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Istituto Superiore di Sanità
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Mens sana in corpore sano: percorsi di lettura a Trento

Un percorso bibliografico sul camminare, nato da una collaborazione tra l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Biblioteca comunale di Trento, per riscoprire il piacere di muoversi. E di leggere

 

16 giugno 2010 - Che camminare faccia bene alla salute, la scienza ormai l’ha dimostrato. L’attività fisica, soprattutto se praticata almeno mezz’ora tutti i giorni, riduce il rischio di sviluppare numerose malattie, tra cui non solo quelle cardiovascolari, ma anche, per esempio, il diabete e alcuni tipi di tumore.

 

Il benessere che si prova dopo una bella passeggiata, però, non è solo fisico: il movimento a piedi coinvolge una serie di aspetti culturali, filosofici, politici e, perché no, anche poetici, di cui abbiamo bisogno di riappropriarci. Perché camminare deve tornare a essere, prima di tutto, un piacere.

 

Una bibliografia per camminare

Per recuperare e riscoprire il valore di questa attività, l’Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Biblioteca comunale di Trento hanno avviato il progetto “La cultura di camminare”, un percorso bibliografico per incoraggiare i cittadini al movimento a piedi. «La finalità ultima di questa iniziativa – commenta Alberto Betta, direttore del Servizio per la promozione e l’educazione alla salute dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari – è quella di rendere attive persone che normalmente non lo sono o lo sono poco, ma senza farne un consiglio specifico di tipo sanitario». Anche se il Trentino è una delle realtà italiane in cui la popolazione è più attiva, più della metà delle persone di età compresa tra i 18 e i 69 anni residenti nella Provincia non si muove abbastanza: gli ultimi dati Passi riferiscono infatti che il 13% dei cittadini è completamente sedentario e il 43% è solo parzialmente attivo.

 

 

Camminare quotidianamente consente di acquisire uno stile di vita più attivo e per questo ha delle ricadute positive sulla salute, ma i benefici che se ne traggono vanno aldilà degli aspetti puramente sanitari. «Camminare – continua Alberto Betta – ci permette di riscoprire che il tempo che dedichiamo a noi stessi è un valore in sé e che nelle nostre attività quotidiane va riacquistata un po’ di lentezza. Io stesso, come molti altri, mi dico spesso di non avere tempo ma, dopo una mezz’ora di cammino, rientro a casa con un atteggiamento diverso e una sensazione di benessere che permette di pensare meglio. Si tratta di un valore aggiunto, che va oltre l’esercizio fisico in sé».

 

Per dirla con le parole di Henry David Thoreau, uno dei circa 150 autori presenti nella bibliografia, il camminare di cui si parla «non ha nulla a che vedere con l’esercizio fisico propriamente detto, simile alle medicine che il malato trangugia a ore fisse, o al far roteare manubri o altri attrezzi», ma è «l’impresa stessa, l’avventura della giornata». Nei testi di Jean Jacques Rousseau, poi, il camminare acquisisce un significato ancora più profondo e va a toccare il tema del viaggio e dell’armonia con se stessi: «Mai ho pensato, ho vissuto, sono stato vivo e me stesso – scrive il filosofo – come in quei viaggi che ho fatto a piedi e da solo».

 

L’iniziativa della Biblioteca e dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari rientra nel programma Guadagnare Salute e mira a rendere più facile una scelta salutare, come appunto quella del camminare, attraverso il coinvolgimento di un settore diverso da quello sanitario: la lettura. «Molte iniziative che hanno un impatto positivo sulla salute – spiega Betta – hanno un buon successo anche senza che siano esplicitamente dei consigli di tipo classicamente medico. La salute è il risultato per il 10-15% delle attività complessive di un servizio sanitario e, per il resto, è frutto di iniziative provenienti da settori diversi. Nel nostro caso, l’idea è stata quella di collaborare con la Biblioteca comunale, una realtà estesa e ben radicata sul territorio cittadino, e di creare un percorso di prevenzione attraverso la cultura».

 

Un lavoro a quattro mani

L’iniziativa è nata da due gruppi di professionisti con competenze tra loro completamente differenti: da un lato gli addetti ai lavori del servizio sanitario e dall’altro i bibliotecari. «Abbiamo lavorato, per così dire, con due teste – interviene Eusebia Parrotto, capoufficio responsabile dei Servizi al pubblico della Biblioteca comunale – e siccome noi come bibliotecari siamo convinti che nei libri si possano trovare risposte per ogni cosa, ci siamo preoccupati di trovare volumi adatti a promuovere l’iniziativa. Ma spunti di lettura interessanti sono arrivati anche dagli stessi medici: abbiamo lavorato integrando i titoli da loro proposti con altri che abbiamo trovato con le nostre ricerche, realizzando una ricca bibliografia che raccoglie oltre un centinaio di volumi sull’argomento».

 

Il risultato del coinvolgimento dei bibliotecari è un elenco ragionato di testi (pdf 1,5 Mb) che parte dal presupposto che muoversi a piedi non solo faccia bene dal punto di vista medico, ma che coinvolga anche una serie di aspetti filosofici e culturali spesso sottovalutati. Ora i libri inseriti in bibliografia sono esposti in una mostra alla Biblioteca comunale, ma sono anche disponibili per il prestito e chi vuole può già prenderli e portarli a casa.

 

Alla distribuzione della bibliografia sul camminare partecipano anche le sedi periferiche della Biblioteca e l’Azienda sanitaria. «Per noi si tratta della prima collaborazione con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari – commenta Eusebia Parrotto – ma la nostra biblioteca organizza regolarmente attività di promozione della lettura su temi specifici e ci sono i presupposti per continuare a collaborare anche in futuro». Tra le sezioni e gli autori presenti nella bibliografia ce n’è davvero per tutti i gusti: dalla saggistica ai libri di viaggio, dall’avventura alle opere di narrativa, da Dino Buzzati a Stephen King, passando per Hermann Hesse e Mario Rigoni Stern.

 

«La nostra sensazione è che le persone che amano leggere abbiano anche bisogno di spunti e proposte. Chi viene in biblioteca non arriva con l’idea di prendere un libro sul camminare, però poi se entra e vede la proposta è probabile che la accetti. E questo è proprio il nostro obiettivo. C’è sempre una forte apertura e fiducia nei confronti delle proposte della biblioteca e siamo convinti che anche questa iniziativa sarà un successo».

 

E a chi pensa che leggere sia un’attività sedentaria, in aperta contraddizione con l’attività fisica e il camminare, Eusebia Parrotto risponde: «si può fare una lunga passeggiata anche per trovare un bel posto dove fermarsi a leggere un libro. Io lo faccio spesso, soprattutto adesso che arriva l’estate». E allora buona lettura. Anzi, buona camminata.