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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Le proposte di intervento della Ue sull’assistenza sanitaria transfrontaliera

Generalmente, i pazienti preferiscono ricevere un'assistenza sanitaria quanto più possibile vicina ai luoghi di residenza o di lavoro, ma ci sono casi in cui recarsi all'estero per le cure può essere più opportuno. L'assistenza sanitaria transfrontaliera si rivela molto efficiente per la promozione dell'innovazione, l’impiego delle risorse e la qualità delle cure offerte, ma presenta anche aspetti problematici, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione dei diritti di rimborso dei pazienti e di garanzia di un servizio sicuro ed efficace.

 

Sebbene il fenomeno dell'assistenza sanitaria transfrontaliera sia in costante crescita, tuttora la normativa relativa ai diritti e ai rimborsi non è particolarmente chiara. È dunque con l’obiettivo di chiarire questi aspetti che la Commissione europea, nel luglio 2008, ha adottato una proposta di direttiva (pdf 252 kb) e ha messo a punto un documento (pdf 580 kb) di valutazione delle iniziative connesse alla mobilità dei pazienti oltre i confini nazionali.

 

Tra sussidiarietà e diritti del paziente

La Commissione ha invitato tutte le parti coinvolte nell'assistenza comunitaria transfrontaliera a partecipare a un processo di consultazione, ha raccolto idee e proposte e ha elaborato delle opzioni di intervento a livello comunitario. Le reazioni all'iniziativa sono state positive, ma dal confronto tra i partecipanti è emersa l’esigenza di maggiore chiarezza nel bilanciamento tra il principio di sussidiarietà da un lato e l'applicazione delle libertà fondamentali dell'UE dall’altro.

 

L'Osservatorio europeo delle politiche e dei sistemi sanitari ha condotto alcune ricerche sull'assistenza sanitaria transfrontaliera tramite la descrizione dell'andamento del fenomeno nei diversi Stati membri, in particolare concentrandosi sull'accesso alle cure, sulla qualità e la sicurezza dei servizi offerti, sull'evoluzione nel campo dei diritti del paziente e sulle differenze relative alle tariffe delle prestazioni offerte nei vari Paesi. L'Eurobarometro ha contribuito allo studio con un'indagine (pdf 1,5 Mb) volta alla comprensione dell'effettiva mobilità transfrontaliera dei pazienti, dei benefici e dei problemi legati alle cure mediche all'estero.

 

L’impatto delle azioni comunitarie

I sistemi sanitari nazionali devono essere organizzati dai singoli Stati membri sulla base delle esigenze dei cittadini dei diversi Paesi e, nel rispetto del principio di sussidiarietà, la Comunità dovrebbe intervenire solo quando gli obiettivi possono essere realizzati in modo migliore a livello comunitario. Sempre più spesso però, per ragioni di vicinanza, di specializzazione nelle cure o di maggiore disponibilità delle strutture, l'assistenza può essere meglio prestata in un altro Stato membro.

 

Difficoltà nel bilanciamento delle norme comunitarie con quelle nazionali si sono riscontrate sia in termini di circolazione transfrontaliera di merci, servizi e persone, sia in termini di gestione delle responsabilità relative alla sicurezza e all'efficienza dei servizi prestati. Per superare questi ostacoli, la relazione sulla valutazione d'impatto dell'assistenza sanitaria transfrontaliera ha elaborato diverse opzioni di intervento.

 

Opzioni a confronto

La prima opzione consiste in un non intervento a livello comunitario; in questo caso la responsabilità di fare chiarezza spetterebbe interamente ai singoli Stati membri. Nella seconda opzione la Commissione fornisce unicamente degli orientamenti senza, però, proporre delle misure legislative vincolanti. Attraverso le sentenze della Corte di giustizia, la Commissione assicura delle raccomandazioni per garantire la qualità e la sicurezza dell’assistenza sanitaria transfrontaliera e favorisce il confronto e lo scambio di opinioni tra i vari Paesi membri, anche attraverso l’elaborazione di dati e indicatori comuni.

 

La terza opzione comporta, invece, l’introduzione di una direttiva sui servizi sanitari e fa chiarezza sui rimborsi in caso di assistenza sanitaria prestata all’estero. La nuova direttiva introduce un meccanismo di assistenza fondato sui principi della libera circolazione e sull’interpretazione del trattato della Corte di giustizia. Questa alternativa prevede che i cittadini possano fruire all’estero di tutte le cure di cui potrebbero beneficiare nel loro Paese, e che ottengano gli stessi rimborsi che avrebbero ricevuto se non avessero varcato i confini nazionali. Eventuali costi aggiuntivi sarebbero invece a carico dei pazienti.

 

La quarta opzione, infine, introduce a livello comunitario norme giuridiche dettagliate e la Commissione uniforma le misure legislative dei diversi Stati membri, ad esempio in materia di raccolta dei dati, d’informazione dei pazienti e di standard di sicurezza e qualità. Gli alti costi di gestione e l’inconciliabilità con il principio di sussidiarietà rendono questa opzione la meno praticabile, anche se a un aumento degli investimenti corrisponderebbe un maggiore incremento dei benefici.

 

Risorse utili

  • proposta di direttiva (pdf 252 kb) del Parlamento europeo e del Consiglio
  • relazione (pdf 580 kb) sulla valutazione di impatto delle opzioni di intervento e sintesi (pdf 40 kb) in italiano
  • indagine (pdf 1,5 Mb) di Eurobarometro
  • sintesi (pdf 16 kb) per i cittadini sui diritti dei pazienti nell'assistenza sanitaria transfrontaliera
  • comunicazione della Commissione europea (pdf 53 Kb) sul quadro comunitario concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera.