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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Rapporto nazionale Passi2010: abitudine al fumo

31 maggio 2011 - Il fumo di tabacco è tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose patologie cronico-degenerative, in particolare a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare ed è il maggiore fattore di rischio evitabile di morte prematura. A seconda del metodo usato, si stima che fra i 70 e gli 80 mila decessi all’anno, in Italia, siano attribuibili all’abitudine al fumo con oltre un milione di anni di vita potenziale persi (scarica anche la presentazione in italiano).

 

Negli ultimi 40 anni la percentuale di fumatori negli uomini si è progressivamente ridotta, mentre è cresciuta tra le donne, fino a raggiungere in alcune Regioni valori paragonabili nei due sessi. È inoltre in aumento la percentuale di giovani che fumano.

 

Consulta la scheda indicatore.

 

Abitudine al fumo - pool di Asl 2010

 

%

(IC95%)

Non fumatori

53,3

(52,7-53,9)

Ex fumatori

18,3

(17,8-18,8)

Fumatori1

28,4

(27,8-29,0)

  in astensione2

1,1

(0,9-1,2)

  occasionali3

0,5

(0,4-0,5)

  quotidiani4

26,8

(26,2-27,4)

1 fumatore = persona che ha fumato più di 100 sigarette nella sua vita e che fuma tuttora (o che ha smesso di fumare da meno di sei mesi)

2 fumatore in astensione = fumatore che ha smesso di fumare da meno di sei mesi

3 fumatore occasionale = fumatore che non fuma tutti i giorni

4 fumatore quotidiano = fumatore che fuma almeno una sigaretta ogni giorno.

 

Nel 2010, tra gli adulti di 18-69 anni più della metà degli intervistati è non fumatore, il 18% è classificabile come ex fumatore e il 28% è fumatore. Tra i fumatori, la media di sigarette fumate al giorno è pari a 13. Nell’intera popolazione, coloro che hanno dichiarato di fumare tutti i giorni sono il 27% e i forti fumatori, cioè coloro che hanno dichiarato di fumare più di 20 sigarette al giorno, sono il 2%. Consulta le schede indicatore.

 

Abitudine al fumo di sigaretta

L’abitudine al fumo misurata da Passi nel 2010 sull’intero pool di Asl, nella popolazione 18-69 anni, è pari al 28%.

 

L’abitudine al fumo è risultata più alta tra 25 e 34 anni, mentre nelle classi di età più mature la prevalenza diminuisce in modo consistente. Ancora persiste una forte differenza tra gli uomini (fuma uno su tre), rispetto alle donne (meno di una su quattro) anche se il dato delle donne è in crescita. La prevalenza è più elevata tra le persone con livello di istruzione intermedio, rispetto a quelle senza alcun titolo o con la licenza elementare, e aumenta all’aumentare delle difficoltà economiche. Analizzando assieme tutte queste caratteristiche con un modello logistico, si confermano come significative le associazioni tra l’abitudine al fumo e le variabili: età, sesso, istruzione e difficoltà economiche.

 

Fumatori

Pool Asl – Passi 2010

Totale: 28,4% (IC 95%: 27,8-28,9)

 

Il confronto sul quadriennio

Per un confronto interregionale più attendibile, la prevalenza dei fumatori è stata calcolata anche sul pool quadriennale (2007-2010). Nella mappa, le Regioni [2] sono distinte a seconda che la prevalenza dell’indicatore sia o in linea (differenza non statisticamente significativa) o superiore o inferiore rispetto al dato di pool 2007-2010 medio (differenza statisticamente significativa). I dati regionali del 2007-2010 relativi ai fumatori sono riportati nel diagramma.

 

Fumatori

Pool Asl – Passi 2007-2010

 

 

Scarica la tabella con i dati per Regione (xls 37 Kb).

 

Considerando solo le Asl che hanno partecipato alla sorveglianza per l’intero periodo 2007-2010 (pool omogeneo) [1], la prevalenza di fumatori nel 2010 è rimasta stabile sul livello del 2009, quando si era verificata una diminuzione statisticamente significativa rispetto agli anni precedenti:

 

Trend fumatori

Pool Asl omogeneo – Passi 2007-2010

 

Le domande e l’attenzione di medici e operatori sanitari

Nel 2010, complessivamente il 41% delle persone che si sono rivolte a un medico o a un operatore sanitario nell’ultimo anno, ha dichiarato di aver ricevuto domande sul proprio comportamento riguardo all’abitudine al fumo.

 

Attenzione degli operatori sanitari - pool di Asl 2010

 

 

%

(IC95%)

Chiesto dal medico sull’abitudine al fumo1

40,7

(40,0-41,3)

Consigliato dal medico – ai fumatori attuali – di smettere

52,1

(50,8-53,4)

1 tra coloro che dichiarano di essere andati da un medico o altro operatore sanitario negli ultimi 12 mesi

 

I dati regionali del 2010 relativi a questo indicatore sono riportati nel grafico:

 

Percentuale di persone a cui il medico ha chiesto se fuma, per Regione

Pool Asl – Passi 2010

 

Scarica la tabella con i dati per Regione (xls 35 Kb).

 

Il confronto sul quadriennio

Per un confronto interregionale più attendibile, la percentuale di intervistati che riferiscono che un operatore sanitario si è informato sull’abitudine al fumo è stata calcolata anche sul pool quadriennale (2007-2010). Nella mappa le Regioni [2] sono distinte a seconda che la prevalenza dell’indicatore sia o in linea (differenza non statisticamente significativa) o superiore o inferiore rispetto al dato di pool 2007-2010 medio (differenza statisticamente significativa). I dati regionali del 2007-2010 relativi a questo indicatore sono riportati nel diagramma.

 

Chiesto dal medico sull’abitudine al fumo

Pool Asl – Passi 2007-2010

 

 

Scarica la tabella con i dati per Regione (xls 35 Kb).

 

Il consiglio di smettere di fumare

Nel 2010, il 52% dei fumatori, che sono stati da un medico o un operatore sanitario negli ultimi 12 mesi, ha dichiarato di aver ricevuto il consiglio di smettere di fumare.

 

In particolare, nel 27% dei casi il consiglio è stato dato a scopo preventivo, nel 18% per specifici problemi di salute dell’intervistato, nel 15% per entrambi i motivi.

 

Il consiglio di smettere di fumare è più frequente nelle regioni meridionali e nelle isole. I dati regionali del 2010 relativi a questo indicatore sono riportati nel grafico:

 

Persone che hanno ricevuto il consiglio di smettere di fumare

Pool Asl – Passi 2010

 

Scarica la tabella con i dati per Regione (xls 16 Kb).

 

Il dato del 2010 relativo ai fumatori che hanno dichiarato di aver ricevuto il consiglio di smettere di fumare da un operatore sanitario non è confrontabile con quello degli anni precedenti a causa di una diversa modalità di raccolta dei dati.

 

Conclusioni

La maggioranza degli adulti in Italia non fuma o ha smesso di fumare. Solo tre adulti su dieci hanno questa abitudine, più frequente tra gli uomini, negli adulti di 25-34 anni e nella popolazione più svantaggiata dal punto di vista socio-economico.

 

Il contrasto al fumo è efficace solo se imperniato su una politica generale e una pluralità di interventi. In questo senso, il nostro Paese è fortemente impegnato nel Piano sanitario della prevenzione 2010-2012, con piani di contrasto al tabagismo in quasi tutte le Regioni.

 

Note

[1] A causa di accorpamenti e di variazioni dei confini amministrativi, le Aziende sanitarie partecipanti al Passi sono variate nel tempo. Tuttavia, le Asl che hanno effettuato la sorveglianza in modo continuo nel quadriennio corrispondono all’88% della popolazione osservata, per un totale di 118.611 interviste nel periodo 2007-2010.

[2] Lombardia, Sardegna e Calabria hanno partecipato alla sorveglianza solo con alcune Asl.