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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Archivio 2014

(11 dicembre 2014) Uno sguardo alla sanità in Europa: ecco “Health at a Glance. Europe 2014”

Nonostante i progressi fatti nella promozione della salute in Europa, permangono forti diseguaglianze sanitarie, sia nazionali che internazionali. Infatti, sebbene dal 1990 la speranza di vita alla nascita negli Stati membri dell'Unione europea sia aumentata, in media, di oltre 5 anni (raggiungendo i 79,2 anni), c’è ancora un gap di circa 8 anni tra i Paesi in cui l’aspettativa di vita è più alta (Spagna, Francia e Italia) e quelli in cui è più bassa (Lituania, Lettonia, Bulgaria e Romania). Inoltre, all'interno dei singoli Paesi persistono diseguaglianze tra le diverse categorie socioeconomiche: le persone con livelli di istruzione e di reddito più elevati godono di condizioni di salute migliori e vivono più a lungo rispetto alle persone svantaggiate. Queste disparità sono collegate a diversi fattori, non tutti riconducibili ai sistemi di assistenza sanitaria, come: ambiente di vita, comportamenti e stili di vita individuali, e alle differenze in termini di accesso e qualità dell'assistenza sanitaria. Il rapporto “Health at a Glance: Europe 2014”, pubblicato a dicembre 2014 dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – Organization for economic co-operation and development, Oecd) presenta i dati più aggiornati su stato di salute, fattori di rischio per la salute e accesso a cure di qualità relativi ai tutti gli Stati Ue, ai Paesi candidati (Albania esclusa, vista la limitata disponibilità di dati) e ai Paesi membri dell'Associazione europea di libero scambio (Efta). La scelta degli indicatori si fonda essenzialmente sugli indicatori sanitari di base dell'Ue (Echi) messi a punto dalla Commissione europea. L'edizione 2014 contiene un nuovo capitolo dedicato all'accesso alle cure che valuta, ove possibile, l'incidenza della crisi economica sugli ostacoli finanziari e geografici e sui tempi di attesa. Dal documento emerge che gli indicatori di salute e di qualità dell’assistenza sanitaria nel nostro Paese rimangono tra i migliori nell’Ue. L’Italia, nel 2012, ha speso il 9,2% del Prodotto interno lordo (Pil) in assistenza sanitaria, percentuale leggermente superiore alla media dell’Ue (8,7%), ma inferiore rispetto ad altri Paesi come Olanda, Francia e Germania (11% del Pil in assistenza sanitaria). Inoltre, anche se nel nostro Paese la spesa farmaceutica si è ridotta negli ultimi anni sono necessari ulteriori sforzi per ridurre l’alto tasso di prescrizione di antibiotici che rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica. Per approfondire scarica il documento completo (pdf 2,3 Mb) e la pagina dedicata sul sito dell’Ocse (dove è disponibile anche il summary in italiano, pdf 248 kb, e i principali risultati sull’Italia, pdf 228 kb).

 

(27 novembre 2014) Politiche sanitarie per gli anziani: al via Happy Ageing

Prevenzione e promozione della salute, innovazione ed efficientamento dell’offerta sanitaria, promozione di una vita attiva e indipendente nella popolazione anziana: sono le tre direttrici di Happy Ageing, l’iniziativa nata con lo scopo di migliorare la qualità della vita con più di 65 anni. Numerose le realtà che hanno aderito al Manifesto presentato il 25 novembre al ministero della Salute: la Società italiana di igiene (Siti) la Società italiana di geriatria e gerontologia (Sigg) la Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer), Federazione anziani e pensionati Acli, il Sindacato pensionati italiani Cgil, Cittadinanzattiva e Tribunale dei diritti del malato, Federsanità Anci, deputati e senatori. Per maggiori informazioni visita il sito.

 

(21 ottobre 2014) Crisi economica e salute in Europa: un nuovo report Oms

Come hanno fatto fronte alla crisi economica i diversi sistemi sanitari dei Paesi europei? E quali sono stati gli effetti sulla performance dei sistemi sanitari e sulla salute della popolazione? Un nuovo documento, pubblicato a ottobre 2014, sintetizza i risultati di uno studio congiunto dell’Oms Europa e dell’European Observatory on Health Systems and Policies, analizzando l’impatto delle politiche sanitarie europee sulla crisi economica che ha colpito l’Europa dal 2008 al 2013. Il documento, dal titolo “Economic crisis, health systems and health in Europe: impact and implications for policy”, è parte di una più ampia iniziativa di monitoraggio degli effetti della crisi economica sulla salute al fine di identificare le politiche più adatte a sostenere la prestazione dei sistemi sanitari che si trovano di fronte a una forte pressione economica. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 1,4 Mb).

 

(21 ottobre 2014) Città a misura di anziano: l’Oms pubblica un sito dedicato

Sono molte le città e le comunità sempre più attive nel diventare “age-friendly”. Il nuovo sito “Age-friendly World”, lanciato a ottobre 2014 dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), vuole essere uno strumento per supportare queste realtà nel percorso verso un mondo a misura di anziano, fornendo tutto il necessario sulle azioni age-friendly di livello locale: guide, tool, iniziative, buone pratiche, ecc. Per maggiori informazioni visita il sito “Age-friendly World”.

 

(25 settembre 2014) Disponibile in italiano il documento Health 2020

L’ultima edizione della strategia europea Health 2020, pubblicata dall’Oms nel 2013, è stata tradotta in italiano grazie a una collaborazione tra il ministero della Salute, l’Ufficio europeo dell’Oms e il Dors. Il documento si propone di migliorare la salute della popolazione e la ridurre le diseguaglianze, attraverso una leadership e una governance efficaci, fondate sulla partecipazione (partecipatory governance). Per maggiori informazioni scarica il documento “Salute 2020. Un modello di politica europea a sostegno di un’azione trasversale al governo e alla società a favore della salute e del benessere” (pdf 744 kb).

 

(31 luglio 2014) Patto per la salute 2014-2016

Il 10 luglio è stata sancita l'intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sul Patto per la salute per gli anni 2014-2016 (pdf 2,6 Mb), il testo programmatico sulla spesa e la programmazione del Servizio sanitario nazionale finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema. Tra le reazioni al testo il commento di Marco Zappa (Osservatorio nazionale screening).

 

(17 luglio 2014) Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari: i nuovi dati Istat

Nonostante la popolazione italiana sia sempre più anziana, alcuni aspetti della nostra salute sembrano migliorare. Nel periodo 2005-2013, secondo i dati Istat (raccolti con un’indagine di tipo campionario e basati su informazioni riferite direttamente dagli intervistati) diminuiscono malattie respiratorie croniche e artrosi (secondo gli autori tale dato potrebbe essere spiegato da una popolazione che, pur invecchiando, proviene da esperienze di vita più sane rispetto al passato) e scende la quota di persone con limitazioni funzionali (dal 6,1% nel 2000 al 5,5% nel 2013). L’Istat stima che le persone con limitazioni funzionali siano 3 milioni, di cui l’80% anziani, il cui carico ricade molto spesso in ambito familiare. Le famiglie con almeno una persona con limitazioni funzionali sono l’11% e, di queste, meno del 20% riceve assistenza domiciliare pubblica. La nuova indagine Istat “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari (anno 2013)”, pubblicata il 10 luglio 2014, presenta una fotografia dello stato di salute degli italiani che, seppur basata su dati riferiti e non misurati, è interessante per fare un confronto con i dati raccolti con la stessa metodologia sette anni prima.

Secondo l’indagine aumentano le persone che ricorrono a visite mediche specialistiche del Ssn e diminuiscono le visite dal dentista del 30%. Questa crescita riguarda soprattutto gli uomini ultra 75enni e le donne a tutte le età. Diminuisce la quota dei ricoverati. Il ricorso alle terapie non convenzionali è in netta flessione rispetto al 2005, e ancor più rispetto al 2000. Tra le terapie non convenzionali, la più diffusa resta l’omeopatia. Restano marcate le differenze di genere con una maggiore frequenza tra le donne. Il livello di soddisfazione per i servizi sanitari pubblici è elevato tra chi ne ha fruito (circa 8 su una scala da 1 a 10). Rimangono invariate rispetto all’indagine precedente, le disuguaglianze sociali nella salute, nei comportamenti non salutari, nelle limitazioni di accesso ai servizi sanitari. Per approfondire leggi il documento completo sul sito dell’Istat e leggi il comunicato stampa del ministero della Salute sulla giornata di presentazione dell’indagine (con le presentazioni dei relatori).

 

(10 luglio 2014) Rapporto Bes 2014: il benessere equo e sostenibile in Italia

Il secondo rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes), realizzato da un'iniziativa congiunta del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) e dell'Istat, riprende l’analisi degli elementi fondanti del benessere e del progresso in Italia e nei suoi territori. Il documento vuole essere un punto di riferimento per i cittadini, la società civile, i media e la politica al fine di avere un quadro complessivo dei principali fenomeni sociali, economici e ambientali che caratterizzano il nostro Paese. Il rapporto si pone, infatti, l'obiettivo di rappresentare una guida utile per policy maker, parti sociali e mondo della ricerca per identificare le priorità da affrontare nel breve e nel lungo periodo al fine di garantire un benessere equo e sostenibile alle generazioni presenti e future. Il rapporto Bes 2014 si basa sull’analisi dei 12 domini del benessere in Italia attraverso 134 indicatori. Ogni capitolo propone una lettura dei fenomeni nel tempo e nei diversi territori del Paese e, ove possibile, anche nel confronto con gli altri Paesi europei. Inoltre, in maniera sistematica, si guarda alle differenze esistenti per quanto riguarda il genere, l’età e il territorio. I dati utilizzati, provenienti da numerose fonti. Dal capitolo dedicato alla salute emerge che, in Italia, migliorano le condizioni di salute fisica, peggiora lo stato psicologico e permangono le disuguaglianze. Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata sul sito dell’Istat e scarica: il rapporto completo (pdf 6 Mb), la sintesi del volume (pdf 907 kb) e il capitolo “Salute” (pdf 723 kb).

 

(12 giugno 2014) Asp Reggio Calabria: on line i report sull’attività specialistica ambulatoriale del 2011 e del 2012

Pubblicati dall’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria a maggio 2014, queste relazioni sono relative all'attività specialistica ambulatoriale degli anni 2011 e 2012 effettuate dalle strutture pubbliche e private accreditate in Provincia. Le relazioni, oltre dare il dettaglio sulle prestazioni erogate all'utenza, mettono in evidenza l'attivazione e l'importanza di una procedura di controllo orientata a costruire un archivio di buona qualità che permette d eliminare una notevole quantità di errori (ricette doppie, esami non corrispondenti ai codici di esenzione, codici di Asl o Asp errate o codici Istat e tariffe errate) che avrebbero alterato le informazioni relative a produzione, costi, mobilità attiva e passiva. Per approfondire scarica i rapporti “Attività specialistica ambulatoriale 2011” (pdf 3,6 Mb) e “Attività specialistica ambulatoriale 2012” (pdf 2 Mb).

 

(12 giugno 2014) Il difficile amore tra comunicazione e ricerca

Ricerca e comunicazione possono andare d’accordo? Se ne è discusso alla riunione annuale dell’Associazione Alessandro Liberati (Network italiano Cochrane) che si è tenuta a Milano il 23 maggio scorso, presso l’Istituto Mario Negri. Tema di grande attualità, sul quale la Cochrane Collaboration si sta interrogando da tempo, è infatti l’insufficiente capacità di comunicare con efficacia i risultati della ricerca. C’è di fatto un’esigenza concreta e diffusa di saperne di più su come usare i social media, su come sfruttare la popolarità e la fruibilità del format di Wikipedia, su come lasciare che siano le immagini e le infografiche a parlare, su come interagire con un giornalista coscienzioso per metterlo nelle condizioni di raccontare al meglio la ricerca. La riflessione di Antonella Lattanzi, Luana Penna, Giuseppe Traversa (Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Cnesps-Iss).

 

(29 maggio 2014) Ecdc: on line il report sul 2013

Lo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc), ha pubblicato il documento “Annual Report of the Director” che fa un resoconto del lavoro svolto nel 2013, ne sottolinea i punti chiave e i principali risultati ottenuti. Tra le minacce di sanità pubblica che l’ECDC ha dovuto fronteggiare (spesso in collaborazione con Oms, Unione europea e singoli Paesi) vengono menzionate la Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus, la nuova influenza aviaria A(H7N9) e la ricomparsa del poliovirus in Israele. Due le versioni del documento: il rapporto completo (pdf 2,2 Mb) e una versione breve (pdf 4,9 Mb) che si focalizza sui programmi di sanità pubblica avviati sul territorio europeo. Per maggiori informazioni consulta il sito dell’Ecdc.

 

(22 maggio 2014) Attività fisica sui luoghi di lavoro: il dossier di maggio di Azioniquotidiane

Negli ultimi cinquant’anni l’innovazione tecnologica e i progressivi cambiamenti socioculturali hanno reso il lavoro meno pesante, ma più sedentario e ripetitivo. Ogni giorno passiamo 7-8 ore fermi e seduti alla scrivania, mettendo a rischio la salute. Quando invece proprio l’ufficio può diventare un ambiente privilegiato dove promuovere stili di vita attivi. A partire da una riflessione su modelli e pratiche efficaci, tra studi e progetti già avviati, azioni quotidiane propone un percorso per agevolare l’esercizio fisico anche davanti al pc o in pausa pranzo. Su Azioniquotidiane il dossier “Attività fisica sui luoghi di lavoro” e per seguire tutte le novità di Azioniquotidiane iscriviti alla newsletter inserendo il tuo indirizzo mail nel box sulla destra della home page.

 

(17 aprile 2014) Il nuovo sito del Programma Azioni

Il sito web di Azioni si rinnova. Una nuova grafica e una nuova riorganizzazione dei contenuti per rispondere a nuove esigenze. In primis: essere il riferimento di tutti e tre i progetti Ccm per la promozione dell'attività fisica che, negli anni, sono andati a costituire l'ossatura del Programma Azioni. Un Programma nato per la traduzione in pratiche organizzative ed esecutive dei principi contenuti in Guadagnare Salute, cioè per la traduzione di concetti astratti in azioni concrete. Visita il nuovo sito azioniperunavitainsalute.it

 

(17 aprile 2014) Mobilità nuova e nuovi posti di lavoro: il dossier di Azioniquotidiane

Che cos’è il “trasporto sostenibile”? Qual è il suo impatto sulla vita dei cittadini europei? Un nuovo documento dell’Oms incoraggia modelli urbani alternativi. Ambizioso il messaggio per i decisori: gli investimenti in politiche che sostengono la mobilità attiva non sono utili solo in termini di promozione di stili di vita sani, o di miglioramento della qualità dell’ambiente cittadino. Possono rappresentare anche inedite opportunità occupazionali per creare nuovi posti di lavoro, soprattutto a livello locale. Su Azioniquotidiane il dossier “Mobilità nuova e nuovi posti di lavoro” e per seguire tutte le novità di Azioniquotidiane iscriviti alla newsletter inserendo il tuo indirizzo mail nel box sulla destra della home page.

 

(20 marzo 2014) Health workers for all: on line il primo rapporto e una piattaforma collaborativa

L'impatto della crisi economica e finanziaria è una minaccia molto concreta per l'applicazione del Codice di condotta Oms per il reclutamento di personale sanitario da parte degli Stati membri dell'Ue con conseguenze che colpiscono non più solo i Paesi extra-europei più poveri, ma anche l'Est e il Sud dell'Europa, inclusa l'Italia. È questo il quadro che emerge nel Rapporto “La carenza di personale sanitario e la mobilità internazionale nell’Unione europea” (pdf 1,3 Mb) elaborato nell'ambito del progetto “Personale sanitario per tutti e tutti per il personale sanitario” (Health workers for all). Contemporaneamente al rapporto di sintesi, il progetto ha lanciato anche una piattaforma collaborativa online dove tutti gli attori e gli stakeholders principali sono invitati a condividere esperienze, opinioni, idee, best practices e proposte sulle tematiche legate al personale sanitario. Per maggiori informazioni visita il sito di Amref.

 

(20 marzo 2014) Promozione della salute o profitto a ogni costo: una terza via è possibile?

Come ricorda l’Oms, le strategie commerciali sono fattori in grado di condizionare sempre di più la salute della popolazione. Se fino a qualche tempo fa il nemico numero uno erano le multinazionali del tabacco, oggi la sanità pubblica deve vedersela con il marketing aggressivo dell’industria del food & beverage. Lo spazio di manovra tra ricerca del profitto e promozione della salute è una via stretta, ma che è possibile percorrere come dimostrano alcune esperienze in corso. È una partita dove giocano un ruolo chiave comunicazione e pubblicità, che hanno responsabilità sul fronte educativo e culturale. Per approfondire leggi su Azioniquotidiane il dossier “Conflitti di interesse?” e per seguire tutte le novità di Azioniquotidiane iscriviti alla newsletter inserendo il tuo indirizzo mail nel box sulla destra della home page.

 

(20 marzo 2014) Il percorso del Pnp nel triennio 2010-2013

Nei 4 anni di vigenza del Pnp, i Piani regionali di prevenzione hanno prodotto 740 tra programmi e progetti, con una distribuzione tra le 4 macroaree di intervento che vede un investimento assolutamente prioritario nella prevenzione universale (470 progetti/programmi pari al 64% del totale) e, in particolare, nella Linea dedicata alla “promozione della salute”, secondo l’approccio multifattoriale e life-course per il contrasto alle malattie croniche, che sostanzialmente declina, a livello regionale e locale, obiettivi e azioni del programma nazionale Guadagnare salute. Leggi l’approfondimento sul sito del Ccm (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie).

 

(20 febbraio 2014) Zone pedonali e zone 30: su Azioniquotidiane un nuovo dossier

Sono tante le soluzioni per una pianificazione urbana in favore della salute, per ridurre gli incidenti stradali: dalle classiche aree pedonali alle cosiddette “zone 30”, più innovative e con tanti vantaggi - anche economici - ancora poco noti. La riduzione della velocità e dei volumi di traffico sono misure efficaci contro gli incidenti stradali, favoriscono stili di vita più attivi e non allungano i tempi di percorrenza in città. Eppure le resistenze non mancano, a volte anche per la responsabilità di scelte poco condivise con cittadini e portatori di interesse. Modelli differenti sono stati adottati a Roma Strasburgo, e Perugia. Per approfondire leggi su Azioniquotidiane il dossier “Zone pedonali e zone 30” e per seguire tutte le novità di Azioniquotidiane iscriviti alla newsletter inserendo il tuo indirizzo mail nel box sulla destra della home page.