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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Passi al Sanit, 23 giugno 2008

Durante il convegno Sanit, l’esperienza del Passi è stata presentata nei suoi diversi aspetti

nella sessione La sorveglianza delle malattie non trasmissibili: dalla sorveglianza dei determinanti di salute alla valutazione degli esiti e, in altre sessioni, con alcuni interventi inseriti in contesti più specifici.

 

La sessione sulla sorveglianza

 

Il Ccm e la sorveglianza delle malattie croniche non trasmissibili. Informazioni sulla salute, i rischi e i determinanti a sostegno delle politiche e dei programmi di prevenzione

Paolo D’Argenio - ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali

La vera emergenza salute è oggi rappresentata dalle malattie croniche. Tra gli impegni del Ccm: la creazione di un’infrastruttura epidemiologica che sostenga le politiche e i programmi di controllo delle malattie non trasmissibili. Il Passi rientra in questo contesto e risponde alla necessità di informazioni tempestive su comportamenti e percezioni.

 

Fattori di rischio comportamentali per le malattie croniche: stato dell'arte in Italia

Stefania Salmaso - direttore Cnesps

Attualmente, in Italia, le fonti informative disponibili sullo stato di salute e sugli stili di vita sono: multiscopo Istat, Passi, Osservatorio cardiovascolare Iss, indagini ad hoc, nuovi progetti Ccm (Okkio alla salute e Passi d’argento), database sanitari (mortalità, Sdo) e altre fonti (osservatorio screening, registri di patologia, ecc.). Se si eliminassero i maggiori fattori di rischio, si potrebbero evitare l’80% dei casi di malattie ischemiche del cuore, ictus cerebrale e diabete tipo 2, oltre al 40% dei tumori. È necessaria una strategia di lungo periodo per contrastare le malattie croniche, riducendo i fattori di rischio in modo sistematico e adattando il sistema sanitario alle malattie croniche.

 

I sistemi di sorveglianza in campo internazionale: peculiarità e confronti

Stefano Campostrini - Gruppo tecnico Passi

Un sistema di sorveglianza è basilare per la salute pubblica perché gli aspetti comportamentali sono controllabili e modificabili. Ma per intervenire è necessaria una conoscenza e dunque una misura, e il fattore tempo diventa una variabile fondamentale. Nella presentazione vengono fatti alcuni esempi di sistemi di sorveglianza esteri: il Brfss statunitense e il Samss australiano. L’esperienza però mette in evidenza la necessità di un network per condividere le informazioni.

 

Il progetto Passi: caratteristiche principali e stato di avanzamento

Sandro Baldissera - Gruppo tecnico Passi

L’intervento illustra il contesto epidemiologico e quello istituzionale della nascita del progetto Passi, l’utilità e i primi risultati del 2005, le caratteristiche principali. Sono state caricate 32 mila interviste, per un tasso di risposta dell’85%. È imminente la produzione dei primi rapporti regionali con i dati del 2007. Per il futuro gli obiettivi sono: uso a livello locale, più sostenibilità per proseguire a livello politico e istituzionale, supporto a programmi come Guadagnare salute.

 

L’avvio del sistema di sorveglianza Passi: un primo bilancio a livello regionale e aziendale. Quale utilità per la programmazione e la valutazione in sanità pubblica?

Nicoletta Bertozzi - Gruppo tecnico Passi

In che modo il progetto Passi è utile alle Asl e alle Regioni? È un sistema che fa crescere professionalmente gli stessi operatori della prevenzione e uno strumento adatto a valutare il proprio lavoro. L’informazione è sempre orientata all’azione, per programmare gli interventi. La comunicazione è di cruciale importanza, soprattutto con tempestività e immediatezza a livello locale, per dialogare con i decisori di Asl e Regioni.

 

L’avvio del sistema di sorveglianza Passi: un primo bilancio a livello regionale. Quale utilità per la programmazione e la valutazione degli interventi di salute pubblica?

Paola Angelini - Servizio sanità pubblica, Regione Emilia Romagna

L’Emilia Romagna ha investito nel sistema di sorveglianza Passi perché va a integrare le informazioni fornite dall’indagine multiscopo Istat, fornendo una raccolta continua e sistematica dei dati (più adatta a fornire un trend) e un livello di rappresentatività più dettagliato. Come esempi di utilizzo dei dati Passi si possono citare: il profilo comunità, la direttiva sul tabagismo, l’uso dei test di screening, il Piano regionale prevenzione (obesità, incidenti stradali), il bilancio di missione, i fattori di rischio nei cittadini stranieri.

 

Gli interventi nelle altre sessioni

 

Lo stato della diagnosi precoce: programmi organizzati e attività spontanea alla luce di Passi

Giuliano Carrozzi - Gruppo tecnico Passi

Il Passi integra i dati dei flussi informativi sugli screening. Per quanto riguarda in particolare gli screening sui tumori alla mammella, alla cervice uterina e al colon-retto, la copertura riferita evidenzia che il ricorso al test raggiunge i valori consigliati per l’efficacia dei programmi. Emerge anche che i programmi organizzati sono associati a maggior adesione e la lettera di invito è lo strumento sempre più efficace. Le campagne sembrano essere utili per l’effettuazione della mammografia e del test per la ricerca del sangue occulto. In entrambi i casi, fra gli intervistati che non hanno effettuato il test il motivo è principalmente la convinzione di non averne bisogno.

 

Le vaccinazioni nell’adulto: i risultati di Passi

Angelo D’Argenzio - Gruppo tecnico Passi

Dalla stima della prevalenza di popolazione adulta “a rischio” (18 – 64 anni, con almeno una patologia cronica) che ha praticato il vaccino antinfluenzale nei 12 mesi precedenti l’epoca di rilevazione si può concludere che c’è un gap tra valore “reale” e quello “desiderabile” della copertura antinfluenzale nella popolazione adulta e che meno di 1/3 delle persone “a rischio” si vaccinano contro l’influenza stagionale. Dalla stima della prevalenza di donne di 18–49 anni vaccinate contro la rosolia e di donne di 18–49 anni che hanno effettuato un rubeotest si può concludere che è insufficiente l’immunizzazione delle donne in età fertile (1/3 delle donne riferisce di essersi vaccinata contro la rosolia).

 

“Passi” nel cuore

Massimo Trinito - Gruppo tecnico Passi

Dai dati del Passi relativi all’ambito delle malattie cardiovascolari emerge che tra gli intervistati uno su 5 è iperteso e uno su 4 è ipercolesterolemico. Ipertensione e ipercolesterolemia si associano, oltre all’età, all’eccesso ponderale. L’ipertensione si associa a fattori di svantaggio sociale che si distribuiscono differentemente fra le Regioni. Sono trattati farmacologicamente 7 ipertesi su 10 e 1 ipercolesterolemico su 4. I suggerimenti dati dal medico relativi al peso corporeo e alla dismissione al fumo sembrano essere molto efficaci, mentre occorre individuare le modalità per aumentare l’efficacia dei suggerimenti dati sull’attività fisica. Interessante anche il fatto che meno di 1 intervistato su 10 con più di 39 anni dichiara che gli è stato calcolato il rischio cardiovascolare mediante carta del rischio o punteggio individuale.