 2010, quando è previsto l’incontro in Regione per la presentazione dei risultati 2008 della sorveglianza in Sicilia.

 

Lo stato del sistema informativo

Valentina Minardi (ppt 410 kb), per lo staff Passi, ha illustrato lo stato del dataset 2009, con gli indicatori del monitoraggio: un quadro sostanzialmente positivo. Quasi 40 mila le interviste effettuate nel 2009, per un tasso di eleggibilità del 96% e di sostituzione del 12%. Ancora piuttosto bassa la diffusione del Cati (un’intervista su quattro).

 

La rappresentazione con le mappe dei risultati locali

Per la Toscana, Franca Mazzoli Marradi (pdf 1,5 Mb), a nome dell’intero coordinamento regionale, ha presentato i risultati di monitoraggio 2008 del sistema nelle Asl toscane attraverso lo strumento “Passi-map”. Grazie all’impatto informativo dell’immagine, questa modalità di rappresentazione dei risultati fornisce una visione immediata del fenomeno indagato e permette un rapido confronto tra le diverse Asl. Si facilita così una lettura “geografica” di alcuni risultati, con la possibilità di evidenziare differenze o analogie sul territorio. Le scale cromatiche individuano ed evidenziano i valori, ma non i relativi intervalli di confidenza: a fronte di campioni più numerosi, e quindi intervalli di confidenza più piccoli, si possono ottenere rappresentazioni ancor più descrittive della realtà.

 

L’occasione del Piano di prevenzione

Stefania Salmaso ha evidenziato come il lavoro sul nuovo Piano nazionale della prevenzione fornirà impulso e stimoli alle sorveglianze. Sarà infatti possibile utilizzare i dati per la costruzione dei profili di salute e la formulazione degli obiettivi del piano. Il Cnesps, del resto, ha in questo un compito di supporto e coordinamento, che intende esercitare proprio chiamando i professionisti della sorveglianza a giocare un ruolo di primo piano. Il Cnesps intende infatti lavorare in vista di un’integrazione sempre più forte tra le diverse sorveglianze.

 

La costruzione del network regionale

Giuliano Carrozzi (ppt 2 Mb), per l’Emilia-Romagna, ha illustrato il funzionamento del Passi a livello locale, fornendo la visione di circa 100 operatori strutturati in team aziendali, che mantengono e accrescono i loro legami grazie all’aiuto reciproco, agli incontri e alle iniziative comuni organizzate dal coordinamento regionale. È forte il sostegno istituzionale: la Regione crede nelle sorveglianze e i referenti fanno sentire la propria attenzione. È inoltre piuttosto tempestivo l’uso dei dati Passi: una dinamica che valorizza il lavoro e i prodotti del sistema. L’Emilia-Romagna non mette più risorse di altre Regioni nel Passi, ma cerca di utilizzarle al meglio in un’ottica collaborativa di sistema. Non mancano comunque i problemi (come la stanchezza degli intervistatori), affrontati di volta in volta cercando di valorizzare gli sforzi che vengono sostenuti a tutti i livelli.

 

Il ruolo del referente

Per la Liguria, Roberto Carloni (ppt 1,2 Mb) ha illustrato il funzionamento del sistema, in particolare il rapporto con l’istituzione Regione. La nascita del Passi ha coinciso con un nuovo corso dell’assessorato, che ha iniziato a lavorare basando la programmazione sull’evidence. Per questo motivo è aumentato il bisogno di dati affidabili. Alcune informazioni del Passi possono essere utili anche al governo clinico e al dialogo con il mondo sociosanitario: il referente può e deve cogliere queste opportunità.

 

Team building ed educazione alla leadership

Barbara De Mei (ppt 425 kb), per l’Unità formazione e comunicazione del Cnesps, ha tenuto una relazione sulla pianificazione, organizzazione e follow up della riunione nell’ambito del network regionale Passi. Si tratta di uno strumento fondamentale per la promozione e l’efficacia della comunicazione interna, nonché di pianificazione strategica e gestione del lavoro. Alberto Perra (ppt 555 kb), per l’Unità formazione e comunicazione del Cnesps, ha infine svolto una relazione sulla leadership, le sue caratteristiche e le sue componenti. La leadership non è tanto l’espressione carismatica di una sola persona, ma il risultato di uno sforzo congiunto tra diversi componenti di un gruppo: l’essenza della leadership non è quindi il leader, ma la relazione e l’interazione. Alle relazioni sono seguiti due esercizi di role playing.

 

Il confronto continua su Passidati.it

A conclusione del workshop, per una condivisione tra gli operatori del sistema, vengono resi disponibili tre importanti documenti di indirizzo:

  • la tavola degli obiettivi del coordinamento nazionale Passi relativi per il 2010, suddivisi per aree, prodotti e risultati attesi, livello e tempi di esecuzione
  • il verbale della due giorni di lavoro, con spunti e riflessioni
  • una versione aggiornata del documento tecnico sulla tutela dei dati personali nel sistema di sorveglianza Passi. Rispetto all’atto precedente (che aveva ricevuto l’espressa adesione del Coordinamento interregionale della prevenzione il 4 giugno 2009), il nuovo documento incorpora molti aggiornamenti in tema di privacy e sarà presto pubblicato on line.

Questi materiali sono a disposizione non solo per la consultazione, ma anche per uno scambio e un confronto sul portale Passidati.it (accesso riservato agli operatori Passi).