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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Un autobus a pois contro il morbillo

Camilla Di Barbora - redazione EpiCentro

fonte: Bbc news (7 dicembre 2007)

 

 

L’epidemia di morbillo stava progressivamente diffondendosi nella comunità di Hackney, quartiere londinese nella parte nordorientale della città, ma Alex Edwards, padre di due bimbi, sebbene allarmato, era incerto sul da farsi: far vaccinare i propri figli oppure no? L’arrivo dello spotty bus, un autobus itinerante punteggiato di macchiette rosse (come quelle che insorgono col morbillo), voluto dal Distretto per promuovere la vaccinazione dei bambini ancora a rischio, sciolse ogni dubbio e ai piccoli venne somministrata la dose necessaria a proteggerli dal contagio.

 

Da quando la bontà della vaccinazione trivalente contro morbillo, rosolia e parotite (Mrp), è stata messa in dubbio, alla fine degli anni Novanta, parecchi genitori inglesi hanno preferito non far vaccinare i propri figli. Nel febbraio del 1998, infatti, alcuni medici britannici annunciarono di essere in possesso di prove schiaccianti sul legame fra la vaccinazione infantile trivalente e l’autismo. Le conseguenze della messa al bando del vaccino, pesantemente criticato in Gran Bretagna e in altre Paesi europei, non si sono fatte attendere: le autorità sanitarie britanniche attribuiscono lo straordinario numero di focolai epidemici di morbillo, registrati negli ultimi anni a Londra e in Germania, alla riduzione del 20% nel numero di bambini immunizzati tra il 1995 e il 2003.

 

A ottobre, in risposta all’epidemia che nel 2007 ha colpito pesantemente la comunità di Hackney infettando 317 bambini, le autorità hanno deciso di investire su un’unità mobile che, girando tra scuole e supermercati del Distretto, promuovesse una vaccinazione rapida e facile. Da allora sono stati vaccinati contro morbillo, rosolia e parotite più di 800 bambini.


Andare incontro alle difficoltà dei genitori

«Lo spotty bus è stato un vero successo», ha commentato Carità Kanotangudza, un’infermiera dell’ospedale di Hackney. «Alcune persone sono venute da noi dicendo che non avevano fatto fare il vaccino ai loro figli per paura dei risultati delle ricerche del dottor Wakefield (il medico che per primo ipotizzò il collegamento tra vaccino Mrp e autismo), ma altri hanno detto di non essere riusciti a ottenere l’appuntamento col loro medico, o di essere stati troppo impegnati con il lavoro. Se i genitori hanno difficoltà a far vaccinare i propri bambini, li raggiungiamo noi con l’autobus. Tutti hanno visto questo strano pullman a puntini rossi muoversi per le strade del quartiere, e ne sono rimasti incuriositi», ha aggiunto.

Melissa Lloyd, mamma di Zakiya, bambina di otto anni, racconta di essere stata molto felice quando ha saputo che l’autobus avrebbe sostato proprio nei pressi della scuola della figlia, permettendo alla piccola di ottenere la sua prima vaccinazione Mrp prima dell’orario delle lezioni e senza il minimo disagio. «Ero molto preoccupata per il focolaio di morbillo e volevo assicurarmi che mia figlia stesse bene e che ottenesse il suo vaccino al più presto. L’autobus è stata proprio una buona idea».

Il lungo lavoro di sensibilizzazione della comunità sull’importanza del vaccino Mrp ha dato i suoi frutti: il numero di dosi somministrate è aumentato molto e parallelamente i casi di contagio si sono ridotti. L’obiettivo è quello di riuscire a porre fine all’epidemia raggiungendo con l’unità mobile ogni bambino non vaccinato e di veder rallentare il contagio man mano che tutti ricevono entrambe le dosi del vaccino.
La dottoressa Gabrielle Laing, consulente pediatrico concorda: «Il ritorno del morbillo nel Distretto di Hackney ha ricordato a tutti noi l’importanza delle vaccinazioni. Con l’iniziativa dell’autobus itinerante le autorità sanitarie locali hanno voluto sottolineare l’importanza e l’indubbia efficacia del vaccino Mrp. Lo spotty bus ha permesso di somministrare la prima dose di vaccino ai piccoli privi di copertura, ma anche di effettuare il richiamo su quelli già immunizzati, garantendo in questo modo la protezione totale di tutti i nostri bambini»”.

 

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