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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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L’evento nascita in Italia: il rapporto Cedap 2013

Nella pubblicazione del rapporto “Certificato di assistenza al parto (Cedap). Analisi dell’evento nascita - anno 2013” (pdf 1,7 Mb) il ministero della Salute presenta, per la prima volta in Italia, i dati dei parti classificati in base ai gruppi di Robson che, secondo una revisione sistematica dell’Organizzazione mondiale della salute pubblicata nel 2011 è la classificazione più adatta a rispondere alle necessità di contesti locali e internazionali in quanto prospettica, semplice, robusta, riproducibile e clinicamente rilevante quale strumento di analisi e  monitoraggio delle performance dei singoli punti nascita (per approfondire vedi l’articolo Classification for Cesarean Section: a systematic Review pubblicato su Plos One 2011;6(1):e-14566).

 

Le classi di Robson permettono infatti di comprendere se la variabilità nel tasso totale di cesarei sia ascrivibile a una diversa composizione della popolazione che afferisce ai diversi centri nascita e di rilevare la presenza e la dimensione della variabilità tra Regioni, Asl e punti nascita. Permette di identificare le sottopopolazioni di donne gravide maggiormente rappresentate, nelle quali una riduzione del ricorso al taglio cesareo si tradurrebbe in una riduzione del tasso totale di interventi e consente di monitorare nel tempo l’andamento del fenomeno.

 

L’Oms raccomanda che, a prescindere dal loro livello di complessità assistenziale, tutti i presidi sanitari utilizzino la classificazione di Robson e che i risultati siano resi pubblici per promuovere l’appropriatezza nel ricorso al taglio cesareo. Si tratta quindi di un’iniziativa molto importante che si inserisce nelle azioni promosse dall’Accordo Sato Regioni 2010 per promuovere la sicurezza del percorso nascita e ridurre la proporzione di tagli cesarei inappropriati nel Paese.

 

Alcuni numeri del rapporto

Ormai il Certificato di assistenza al parto (Cedap) è compilato per la quasi totalità dei parti che avvengono in Italia: la rilevazione 2013, con un totale di 526 punti nascita registra un numero di parti pari al 100,3% di quelli rilevati con la Scheda di dimissione ospedaliera (Sdo) e un numero di nati vivi pari al 99,6% di quelli registrati presso le anagrafi comunali. Nel 2013, l’88,3% dei parti è avvenuto in istituti di cura pubblici e il 35,5% è stato effettuato con taglio cesareo. Sono stati rilevati 1362 nati morti, con un tasso di 2,7 per 1000 nati. I dati indicano inoltre che il 20% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana, soprattutto nelle Regioni del Centro Nord. L’età media delle madri è 32,7 anni per le italiane e 29,7 anni per le cittadine straniere.

 

Risorse utili

 

Data di creazione della pagina: 12 novembre 2015

Revisione a cura di: Serena Donati - reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, Cnesps-Iss