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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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La situazione globale della polio nel 2009: aggiornamento sui progressi nell’eradicazione

da: Weekly epidemiological record, 12 marzo 2010

(traduzione e adattamento a cura della redazione di EpiCentro

revisione a cura di Maria Cristina Rota - Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps - Iss)

 

 

15 aprile 2010 – Secondo quanto emerge dai dati pubblicati dal bollettino ufficiale (Weekly epidemiological record, pdf 970 kb) dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel 2009 la trasmissione del poliovirus selvaggio (Wpv) è ancora attiva in quattro Paesi: Afghanistan, Pakistan, Nigeria e India.

 

In Pakistan, sono stati segnalati 29 casi in meno rispetto al 2008 (89 contro 118), la trasmissione del virus ha interessato 34 dei 135 distretti (nel 2008 il dato è stato 49/135) e, in 81 casi su 89, il contagio ha colpito bambini di età inferiore a 36 mesi. In 32 casi il virus ha infettato bambini a cui non era mai stato somministrato il vaccino (22 dei quali provenivano da aree del nord-ovest del Paese inaccessibili agli operatori sanitari), 18 casi erano pazienti cui erano state somministrate da 1 a 3 dosi, e in 39 casi i malati avevano ricevuto più di 4 dosi.

 

In Afghanistan, sono stati riscontrati 7 casi in più rispetto al 2008 (38 contro 31), e in entrambi gli anni, i casi di infezione sono stati segnalati in 16 dei 325 distretti. Il 68% dei casi registrati nel 2009 sono stati riscontrati tra bambini di età inferiore ai 36 mesi, e i dati genetici indicano che la trasmissione endemica del virus polio selvaggio ha colpito maggiormente la regione meridionale: nel 2009 dodici distretti su sedici hanno segnalato 34 dei 38 casi totali (sono stati riscontrati singoli casi nelle regioni orientale e centrale nella prima metà del 2009, a seguito di flussi migratori dal Pakistan), mentre nel 2008 tredici distretti su sedici hanno segnalato 24 dei 31 casi totali. Le analisi sulle persone infettate hanno rivelato che dei 38 casi registrati, 9 non avevano mai ricevuto il vaccino, 12 ne avevano ricevuto da 1 a 3 dosi, e 17 avevano ricevuto più di 4 dosi.

 

Aree di incidenza

In Afghanistan, il tasso di incidenza maggiore è stato registrato nella regione meridionale, mentre in Pakistan più della metà dei casi di contagio si sono verificati nella North-west frontier province (Nwfp) e nelle Federally admistered tribal areas (Fata). A conferma di questi dati, le analisi genomiche sui due Paesi hanno rivelato che esistono due grandi aree di trasmissione: una a Nord (che include i territori di Nwfp e Fata, e le vicine regioni afghane dell’est), in cui sono stati segnalati 52 casi, e una a Sud (che si estende dalla regione occidentale e meridionale dell’Afghanistan, sino al Pakistan, attraverso l’area di Quetta nella Provincia del Beluchistan e la Provincia meridionale del Punjab nella Provincia di Sindh e la città di Karachi) in cui sono stati segnalati 58 casi.

 

Le zone maggiormente colpite da questa epidemia coincidono con le aree, sia afghane sia pakistane, in cui i problemi logistici sono tali da rendere difficoltose le campagne di immunizzazione supplementari (Sia), ovvero la vaccinazione mediante il vaccino orale (Opv) dei bambini di età inferiore a 5 anni, da parte degli operatori sanitari. Per raggiungere i bambini che vivono in aree inaccessibili, sin dal 2008, sono state adottate alcune strategie tra cui la negoziazione con i leader locali, l’aiuto della Croce rossa internazionale e delle Ong che operano nel territorio. Queste strategie hanno ridotto dal 20% al 5% la quota di bimbi target della campagna di immunizzazione supplementare condotta tra luglio e settembre 2009 non raggiungibili nella regione meridionale dell’Afghanistan.

 

In Afghanistan, le valutazioni successive alle campagne di immunizzazione supplementari hanno rivelato che nelle aree in cui non è presente la poliomelite è stato raggiunto un livello di immunizzazione superiore al 90%, e che l’importazione del poliovirus selvaggio in queste zone non ha portato a una diffusione secondaria. Questo fatto è particolarmente evidente nelle regioni orientale e meridionale dove, nonostante gli spostamenti di popolazione lungo il confine con le aree endemiche, non si è verificata la diffusione del virus nella popolazione locale.

 

Il Primo ministro pakistano, nel febbraio 2009, ha avviato un piano d’azione per contrastare la poliomelite, tuttavia a livello sub-nazionale l’impegno è rimasto inadeguato. Inoltre le difficoltà logistiche di raggiungimento dei bambini nelle Regioni Nwfp e Fata, da un lato hanno limitato le Sia, causando la persistenza del virus in queste zone (dalla città di Karachi attraverso la Provincia Sindh e la Provincia Beluchistan nel Sud dell’Afghanistan) e dall’altro i flussi migratori da queste regioni hanno causato la reintroduzione del virus anche nelle aree in cui era stato eliminato. I dati del 2009 indicano che la popolazione pakistana della North-west frontier province (Nwfp) e, in particolare, dello Swat district, è stata raggiunta per la prima volta in 12 mesi, mentre è diminuita la possibilità di spingersi fino alle aree tribali delle Fata.

 

Nel luglio 2009 è stata avviata la sorveglianza ambientale nelle città Lahore e Karachi. Durante questa attività il virus Wpv1 è stato ritrovato (in entrambe le città) una sola volta, a metà agosto 2009, mentre il virus Wpv3 è stato rinvenuto, mediamente ogni settimana, in almeno un campione su 4 prelevato nelle fognature della città di Karachi, ma mai nei due siti di raccolta a Lahore.

 

Attività di immunizzazione e sorveglianza per la paralisi flaccida acuta

Le campagne di immunizzazione supplementari possono avere come effetto collaterale l’insorgenza della paralisi flaccida acuta (Afp). Nel 2009, in Afghanistan il 63% dei casi di Afp in bambini di età compresa tra 6 e 23 mesi aveva ricevuto 3 dosi di Opv trivalente (13% nella regione meridionale e 76% nel resto del Paese), mentre in Pakistan il 61% dei casi aveva ricevuto 3 dosi di Opv trivalente (23% nella Provincia di Beluchistan, 50% nel Nwfp, 69% nel Punjab e 52% nella Provincia di Sindh).

 

La paralisi flaccida acuta è una patologia che può colpire anche individui che non hanno la poliomielite. Nel 2009, la qualità della sorveglianza delle Afp è stata elevata in entrambi i Paesi e il tasso dei casi di Afp tra i soggetti non affetti dalla poliomelite (numero di casi di Afp tra persone non affette da polio/100mila abitanti di età inferiore ai 15 anni) è stato di 8,5/100.000 in Afghanistan e di 6,1/100.00 in Pakistan.

 

La sorveglianza dell’Afp viene condotta dal National Institute of health di Islamabad, in Pakistan, che ha attrezzato i laboratori per la sorveglianza in entrambi i Paesi, effettuando il sequenziamento genomico del poliovirus isolato. Durante il 2009, il laboratorio ha analizzato 3.779 campioni provenienti dall’Afghanistan e 11.501 dal Pakistan. Nel luglio 2009 il programma di eradicazione della poliomelite in Pakistan ha avviato per la prima volta un programma di sorveglianza ambientale.

 

Gli impegni per il 2010

Nel 2010, in Afghanistan come in Pakistan, la pianificazione, le risorse e le attività di immunizzazione saranno rivolte ai pochi distretti in cui il virus continua a circolare. Nelle aree dove la sicurezza è compromessa, per negoziare l’accesso alle vaccinazioni dei bambini e per garantire l’incolumità delle squadre di vaccinazione, sarà necessario coinvolgere i leader locali (sia quelli schierati con le forze governative, sia quelli vi si oppongono).

 

Inoltre verrà attuato un programma di riabilitazione fisica e sociale dei soggetti sopravvissuti al virus e verranno rafforzati il coordinamento oltreconfine dei Sia e la sorveglianza delle paralisi flaccide acute.

 

Leggi l’articolo originale del Weekly epidemiological record.