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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Una vitamina per ridurre le malformazioni alla nascita: una nuova pagina web sull’acido folico aiuta operatori e cittadini a saperne di più

È disponibile on line una nuova pagina web dedicata al tema dell’acido folico dove è possibile: acquisire informazioni sull’efficacia e sicurezza dell’uso appropriato dei farmaci in gravidanza; ascoltare interviste alle donne in età riproduttiva (circa la loro esperienza sull’assunzione dell’acido folico) e ai professionisti sanitari (sulle possibili azioni per migliorarne l’offerta); scaricare gratuitamente un’infografica pensata per promuovere, all’interno dei servizi sanitari, la conoscenza e l’uso appropriato dell’acido folico in epoca periconcezionale.

 

Si tratta degli strumenti realizzati nell’ambito del progetto “Consumo di farmaci in gravidanza e appropriatezza prescrittiva nella Regione Lazio” condotto nel 2013-2014 dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con il dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio. La pagina interattiva, pensata per offrire un’informazione accurata alle donne, ai cittadini e ai professionisti sanitari, è stata realizzata dal reparto Salute della donna e dell’età evolutiva del Cnesps-Iss e dal dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio con la collaborazione del Network italiano promozione acido folico per la prevenzione primaria dei difetti congeniti e dell’Icbd (Alessandra Lisi International Centre for Births Defects and Prematurity)

 

World Birth Defects Day

In occasione della Giornata mondiale dei difetti congeniti (World Birth Defects Day) che si celebra in tutto il mondo il 3 marzo e che vuole essere un momento di riflessione e sensibilizzazione su queste patologie mettendole al centro di attività di monitoraggio, ricerca e prevenzione, viene presentato uno strumento utile rivolto agli operatori e ai cittadini.

 

Assunzione di acido folico e difetti congeniti, qualche dato sull’Italia

Si stima che in Italia siano circa 450 i bambini che ogni anno nascono affetti da difetti del tubo neurale quali anencefalia, spina bifida ed encefalocele. Malattie per le quali non disponiamo di terapie efficaci e per le quali la prevenzione rappresenta la principale arma a nostra disposizione. L’assunzione di acido folico nel periodo periconcezionale è la misura preventiva maggiormente raccomandata. La sua supplementazione al dosaggio di 0,4 mg al giorno dal momento in cui la coppia comincia a pensare a una gravidanza e fino alla conclusione del terzo mese di gestazione, permette di dimezzare il rischio delle malformazioni congenite del tubo neurale che nel nostro Paese colpiscono circa 9 bambini ogni 10.000 nati.

 

Evidenze non conclusive suggeriscono che l’acido folico possa ridurre anche l’incidenza di altre malformazioni congenite importanti come alcune malformazioni cardiache. Per questo motivo tutte le donne in età riproduttiva devono essere consapevoli di questa opportunità e i professionisti sanitari, in primis ginecologo e medico di medicina generale, devono offrire proattivamente la prescrizione di una dose giornaliera di 0,4 mg di acido folico a tutte le donne che desiderano una gravidanza. L’acido folico, assunto anche per mesi o anni in attesa dell’inizio della gravidanza, non comporta alcun effetto collaterale né rischio di salute e il Servizio sanitario nazionale lo offre gratuitamente come un farmaco acquistabile in classe A, in alcune Regioni anche esente da ticket.

 

Qualche dato emerso dall’indagine Iss-Regione Lazio

L’indagine specifica sull’acido folico, condotta nell’ambito del progetto, ha riguardato campioni rappresentativi di donne che avevano partorito nel Lazio. Dai dati è emerso che la prevalenza d’uso appropriato di acido folico in epoca periconcezionale è ancora bassa (19%) nonostante le gravidanze siano risultate programmate nell’82% dei casi. Interessanti anche i dati rilevati sulle informazioni ricevute dalle donne sull’acido folico: il 43% ha dichiarato di essere stata informata al riguardo già prima della gravidanza; il 46% solo durante e l’11% non ha ricevuto alcuna informazione (vedi figura 1 e 2).

 

Figura 1: Prevalenza d’uso di acido folico

 

 

Figura 2: Informazioni sull’acido folico ricevute dalle donne

 

 

Data di creazione della pagina: 3 marzo 2016

Revisione a cura di: Alice Maraschini, Ilaria Lega, Marta Buoncristiano, Paola D’Aloja, Serena Donati – reparto Salute della donna e dell'età evolutiva, Cnesps-Iss