English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Presentazione

Effettuare una sorveglianza sullo stato di salute della popolazione italiana, grazie a un monitoraggio delle abitudini, degli stili di vita e dei programmi di intervento che il Paese sta realizzando per modificare i comportamenti a rischio. È questo lo scopo di Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), lo studio di popolazione affidato al gruppo Profea del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità (Iss).

 

Gli argomenti scelti per lo studio includono: attività fisica, fumo, alimentazione, consumo di alcol, sicurezza stradale, ipertensione e ipercolesterolema, screening del cancro della mammella, del collo dell’utero e del colon retto. Inoltre saranno raccolti dati su alcune variabili demografiche e sulla percezione dello stato di salute.

 

Lo studio Passi si inserisce nell’ambito delle attività politiche e sanitarie intraprese in Italia per promuovere la prevenzione. L’adozione di stili di vita non corretti oggi viene infatti considerata una vera e propria emergenza sanitaria, che comporta l’aumento di rischio di malattie cardiovascolari, tumori e diabete: le principali cause di mortalità e morbilità nella popolazione adulta. Il Piano sanitario nazionale 2003-2005 affronta il tema della prevenzione sanitaria e della promozione della salute, dedicando un’apposita sezione agli stili di vita sani e all’importanza di sottoporsi a periodici controlli e test di screening. Anche il Centro nazionale per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ccm), recentemente istituito dal ministero della Salute, riconosce tra i propri obiettivi strategici quello di sostenere il Paese per l’adozione di stili di vita sani attraverso l’individuazione dei modelli operativi più efficaci e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di salute relativi.

 

Lo studio Passi vuole sperimentare una forma di monitoraggio dei comportamenti a rischio associati con le principali cause di mortalità e morbilità e dei possibili interventi effettuati dai medici o da altro personale sanitario e delle attività da intraprendere per modificarli. Inoltre, si propone di stimare quante persone abbiano ricevuto informazioni sullo screening del cancro e quante lo abbiano effettivamente intrapreso. Oltre a fornire dati utili alle Regioni e alle Asl partecipanti, l’esperienza maturata verrà utilizzata per la pianificazione di un sistema di monitoraggio a lungo termine dei comportamenti a rischio.

Leggi il protocollo dello studio, consulta il questionario, la scheda di valutazione e il cronogramma.

Guarda le presentazioni del workshop del 21 luglio 2005.