English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Rischio cardiovascolare: l’integrazione dei dati Passi e il coinvolgimento degli Mmg

a colloquio con Marco Petrella - dipartimento di Prevenzione, Ausl 2 Umbria

 

 

Integrare due grossi filoni di raccolta dati per favorire la programmazione e la valutazione delle azioni di prevenzione: è stato l’obiettivo principale della giornata di studio organizzata dalla Ausl 2 Umbria con i Medici di medicina generale (Mmg), tenuta a Perugia il 13 febbraio 2010.

 

L’incontro è stato l’occasione per presentare informazioni sul rischio cardiovascolare provenienti da due diversi sistemi d’indagine. Il primo, il sistema di sorveglianza Passi, che ha raccolto dati percepiti attraverso interviste telefoniche a un campione rappresentativo di popolazione; e il secondo, inserito in un accordo sindacale con i Mmg, che invece ha raccolto dati misurati direttamente sui pazienti nel corso delle visite ambulatoriali.

 

Com’è nato il progetto

Qualche anno fa la Ausl 2 dell’Umbria, su spinta degli stessi Mmg, ha deciso di incentivare insieme agli obiettivi di appropriatezza e contenimento della spesa anche veri e propri obiettivi di salute. Tra i vari temi, l’azienda ha scelto il rischio cardiovascolare. Questo per diversi motivi: sia per il suo elevato impatto sulla popolazione sia perché - rispetto alle altre principali cause di morte e di patologia - è quella più strettamente sotto il controllo dei Mmg e con riferimenti da seguire. “Una volta stabilito l’accordo sindacale con i medici - spiega Marco Petrella, epidemiologo del dipartimento di Prevenzione dell’Ausl 2 dell’Umbria - è poi iniziata la raccolta di quei dati che ci potevano permettere di capire se i medici stessero lavorando in modo adeguato non solo in termini di prescrizione, ma anche sul fronte dei consigli dati ai propri assistiti”. Parallelamente a questo progetto, andava crescendo anche il sistema di sorveglianza Passi e così l’Ausl 2 è stata in grado di valorizzare i due sistemi, proponendoli come strumenti di lavoro per gli stessi Mmg.

 

L’importanza dei dati Passi

A che scopo integrare la rilevazione dei medici con i dati Passi? “Prima di tutto - commenta Petrella - i dati Passi sono rappresentativi dell’intera popolazione, mentre i dati degli Mmg riguardano solo quella parte di cittadini che accede con più frequenza all’ambulatorio. In secondo luogo - continua l’epidemiologo - il sistema di sorveglianza Passi dà una serie d’informazioni socioeconomiche e anagrafiche che ci permettono di fare un’analisi più completa dei fattori di rischio e valutare il livello di equità, sia in termini di salute sia in termini di accesso alle attività di prevenzione”.

 

La giornata di studio del 13 febbraio 2010 ha portato i medici di medicina generale a una maggior consapevolezza del valore delle informazioni raccolte: “Il confronto tra i due tipi di dati ha messo in evidenza che i due sistemi concordano e, quindi, che ci possiamo fidare della percezione degli intervistati. Inoltre, il convergere dei due punti di vista ha portato a una visione dell’epidemiologia non più come uno strumento descrittivo, ma come un aiuto concreto all’azienda sanitaria e ai professionisti per lavorare meglio”, sottolinea Petrella.

 

Passi avanti per il futuro

Passi, sistema ormai diffuso sul territorio nazionale, consente di avere informazioni su aree prima del tutto scoperte in termini di patologie, prevalenze dei fattori di rischio, aspetti socioeconomici e attuazione degli interventi di prevenzione. Il sistema sta andando oltre le aspettative, ma qualcosa da migliorare ancora c’è: “Un elemento critico che deve essere affrontato - commenta l’epidemiologo dell’Ausl 2 dell’Umbria - è quello della reale tempestività dei dati. I dati sono aggiornati, ma rispetto alle cadenze annuali della attività dell’azienda sarebbe importante potere avere a livello locale elaborazioni ad hoc in tempi rapidi. Per questo è necessario tenere presente la rilevanza sia del dato nazionale, perché senza confronti non si possono fare valutazioni, sia del dato locale, senza il quale noi non giustifichiamo agli occhi dei nostri amministratori lo sforzo operativo che richiede la sorveglianza”. E per il futuro? “Speriamo che quello di Perugia diventi un appuntamento annuale, con sempre più medici impegnati a documentare con i loro dati le attività di iniziativa e di counselling, e con rapporti Passi centrati sul problema e accessibili a medici, decisori e amministratori”, conclude Petrella.

 

Scarica:

Guarda le diapositive presentate nel corso della giornata di studio con i Mmg.