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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Archivio 2005-2006

(20 dicembre 2006) Ricorso agli screening: strumenti a confronto

I risultati dell’indagine multiscopo “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” dell’Istat, relativa al ricorso a Pap test e mammografia tra le donne italiane nel 2004-2005, fanno luce sui cambiamenti avvenuti durante gli ultimi cinque anni in cui si sono diffusi in Italia i programmi organizzati di screening. Marco Zappa, direttore dell’Osservatorio nazionale screening (Ons), commenta i dati recentemente presentati e lancia una proposta: mettere a confronto le fonti informative disponibili, per cercare di capire da dove nascono le eventuali incongruenze. Una strategia che potrebbe permettere di ottenere parametri affidabili ed eventualmente modificare gli strumenti di indagine. Leggi il commento di Marco Zappa sui dati Istat e l’argomento di salute screening oncologici.

 

(24 novembre 2006) Al via la campagna nazionale per la promozione degli screening

“Si scrive screening, si legge prevenzione dei tumori”: è questo il titolo della campagna promossa a partire dal 20 novembre dal ministero della Salute, in collaborazione con la Lega italiana per la lotta ai tumori (Lilt) e l’Osservatorio nazionale screening, per promuovere lo screening per i tumori del seno, della cervice uterina e del colon retto. In Italia molte Regioni hanno già attivato o stanno avviando campagne di screening per la prevenzione secondaria di questi tre tumori, in accordo con le “Raccomandazioni per la pianificazione e l’esecuzione degli screening di popolazione per la prevenzione del cancro della mammella, del cancro della cervice uterina e del cancro del colon retto”, appena pubblicate dal ministero della Salute. Leggi l’approfondimento a cura della redazione di EpiCentro, scarica le raccomandazioni (pdf 1,1 Mb).

 

(4 maggio 2006) Emilia Romagna: un anno di screening del colon retto

A un anno dall’avvio, sono oltre 400 mila le persone invitate in Emilia Romagna al programma per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon retto, con una adesione del 43,7%. Per il 6,1% di coloro che hanno effettuato il test (7,5% degli uomini e 5% delle donne) è stato necessario l’approfondimento diagnostico con colonscopia. Identificati 313 tumori a uno stadio precoce (e dunque con maggiori possibilità di cura) e, in 1.165 persone, la presenza di polipi che, senza interventi, avrebbero potuto evolvere in tumore.
Tra il 21 marzo 2005, data di avvio del programma in tutta l’Emilia Romagna, e il 20 marzo 2006 sono state invitate 413.813 persone. Hanno eseguito il test 98.332 persone (44.268 uomini e 54.064 donne), con una adesione media del, in netta crescita rispetto alla rilevazione precedente (43,7% contro il 38,6% del novembre 2005). La percentuale di positività al test aumenta con l’età: da 3,8% nella fascia 50-54 anni a 7,5% nella fascia 60-69 anni. A oltre la metà delle persone che hanno eseguito la colonscopia è stata riscontrata una lesione al colon retto: nel 27,3% dei casi è stata diagnostica la presenza di polipi ad alto rischio di degenerazione, nel 7,3% la presenza di carcinoma.

 

(12 gennaio 2006) Screening: il ruolo chiave della comunicazione

La comunicazione è vitale in fatto di screening: dopo il convegno "Comunicare con tutti", che si è tenuto a Roma il 12 e 13 dicembre 2004, EpiCentro inaugura una nuova discussione sull'importanza della comunicazione nell'ambito dei programmi di screening, per favorire l'adesione e l'accettazione da parte degli utenti. Guarda le presentazioni dei partecipanti al convegno e leggi l'intervento di Marco Petrella, coordinatore del Gruppo inter-screening sulla comunicazione, che da anni lavora su questo tema.

 

(28 luglio 2005) Emilia Romagna: nuovo sito per gli screening al colon retto

Avviato in tutte le Ausl dell’Emilia Romagna il programma di screening per i tumori del colon retto. Sul sito web dedicato è possibile trovare tutte le notizie e i documenti utili prodotti a livello regionale: linee guida, griglia per i progetti, documenti di consenso per la diagnosi, corsi di formazione, campagne di informazione e altro ancora. Su EpiCentro leggi anche il focus dedicato al Piano di prevenzione 2005-2007.

 

(12 marzo 2005) Il punto sugli screening oncologici in Italia

Entrati a pieno titolo tra le priorità dell’Accordo sul piano nazionale della prevenzione 2005-07, firmato dalla conferenza Stato-Regioni il 23 marzo 2005, i programmi di screening oncologici in Italia aderiscono alle linee guida stabilite a livello europeo, con la raccomandazione Ue del 16 dicembre 2003, che individua nei tre programmi di screening (mammella, utero e colon-retto) le azioni più efficaci nel campo della prevenzione dei tumori. In Italia, sono attivi da anni due gruppi operativi che danno indicazioni ed effettuano una valutazione dei programmi di screening del tumore al seno (Gisma) e all’utero (Gisci).

Sul fronte della prevenzione del tumore colon-retto, si è costituito nel 2004 il terzo gruppo operativo, il Giscor, che punta a promuovere un confronto e una valutazione dei protocolli disponibili, sui quali non si è raggiunto un consenso né a livello nazionale né internazionale.

Il 9-10 giugno 2005, Giscor si riunisce in un convegno a Stra (Venezia) per discutere delle strategie adottate e dei risultati raggiunti e per definire criteri di valutazione, indicatori e standard comuni.

 

(3 marzo 2005) Uno studio multicentro di fattibilità sull’adesione e sulla capacità diagnostica

È stato pubblicato il 2 marzo 2005 sul Journal of the National Cancer Institute un lavoro a firma di Nereo Segnan e colleghi, dal titolo “Randomized Trial of Different Screening Strategies for Colorectal Cancer: Patient Response and Detection Rates”. Lo studio, svolto in cinque centri italiani nel corso di quasi due anni (dal novembre 1999 al giugno 2001), si pone l’obiettivo di confrontare le strategie di offerta degli screening per il cancro al colon-retto, l’adesione a questa offerta e la valenza diagnostica dei test disponibili.

Oggi i due test disponibili per effettuare una diagnosi precoce dei tumori al colon-retto sono la sigmoidoscopia, una endoscopia parziale che esplora il retto e il sigma fino al colon discendente, e il test per la ricerca del sangue occulto fecale, un test che verifica la presenza di tracce di sangue nelle feci. Nello studio di Segnan e colleghi i due test proposti sono la sigmoidoscopia e il test immunologico per la presenza del sangue occulto nelle feci. Lo studio ha coinvolto un campione di oltre 26 mila persone, in cinque diversi centri. I risultati della ricerca indicano che la percentuale di adesione è molto simile per i due test, circa del 28%, a fronte di una valenza diagnostica decisamente superiore per la sigmoidoscopia.

EpiCentro pubblica un commento di Nereo Segnan, autore del testo, che fa una valutazione dei risultati ottenuti, commentandone il significato anche in un’ottica di utilizzo per la programmazione sanitaria da parte delle Regioni che intendono avviare programmi di screening sulla popolazione.