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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Coordinamento nazionale Passi: la giornata del 7 aprile

Roma, 7-8 aprile 2011

 

14 aprile 2011 - Giuseppe Filippetti, direttore dell’Ufficio IX della Direzione generale della prevenzione, ha aperto l’incontro ricordando che il motivo dell’azione del Ccm, nel campo della produzione di informazioni sullo stato di salute della popolazione, è stato quello di ampliare e rendere organica l’evidence disponibile per i pianificatori e i decisori a tutti i livelli del sistema salute.

Il Ccm è stato anche il propulsore del Piano nazionale della prevenzione che, nella edizione 2010 – 2012 è stato riprogrammato in modo innovativo rispetto al passato, legando obiettivi e programmi alle priorità di salute pubblica e alle prove scientifiche circa l’efficacia degli interventi. Le Regioni, in pratica, hanno pianificato tenendo conto dell’evidence prodotta con Passi, OKkio e gli altri sistemi informativi che contribuiscono a costruire la descrizione aggiornata dei problemi di salute, a livello di Asl e Regione.

Contemporaneamente, il Ministero ha operato per inserire i sistemi di sorveglianza, come Passi, in una cornice istituzionale adeguata al contesto attuale del sistema sanitario, in cui è necessario che le Regioni possano decidere e assumere responsabilità riguardo a programmi di respiro nazionale. In casi come questi lo strumento adeguato è quello dell’accordo Stato Regioni. Questo è quanto previsto dall’art. 13 del disegno di legge sulla sperimentazione clinica (pdf 77 kb), che a partire dal 10 marzo 2011 ha cominciato un iter parlamentare che si suppone sarà piuttosto rapido.

 

Daniela Galeone che dirige l’Ufficio II del Dipartimento Prevenzione e Comunicazione del Ministero che, tra l’altro, guida il programma Guadagnare Salute, ha illustrato le strategie, i programmi e i progetti Ccm con cui il nostro paese dà attuazione alla Convenzione quadro contro il tabacco (pdf 20 kb). Nel suo intervento (pdf 1,1 Mb), ha anche sottolineato l’importanza della pressione esercitata sui decisori da parte del mondo scientifico, di quello delle professioni sanitarie e di quei settori della società civile che, basandosi sui dati dei danni del tabacco sulla salute, richiedono interventi normativi volti a rendere più facile restare liberi dal fumo.

Oggi, rispetto al passato questa pressione è ridotta e bisognerebbe che l’opinione pubblica tornasse di nuovo ad essere di stimolo.

 

Fabrizio Faggiano dell’Università Avogadro del Piemonte Orientale ha svolto una relazione (pdf 1 Mb) sugli interventi per contrastare l’iniziazione e quelli per favorire la cessazione. Con un occhio particolare al contributo che può fornire Passi, sia oggi, sia in prospettiva.

 

Stefano Campostrini dell’Università Cà Foscari di Venezia ha presentato il tipo di informazioni epidemiologiche che Passi rende sistematicamente disponibili per contribuire alla prevenzione del fumo di tabacco. Dopo 4 anni di attività, Passi comincia a fornire anche alcune prime indicazioni sugli andamenti temporali, una ulteriore risorsa per le politiche di contrasto al fumo.

 

Stefania Vasselli della Direzione prevenzione del ministero ha illustrato (pdf 1,2 Mb) i progetti del Piano nazionale della prevenzione

 

Federica Michieletto della Regione Veneto capofila di diversi progetti Ccm sul fumo passivo ha esposto i risultati ottenuti (pdf 139 kb) attraverso il coinvolgimento di diverse Regioni e uno sforzo che ha consentito di accumulare esperienze, competenze e strumenti per effettuare il monitoraggio delle norme che ci difendono dal fumo di tabacco negli ambienti chiusi. Oggi questi strumenti sono a disposizione di tutti i servizi della prevenzione. Nel suo intervento, Michieletto ha anche avvertito che, accanto ai risultati positivi, è evidente che c’è oggi l’emergere di modalità “soft” di elusione del divieto di fumo nei locali aperti al pubblico, come nel caso dei cosiddetti dehors, gli spazi esterni che vengono allestiti dai pubblici esercizi che possono diventare profondamente insalubri, imprigionando il fumo emesso in ambienti ridotti e in definitiva privi di aerazione.

Di contro, ha evidenziato, l’importanza delle policy, i regolamenti sul fumo, adottati da ospedali, asl, università, aziende private che rappresentano una modalità molto promettente per limitare il fumo di tabacco ambientale.

 

La discussione, molto ricca, che ha seguito le presentazioni ha affrontato l’importanza di “pulire prima di tutto in casa propria”, ovvero liberare dal fumo ospedali e asl, con documenti di policy e con assunzione di responsabilità personale da parte degli operatori sanitari, con la sottoscrizione della Tobacco Free United Charter. Da qui il suggerimento di comunicare i dati Passi agli operatori sanitari.

Sono state rappresentate esperienze di policy contro il fumo passivo in vari settori e anche in grandi aziende produttive private; da qui il suggerimento di comunicare i dati Passi ai medici del lavoro.

Giuseppe Gorini dell’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica di Firenze che conduce il progetto Ccm sull’impatto delle diverse misure di contrasto al tabagismo, ha tra l’altro evidenziato che, mentre il nostro paese si è impegnato nella costruzione dei centri anti tabacco, appare insufficiente lo sviluppo delle quit-lines, numeri telefonici cui chi intende smettere può rivolgersi per un sostegno. A parte il numero verde dell’Osservatorio Fumo alcol e droga dell’Istituto superiore di sanità e quello della Lega per la lotta contro i tumori, non ci sono altri servizi di questo tipo, che sono efficaci e a basso costo. Sarebbe necessario che si rendessero disponibili altre quit-lines e, in particolare, che i medici di medicina generale potessero fornire ai fumatori che intendono smettere l’indicazione di rivolgersi a una quit-line.

 

 

… e la giornata dell’8 aprile

 

La seconda giornata del primo incontro del 2011 del coordinamento nazionale Passi è stata maggiormente dedicata agli aspetti relativi alla gestione e al funzionamento della sorveglianza, dall’elaborazione dei dati ai vari livelli alla riflessione sulle diverse modalità di produzione degli output di comunicazione dei risultati.

 

Lo stato del sistema di Sorveglianza Passi: quali sono i risultati raggiunti finora

Nicoletta Bertozzi (pdf 1,8 Mb) ha aperto i lavori dell’8 con una disamina delle attività del sistema di sorveglianza Passi rispetto agli obiettivi prefissati per l’anno 2010. La presentazione ha sviluppato un’analisi degli avanzamenti maturati dal sistema relativamente alle quattro componenti su cui si costruisce lo sviluppo della sorveglianza: sostenibilità, usabilità, validità, comunità di apprendimento. Si è trattato quindi delle diverse modalità di utilizzo dei risultati, anche nell’ottica di interazione con altri gruppi di lavoro, e del rilievo che assume il Piano nazionale della prevenzione 2010-2012. È stata ribadita l’importanza per Regioni e Province autonome di poter disporre di uno strumento di sanità pubblica di grande valore per la pianificazione e la realizzazione delle politiche sanitarie regionali.

 

Monitoraggio della qualità della rilevazione: l’uso del nuovo client 5.0

Il focus sul monitoraggio della rilevazione è stato declinato da Elisa Quarchioni (pdf 246 kb) relativamente agli aspetti di copertura e di rappresentatività del campione e ai fattori che determinano l’adesione e la reperibilità degli intervistandi. In ragione del cambio di client (versione 5.0) che si è avuto nei primi mesi dell’anno, sono state mostrate le attuali percentuali di utilizzo. Un altro elemento cui si è prestata considerazione è stato quello del ritmo di caricamento delle interviste, in relazione alla programmazione della numerosità attesa di interviste per regione che deve essere accuratamente aggiornata da ciascun coordinatore. Sono stati risolti i problemi di Passidati che hanno impedito questo aggiornamento ad alcune Regioni nei mesi scorsi.

 

Risultati del Progetto di Audit Passi 2010

A cavallo tra il 2010 e il 2011, tramite un questionario compilabile on line, è stata effettuata una rilevazione di audit interno al sistema, distinta per livello regionale e aziendale, volta a produrre una valutazione complessiva dello stato di salute del sistema. Valentina Possenti (pdf 743 kb) ha presentato i risultati dell’indagine articolati su sette aspetti con un focus particolare sul livello locale che in alcuni casi sono stati confrontati con gli indicatori regionali.

 

Il programma delle attività 2011

Dopo una presentazione dei primi risultati dello studio CometeS, sulle conseguenze sulla salute del terremoto de L'Aquila, effettuato dalla rete Passi Abruzzese, Paolo D’Argenio (pdf 89 kb) ha illustrato gli obiettivi relativi alla programmazione Passi per il 2011.

Si tratta di obiettivi che sono stati precedentemente condivisi a distanza con i Coordinatori regionali e riguardano le componenti fondamentali del Passi: sistema informativo, network, formazione e comunicazione, obiettivi generali di sistema.