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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Approfondimenti

Prevenzione delle malattie e promozione della salute: documento della CE

Il report “Mapping metrics of health promotion and disease prevention for health system performance assessment”, elaborato dal Gruppo di esperti della Commissione europea per l’HSPA, esamina gli indicatori utilizzati dagli Stati membri dell'UE per raccogliere dati e informazioni sulla prevenzione delle malattie e la promozione della salute all’interno dei singoli framework nazionali di valutazione delle prestazioni del sistema sanitario nazionale e identifica ulteriori ambiti di salute per i quali potrebbero essere utilizzati indicatori aggiuntivi. Leggi l’approfondimento a cura di Donato Greco - Specialista in Malattie infettive, Igiene e sanità pubblica, Epidemiologia e statistica sanitaria.

 

Linee di indirizzo per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità

Approvate a luglio 2022 in conferenza Stato-Regioni, queste linee di indirizzo sono state redatte dal Tavolo di lavoro per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità, istituito dal ministero della Salute a gennaio 2019. Per maggiori informazioni leggi l’approfondimento di Marco Silano e Angela Spinelli.

 

Programma Nazionale Esiti 2020

Il 1 marzo 2021 è stata presentata l’edizione 2020 del Programma Nazionale Esiti (PNE) realizzato da AGENAS su mandato del Ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e il Dipartimento di Epidemiologia della ASL Roma 1. Il PNE ha l’obiettivo di valutare l’efficacia, l’appropriatezza, l’equità di accesso e la sicurezza delle cure garantite dal Servizio Sanitario Nazionale. Per farlo vengono analizzati 177 indicatori (72 sugli esiti e i processi assistenziali, 75 sui volumi di attività e 30 sui tassi di ospedalizzazione) in relazione a nove ambiti clinici: cardio e cerebrovascolare, digerente, muscolo-scheletrico, pediatrico, ostetrico e perinatale, respiratorio, oncologico, urogenitale e malattie infettive. Leggi l’approfondimento a cura di Fulvia Seccareccia - Centro Nazionale per la Salute Globale, ISS.

 

World One Health Conference 2020

Più di 1700 persone hanno partecipato alla Conferenza, che si è articolata in oltre 40 tavole rotonde e numerose letture magistrali sui diversi fronti interessati dalle strategie di One Health: è questo il dato più di impatto della sesta World One Health Conference, che si è svolta online dal 30 ottobre al 3 novembre 2020. Un innegabile successo dell’incontro è stato il forte contributo scientifico dai Paesi in via di Sviluppo, soprattutto africani. Leggi il commento dei ricercatori ISS.

 

Medicina di genere e territorio: il ruolo dei referenti regionali

Quali sono le attività relative alla medicina di genere svolte sul territorio e il loro stato di avanzamento? Che ruolo hanno i referenti regionali per la medicina di genere nel rafforzare la consapevolezza dell’importanza di considerare le possibili differenze di genere nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura delle malattie? Se ne è parlato in un incontro all’ISS prima dell’inizio della pandemia di COVID-19 dopo la quale è emerso sempre più chiaramente come le differenze di genere non solo giochino un ruolo importante nella progressione e letalità della malattia, ma, probabilmente, anche nella risposta alle terapie, nelle ripercussioni psicosociali e nella salute dei caregiver. Leggi l’approfondimento a cura dei Referenti Regionali per la medicina di genere.

 

European Programme of Work (EPW) 2020-2025

Noto anche come “United Action for Better Health in Europe”, il testo delinea un programma di azione per i prossimi cinque anni che possa rispondere alle aspettative dei cittadini in materia di salute pubblica. Leggi il commento di Monica Valli (ISS).

 

Salute in città

Angela Spinelli e Eleonora Soggiu (ISS) commentano il rapporto dell’OMS “The Power of Cities: Tackling Noncommunicable Diseases and Road Traffic Injuries” sul ruolo delle città nella lotta alle malattie croniche e agli incidenti stradali. Il documento si concentra in particolare su 10 azioni che, realizzate localmente, possono avere ripercussioni globali.

 

W L’amore: progetti e materiali per l'educazione affettiva e sessuale

In Emilia-Romagna, dal 2013, è attivo il progetto “W l'amore” rivolto agli studenti delle terze classi delle scuole secondarie di primo grado e dei contesti educativi extrascolastici con lo scopo di promuovere benessere e competenze nella sfera affettiva e sessuale. Per approfondire leggi il commento a cura di Paola Marmocchi, consulente del Progetto W l’amore, Loretta Raffuzzi (Azienda Usl della Romagna) ed Eleonora Strazzari (Azienda Usl di Bologna).

 

Studio nazionale Fertilità: le politiche possibili

In questo commento Maria Castiglioni e Gianpiero Dalla Zuanna del dipartimento di Scienze statistiche dell’Università di Padova fanno il punto sugli interventi che potrebbero aumentare il tasso di fecondità nel nostro Paese in cui, anche se la fecondità dal 2010 non è variata di molto, il numero di nati è drasticamente diminuito. Le riflessioni, discusse durante il convegno di presentazione dei risultati dello Studio nazionale Fertilità (Roma, 19 febbraio 2019), affrontano vari aspetti del sostegno economico alla genitorialità, come le modalità di erogazione degli assegni familiari e la gestione dei bambini in età da asilo nido. Per approfondire leggi il commento e visita la pagina dedicata allo Studio nazionale Fertilità.

 

Sistemi di sorveglianza e registri: il nuovo Dpcm

Sono 31 i sistemi di sorveglianza e 15 i registri di patologia di rilevanza nazionale individuati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) del 3 marzo 2017, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 maggio 2017. Leggi il commento di Roberta De Angelis, Angela Spinelli, Virgilia Toccaceli, Marina Torre (Istituto superiore di sanità, Iss).

 

La salute disuguale: la lezione di Sir Michael Marmot

Una sala piena di ascoltatori ha accolto lo scorso 23 gennaio l’epidemiologo inglese Sir Michael Marmot, in Italia per presentare, all’Iss e al Senato, l’edizione italiana del suo libro “La salute disuguale. La sfida di un mondo ingiusto”. Marmot ha affrontato il tema delle disuguaglianze di salute, ripercorrendo le tappe della sua lunga attività di ricerca scientifica e di azione in sanità pubblica, analizzando le cause e offrendo possibili soluzioni. Al seminario anche Walter Ricciardi, presidente Iss, che ha sottolinea come gli interventi per ridurre le disuguaglianze siano cruciali per dare più opportunità a ciascuno in ogni fase della vita e per fare in modo che tutti sentano di avere maggiore controllo sulla propria esistenza. Leggi la riflessione a cura di Simona Giampaoli e Giuseppe Traversa (Iss).

 

I 30 anni della Carta di Ottawa e il Pnp 2014-18

La Conferenza internazionale per la promozione della salute, di cui è in corso la nona edizione (Shangai, 21-24 novembre) è da sempre un’occasione di dialogo e confronto sulla promozione della salute. La conferenza è anche l’occasione per ricordare i 30 anni della Carta di Ottawa, approvata nel corso della prima Conferenza internazionale per la promozione della salute (17-21 novembre 1986) e ancora oggi documento fondamentale per le politiche e gli interventi di promozione della salute. Per approfondire leggi il commento di Angela Spinelli e Barbara De Mei (Cnesps-Iss).

 

Politiche di prevenzione in Italia: la capacità regionale di pianificazione

Quali sono i punti di forza e quali le criticità delle capacità regionali di pianificazione relative alle attività di prevenzione? Per provare a rispondere a questa domanda, nel corso del 2015 un gruppo di lavoro, coordinato dal Dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive dell’Università “Sapienza” di Roma, ha finalizzato un’analisi critica del ciclo di programmazione della prevenzione svolto dalle Regioni italiane per il periodo 2010-2013. L’indagine, condotta nell’ambito di un progetto del ministero della Salute, ha valutato 19 Piani regionali di prevenzione (Prp) approvati nel ciclo precedente, e 702 progetti e programmi in contenuti in essi. Leggi la presentazione di Paolo Villari (Università “Sapienza”, Roma).

 

Health at a Glance 2015, lo stato di salute nei Paesi Ocse

L’annuale rapporto dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – Organization for economic co-operation and development, Oecd) presenta il consueto confronto tra lo stato di salute di diverse nazioni (le 34 nazioni aderenti e, per alcune analisi, una decina di altre nazioni partner) e le prestazioni dei loro sistemi sanitari. All’edizione 2015 di Health at a Glance si aggiungono, però, due novità: un cruscotto di indicatori di esiti di salute e di performance sanitarie (che classifica le nazioni in tre fasce di prestazione) e un’analisi della spesa farmaceutica che tiene conto delle classi di farmaci e dell’andamento di consumi, costi e prezzi. Leggi l’approfondimento.

 

Indicatori di salute: la lista dell’Oms

Con la Global Reference List of 100 Core Health Indicators, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) propone un nuovo strumento standardizzato e condiviso per inquadrare/fotografare in modo obiettivo e sintetico lo stato di salute a livello nazionale e globale e seguirne nel tempo i cambiamenti. La lista 2015 è stata messa a punto da un gruppo di lavoro che ha iniziato la sua attività nel settembre 2013 individuando una serie molto più nutrita di indicatori, sottoposta a una selezione nell’anno successivo e successivamente consolidata. Leggi l’approfondimento.

 

Misurare in sanità pubblica: una ricognizione su registri e sorveglianze

Il nuovo Rapporto Istisan 14/23 “Misurare in sanità pubblica” riassume i risultati di una ricognizione che l’Università di Torino, l’Istituto superiore di sanità (Iss) e l’Agenzia nazionale per i servizi regionali sanitari (Agenas) – nell’ambito di un progetto Ccm-ministero della Salute - hanno utilizzato per valutare il fabbisogno conoscitivo in tema di sorveglianze e registri in Italia e per elaborare una proposta di sviluppo delle capacità di sorveglianza e registrazione. L’analisi mira, infatti, a identificare gli strumenti che potrebbero essere adottati per migliorare la capacità di produzione di conoscenza ad uso della programmazione e dell’azione (in particolare di quella preventiva). Leggi l’approfondimento.

 

Il difficile amore tra comunicazione e ricerca

Ricerca e comunicazione possono andare d’accordo? Se ne è discusso alla riunione annuale dell’Associazione Alessandro Liberati (Network italiano Cochrane) che si è tenuta a Milano il 23 maggio scorso, presso l’Istituto Mario Negri. Tema di grande attualità, sul quale la Cochrane Collaboration si sta interrogando da tempo, è infatti l’insufficiente capacità di comunicare con efficacia i risultati della ricerca. C’è di fatto un’esigenza concreta e diffusa di saperne di più su come usare i social media, su come sfruttare la popolarità e la fruibilità del format di Wikipedia, su come lasciare che siano le immagini e le infografiche a parlare, su come interagire con un giornalista coscienzioso per metterlo nelle condizioni di raccontare al meglio la ricerca. La riflessione di Antonella Lattanzi, Luana Penna, Giuseppe Traversa (Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Cnesps-Iss).

 

E-learning: esperienze di oggi, prospettive di domani

Un momento di confronto e di discussione tra formatori, tecnici ed amministratori sulle reali applicazioni dell’e-learning nelle organizzazioni pubbliche di quattro ambiti principali: pubblica amministrazione, sanità, scuola e università. È questo ciò che ha rappresentato – e che si proponeva di offrire – il convegno “E-learning: esperienze di oggi, prospettive di domani”, che si è svolto lo scorso 21 novembre a Bologna. L’evento, organizzato dalla Regione Emilia-Romagna (in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’educazione GM Bertin dell’Università di Bologna, Scienter Europa, Solaris e Green Team) ha visto la partecipazione di relatori internazionali, del mondo accademico e degli enti locali. Leggi l’approfondimento.

 

Le scuole come luogo di prevenzione: il nuovo divieto anti fumo

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 214 del 12-9-2013 è stato pubblicato il decreto legge 12 settembre 2013 n. 104 “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca” in cui, nell’art 4 c.1, si dice che l’art. 51 della legge 3 del 16 gennaio 2003 (legge Sirchia) è esteso «anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche statali e paritarie». Il provvedimento, che vieta il fumo nei cortili, nei parcheggi e negli impianti sportivi di pertinenza delle scuole, è un passo molto importante verso una scuola che promuove salute. Diverse sono le ragioni. Leggi la riflessione di Fabrizio Faggiano (Università degli Studi del Piemonte Orientale «Amedeo Avogadro», Novara e Osservatorio epidemiologico delle dipendenze, Oed Piemonte, Asl TO3, Grugliasco, TO).

 

Tumori e politiche sanitarie alla luce della monografia “Cancer Burden in Italian Regions”

Sono i tumori del colon-retto, della mammella e della prostata i più frequenti nella popolazione italiana. Quelli della cute (sia negli uomini che nelle donne) e del polmone (nelle sole donne) sono in costante aumento mentre si registra una riduzione per il tumore del polmone negli uomini, per lo stomaco in entrambi i sessi e per la cervice uterina nelle donne. A riferirlo è la rivista Tumori che, nel numero monografico “Cancer Burden in Italian Regions” (Volume 99, fascicolo 3 – 2013), pubblica le stime sui tumori più diffusi nella popolazione italiana dal 1970 al 2015. Questo studio, frutto della collaborazione di Istituto superiore di sanità, Istituto tumori di Milano e Associazione italiana dei registri tumori (Airtum), descrive incidenza, mortalità e prevalenza per tumore nelle 20 Regioni del Paese e rappresenta un riferimento fondamentale per tutti coloro che devono prendere decisioni di salute pubblica. Le indicazioni fornite a supporto dei policy maker riguardano principalmente la prevenzione primaria e secondaria, e pongono l’attenzione sulla necessità di una migliore definizione delle priorità sanitarie rispetto alle risorse economiche disponibili. La riflessione di Silvia Rossi e Roberta De Angelis - reparto di Epidemiologia dei tumori, Cnesps-Iss.

 

World No Tobacco Day 2013: abolire pubblicità, promozione e sponsorizzazione dei prodotti del tabacco

Eliminare la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione dei prodotti del tabacco è il tema dell’edizione 2013 del World No Tobacco Day. È ormai provato, infatti, che abolendo qualsiasi forma di pubblicitaria di questi prodotti si contiene sia l’iniziazione al fumo sia il mantenimento dell’abitudine. Su EpiCentro uno speciale dedicato con riflessioni, dati, approfondimenti. Leggi in particolare: “La lotta al fumo nei Piani regionali di Prevenzione” a cura di Stefania Vasselli, Daniela Galeone, Lorenzo Spizzichino, ministero della Salute.

 

Calabria: si potenzia la rete epidemiologica regionale

Professionalità e lavoro d’equipe: sono le due parole chiave del progetto biennale “Costituzione e sperimentazione di una rete epidemiologica regionale, basata sulle unità operative di epidemiologia aziendali, per la sorveglianza della salute della popolazione e la realizzazione degli interventi di prevenzione e il monitoraggio dei risultati” (pdf 466 kb) realizzato dalla Regione Calabria in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e l’Università degli studi di Tor Vergata per formare 30 operatori delle Aziende sanitarie provinciali calabresi e del dipartimento regionale di Tutela della salute al fine di creare i nodi di una rete in grado di realizzare l’osservatorio epidemiologico regionale e potenziare i servizi di epidemiologia delle Aziende sanitarie provinciali. Per saperne di più leggi il commento di Rubens Curia (dipartimento Tutela alla salute e politiche sanitarie).

 

Global Burden of Disease Study 2010: promossa la sanità italiana

Già nello scorso mese di dicembre la rivista The Lancet ha dedicato un ampio spazio al Global burden of Disease Study 2010, l’indagine che valuta l’impatto delle patologie in termini di mortalità e disabilità. All’inizio di marzo 2013, poi, la rivista inglese ha pubblicato anche i risultati nazione per nazione, suscitando vivo interesse e anche qualche sorpresa. Tra i profili per Paese pubblicati da The Lancet all’inizio di marzo c’è, naturalmente, anche quello dell’Italia (pdf 217 kb), che si colloca in ottima posizione per risultati di salute. Il nostro Paese è ancora al secondo posto come aspettativa di vita. Ancora più importante il fatto che la longevità (circa 81,5 anni) si accompagna a condizioni di salute buone, ovvero a periodi limitati di disabilità. I maggiori fattori di rischio restano quelli legati alle abitudini alimentari, all’ipertensione arteriosa e al fumo di tabacco. Leggi l’approfondimento con il commento di Stefania Salmaso (direttore Cnesps-Iss).

 

Calabria: prima conferenza regionale della prevenzione

Si è svolta a Lamezia Terme, il 29-30 novembre scorsi, la I Conferenza regionale su “Prevenzione, tutela della salute e medicina d’iniziativa”, promossa dal Dipartimento Tutela della salute e politiche sanitarie - Settore Area Lea – della Regione Calabria. L’obiettivo: promuovere un momento di comunicazione istituzionale, di socializzazione e di discussione sugli obbiettivi di salute del Piano regionale della prevenzione (Prp) e sulle strategie adottate relativamente all’intersettorialità dei progetti e al coinvolgimento degli stakeholder. Particolare rilevanza ha avuto la sessione parallela “Dalle sorveglianze alle azioni” dedicata allo stato di avanzamento delle sorveglianze di popolazione all’interno della Regione. La riflessione di Marina La Rocca (Asp Catanzaro, Dipartimento di Prevenzione, Sian Lamezia Terme).

 

Ocse: il rapporto “Health at a Glance. Europe 2012”

Nel 2010, la speranza di vita alla nascita nei Paesi dell'Unione europea (Ue) ha raggiunto i 79 anni e, parallelamente, la mortalità prematura si è ridotta sensibilmente. Inoltre, campagne di sensibilizzazione e politiche fiscali hanno contribuito al cambiamento dei fattori di rischio per la popolazione europea. Infatti se da un lato la maggior parte dei Paesi europei ha ridotto i consumi di alcol e tabacco, oltre la metà della popolazione adulta (52%) è in sovrappeso. Sono alcune delle informazioni presenti nel rapporto “Health at Glance. Europe 2012”, pubblicato a novembre 2012 dall’Ocse. Per maggiori informazioni leggi l’approfondimento.

 

La salute degli italiani nei dati del Cnesps. Gli atti del convegno

Centocinquant’anni di storia d’Italia possono essere raccontati da molte prospettive: questo è stato il tema del convegno “La salute degli italiani nei dati del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps)” che si è svolto a Roma il 16-17 giugno 2011. Un rapporto Istisan, pubblicato a maggio 2011, raccoglie gli atti della due giorni. Il convegno ha affrontato il tema dell’importanza delle indagini che hanno permesso la definizione dei profili di salute della popolazione e il loro andamento nel tempo. La memoria storica, anche in epidemiologia, rappresenta infatti un patrimonio importante che affianca, e in certi casi spiega, il nostro Paese. Scarica il rapporto completo (pdf 4,6 Mb). Leggi anche l’approfondimento “La salute degli italiani dall’Unità d’Italia a oggi. Se ne parla al convegno Cnesps 2011” pubblicato da EpiCentro il 23 giugno 2011.

 

Network Cochrane: le presentazioni del convegno di novembre 2011

Sono disponibili on line le presentazioni dei relatori intervenuti alla XVI riunione annuale del Network Cochrane italiano “Come migliorare qualità e rilevanza della ricerca clinica” che si è tenuto il 14 e 15 novembre 2011 a Roma, ospitato dall’Istituto superiore di sanità. Leggi l’approfondimento e scarica le presentazioni.

 

XVI riunione annuale del Network Cochrane italiano

Il 14 e 15 novembre si è svolto presso l’Istituto superiore di sanità la XVI riunione annuale del Network Cochrane italiano “Come migliorare qualità e rilevanza della ricerca clinica”. Nella mattinata il convegno ha affrontato le questioni generali legate allo “stato di salute” della rilevanza della ricerca clinica secondo una prospettiva internazionale e discuterà le criticità specifiche della realtà italiana. Nel pomeriggio ci si è concentrati - anche qui con il contributo di esperienze internazionali nelle quali la Cochrane Collaboration ha un importante ruolo di stimolo - sul tema della scelta degli esiti rilevanti per la ricerca e delle diverse prospettive attraverso le quali il tema della importanza delle informazioni che la ricerca clinica produce può essere letto e interpretato. Leggi l’approfondimento.

 

35° Congresso Aie: le disuguaglianze a 150 anni dall’Unità d’Italia

Uno stivale tricolore incerottato è il logo scelto dal 35° congresso dell’Aie per celebrare a Torino, dal 7 al 9 novembre 2011, il 150° anniversario dell’Unità di Italia. Un’immagine che lascia spazio a molte interpretazioni, non risolte dall’interrogativo che l’accompagna “Più vicini o più lontani?”. È stato compito dei lavori congressuali (oltre 300 contributi organizzati in 5 sessioni plenarie e numerose sessioni parallele di presentazioni e di poster, oltre che 4 seminari satellite) chiarire quali e quanto grandi siano le differenze nella salute e nel sistema sanitario dopo un secolo e mezzo di storia nazionale. Leggi l’approfondimento.

 

La salute nei Paesi Ocse: il rapporto Health at a Glance 2010

Nel 2007 l’aspettativa di vita alla nascita nei Paesi dell’Ue ha raggiunto i 78 anni. Sono diminuiti alcuni fattori di rischio (consumo di tabacco e di alcol), ma ne sono aumentati altri. Particolarmente preoccupante la crescita dell’obesità: il tasso di persone obese è più che raddoppiato negli ultimi 20 anni nella maggior parte dei Paesi Ue. Eccetto Italia e Francia, il numero dei medici è in aumento, e lo stesso si può dire degli infermieri. Le spese sanitarie sono aumentate in tutta Europa, spesso a un tasso più rapido della crescita economica, ma le percentuali del Pil investite nella sanità variano sensibilmente da Paese a Paese: Cipro e Romania investono il 6%, Francia, Germania, Svizzera e Austria il 10%. Leggi l’approfondimento.

 

Annuario Istat 2010: in calo le strutture sanitarie

Secondo l’Annuario statistico italiano pubblicato il 19 novembre 2010, sette italiani su dieci si sentono in buona salute, e gli uomini di più delle donne (75% contro 66,5%). Secondo i dati Istat, a soffrire di malattie croniche è 38,6% dei cittadini, una percentuale che sale all’86,7% tra le persone con più di 65 anni. Artrite (17,3%), ipertensione (16%), malattie allergiche (9,8%), osteoporosi (7%), bronchite cronica e asma bronchiale (6,1%) e diabete (4,9%) le patologie croniche più diffuse. L’annuario segnala il calo delle strutture sanitarie presenti sul territorio nazionale. I medici di base sono circa 47 mila (dato che conferma un’offerta di assistenza sanitaria territoriale di 8 medici ogni 10 mila abitanti), i pediatri sono circa 7700 e gli ambulatori e i laboratori pubblici e privati sono circa 17 ogni 100 mila abitanti, un numero in lieve calo negli ultimi tre anni. Leggi l’approfondimento.

 

Scuole promotrici di salute: la risoluzione di Vilnius

Le scuole rappresentano un contesto privilegiato per la riduzione delle disuguaglianze di salute. Il network Schools for Health in Europe nasce nel 1992 per volere di Consiglio d’Europa, Commissione europea e Oms Europa, con lo scopo di sfruttare maggiormente le potenzialità delle strutture scolastiche come canale strategico di promozione della salute. Sulla base di quanto discusso alla terza conferenza delle scuole promotrici di salute, tenutasi nella capitale lituana dal 15 al 17 giugno 2009, i partecipanti hanno elaborato richieste rivolte alle organizzazioni governative, non governative e a tutte le altre a livello nazionale, internazionale e regionale, contenute nella risoluzione di Vilnius. Leggi l’approfondimento.

 

Telesalute: a che punto è l’Italia? Risponde l’indagine Litis

Ticket via web, prenotazioni on-line, telemedicina o semplicemente condivisione delle conoscenze. Sono queste le innovazioni tecnologiche sanitarie che stanno prendendo piede, seppur con un po’ di ritardo, anche in Italia. Le potenzialità di sviluppo della sanità elettronica nel nostro Paese sono moltissime e anche se gli effetti sulla vita quotidiana dei pazienti e degli operatori sono ancora pochi, il tema richiama sempre maggiore attenzione. L’interesse arriva prima di tutto dalle istituzioni e a testimoniarlo è la ricerca sui Livelli di innovazione tecnologica in sanità (Litis), realizzata da Federsanità Anci su incarico del Dipartimento per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio. Obiettivo dello studio, supportato a livello metodologico dal Cnr, è quello di fare il punto sulla diffusione della sanità elettronica in Italia, per potere poi pianificare le opportune strategie d’innovazione per il futuro. Leggi l’approfondimento.

 

Lo stato di salute dei Paesi Ocse: rapporto Health at a Glance 2009

All’inizio della seconda metà del 2008 i Paesi Ocse sono entrati in un periodo di grave crisi economica, verso le fine del 2009 il prodotto interno lordo è sceso del 4% e si prevede che entro il 2010 la disoccupazione raggiunga tassi del 10%. In questa situazione i ministeri della Salute e le strutture sanitarie pubbliche sono sottoposti a crescenti pressioni per dimostrare l’efficienza dell’allocazione delle risorse. Il rapporto sullo stato di salute dei Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) costituisce uno strumento importante per la valutazione dei sistemi sanitari. Leggi l’approfondimento.

 

La salute degli europei: il rapporto Oms 2009

Negli ultimi decenni la salute degli abitanti della Regione europea dell’Oms è migliorata, la speranza di vita alla nascita si è alzata e varia dagli 82 anni della Svizzera ai 66,4 anni del Kazakistan. La mortalità infantile è scesa a 7,3 morti ogni mille nati vivi e quella materna a 12,9 ogni 100 mila parti. Le malattie del sistema circolatorio continuano a essere la prima causa di morte (48% dei decessi), seguite da cancro (20%), incidenti (8%) e malattie respiratorie (6%), mentre le infezioni, responsabili del 16% dei decessi a livello globale, sono complessivamente responsabili del 2% dei decessi (con punte dell’8% in alcuni Paesi dell’Est europeo). Sono alcuni dei dati pubblicati nel rapporto 2009 dell’Oms Europa: “The European health report 2009. Health and health systems”. Leggi l’approfondimento.

 

Annuario Istat 2009: sanità e salute in Italia

Il processo di invecchiamento della popolazione italiana rende sempre più importante l’assistenza sanitaria domiciliare. Nel corso degli anni, i pazienti assistiti a domicilio sono aumentati da 396 mila nel 2005 a 414 mila nel 2006, mentre l’offerta in termini di posti letto ospedalieri in regime ordinario e in day hospital è diminuita (da 6,8 posti letto ogni mille abitanti nel 1996 a 4,5 nel 2005). Il 67% dei cittadini valuta positivamente il proprio stato di salute (63,1% delle donne, 71,2% degli uomini) e le condizioni croniche più diffuse sono: artrosi/artrite (17,8%), ipertensione (15,8%), malattie allergiche (10,2%), osteoporosi (7,3%), bronchite cronica e asma bronchiale (6,2%), diabete (4,8%). Leggi l’approfondimento a cura della redazione di EpiCentro.

 

La sostenibilità dei sistemi sanitari: la situazione nell’Ue

Lo sviluppo demografico ed economico degli ultimi anni ha aperto nuove sfide per la sostenibilità dei sistemi finanziari: questioni come il reperimento e l’allocazione delle risorse devono essere adattate alle nuove esigenze della popolazione in modo da garantire una copertura sanitaria universale, l’equità nell’accesso ai servizi e la disponibilità di cure di alta qualità. Alla luce di queste necessità, l’Osservatorio europeo sui sistemi e sulle politiche sanitarie ha pubblicato il rapporto “Financing health care in the European Union”. L’approfondimento è a cura della redazione di EpiCentro.

 

Rapporto Ocse 2009 sulle disparità sanitarie

Nei Paesi industrializzati l’aspettativa di vita alla nascita è passata da una media di 68,5 anni nel 1960 a 78,6 nel 2005. La mortalità infantile si è sensibilmente ridotta ed è passata da 29 morti ogni 1000 nati vivi del 1970 a 5 del 2005. Le disparità sanitarie continuano però ad essere un problema a livello globale e la qualità della salute è estremamente variabile a seconda di fascia d’età, genere, gruppo etnico, area geografica e condizione socio-economica. Il rapporto dell’Ocse “Measuring health disparities in health status and in access and use of health care in Oecdc countries” fornisce la misura del divario in termini di stato di salute e accesso alle cure sanitarie. Il rapporto fornisce indicazioni per la definizione di strumenti che facilitino la misurazione, il confronto e l’individuazione dei problemi e delle aree di intervento prioritarie. Leggi l’approfondimento a cura della redazione di EpiCentro.

 

(30 aprile 2009) Investire negli ospedali del futuro: il rapporto dell’Oms Europa

Nei Paesi della Regione europea dell’Oms, il settore ospedaliero assorbe gran parte della spesa nazionale per le cure sanitarie e nei prossimi decenni l’Europa vedrà probabilmente un ulteriore aumento dei suoi investimenti per le strutture sanitarie. I finanziamenti sono molto consistenti, ma l’assenza di indagini sui centri ospedalieri impedisce di assicurare che i capitali siano investiti al meglio. Il documento “Investing in hospitals of the future”, a cura dell’Oms Europa, raccoglie tutte le conoscenze fino ad oggi disponibili sugli investimenti nelle strutture sanitarie con l’obiettivo di incrementarne il successo. Leggi l’approfondimento.

 

Conferenza ministeriale sui sistemi sanitari europei

Sistemi sanitari di alta qualità sono essenziali per il miglioramento della salute pubblica, ma il loro potenziamento non può prescindere da un’analisi delle relazioni tra gli aspetti puramente sanitari e quelli sociali ed economici dei diversi Paesi. Su questi temi si è incentrata la conferenza ministeriale europea sui sistemi sanitari “Health systems, health and wealth”, organizzata dall’Oms Europa a Tallin, in Estonia dal 25 al 27 giugno 2008. Leggi l’approfondimento a cura della redazione di EpiCentro.

 

La riforma del sistema sanitario degli Stati Uniti

Negli Usa la crescita delle spesa sanitaria pro-capite è in aumento, tuttavia il numero di persone senza copertura sanitaria tra il 2000 e il 2007 è aumentato da 38 a 46 milioni. È quanto emerge dal documento “Health care reform in the United States”, pubblicato dal dipartimento americano dell’economia. Circa il 16% della popolazione americana non è assicurata e la percentuale sale al 46% se si considerano le famiglie con reddito ben al di sotto della soglia di povertà. È quindi indispensabile intervenire per estendere la copertura sanitaria e ridurre i prezzi delle assicurazioni. Leggi l’approfondimento a cura della redazione di EpiCentro.

 

La salute globale in tempo di crisi: una diagnosi complessa

La crisi finanziaria mondiale potrebbe avere profonde ripercussioni sui piani di spesa sanitaria dei governi nazionali. E solo opportuni sistemi di tutela potranno evitare gravi ricadute sulle fasce di popolazione più povere e svantaggiate. Attraverso l’analisi delle recessioni che si sono verificate negli ultimi vent’anni, un articolo pubblicato sul sito dell’Oms esamina i possibili effetti sulla sanità dell’attuale crisi finanziaria mondiale. In evidenza gli aspetti problematici e le opportunità di cambiamento con i quali i Paesi sono chiamati a misurarsi. L’approfondimento è a cura della redazione di EpiCentro.

 

Annuario Istat 2008: sanità e salute in Italia

Il servizio ospedaliero è il settore sanitario che negli ultimi anni ha mostrato i cambiamenti più significativi, nel tentativo di razionalizzare l’utilizzo delle risorse. La presenza di malattie croniche costituisce un importante indicatore per comprendere lo stato di salute della popolazione e, in Italia, il 39,2% dei residenti dichiara di essere affetto da almeno una delle principali patologie non trasmissibili. Sono alcuni dei dati presentati nel capitolo “Sanità e salute” dell’Annuario statistico italiano 2008 pubblicato dall’Istat. Leggi l’approfondimento su EpiCentro.

 

Disparità di genere: il rapporto 2008 del World Economic Forum

Norvegia, Finlandia, Svezia e Islanda si confermano i Paesi con il minore divario di opportunità tra uomo e donna. Le disuguaglianze di genere sono in diminuzione negli Stati Uniti, dove uomini e donne ricoprono ruoli lavorativi sempre più simili e nei Paesi africani a prevalenza musulmana, come Tunisia, Giordania ed Emirati Arabi Uniti, grazie all’incremento dell’alfabetizzazione femminile. Questo il quadro delineato dal rapporto 2008 sulle disparità di genere in 130 Paesi del mondo, pubblicato dal World Economic Forum (Wef). L’Italia sale di 18 posizioni nella graduatoria ma, per la persistenza di divari nelle pari opportunità a livello economico e sanitario, rimane lontana dai primi posti. Leggi l’approfondimento, a cura della redazione di EpiCentro.

 

Cure sanitarie transfrontaliere: le iniziative della Ue

In Europa la richiesta di assistenza sanitaria transfrontaliera è in crescita. Sempre più spesso, per ragioni di vicinanza o per la natura specialistica delle terapie richieste, i pazienti si recano all’estero per farsi curare. La Commissione europea affronta le problematiche emergenti connesse all’assistenza sanitaria transfrontaliera, adottando una proposta di direttiva e mettendo a punto un documento di valutazione dei possibili interventi per la mobilità dei pazienti oltre i confini nazionali. Leggi l’approfondimento, a cura della redazione di EpiCentro.

 

Ocse sul personale sanitario italiano: mancano infermieri

L’Italia ha troppi medici e pochi infermieri. È quanto emerge dal rapporto Ocse 2008 sulle risorse umane italiane in ambito sanitario. Così, mentre la popolazione italiana invecchia e la domanda di assistenza sanitaria sale, la disponibilità degli infermieri è sempre più scarsa. L’assunzione di lavoratori dall’estero non è infatti ancora sufficiente a colmare la carenza di personale. Inoltre, le necessità di cure della popolazione trovano risposta nell’assistenza domiciliare da parte dei badanti stranieri (nel 2002 calcolati attorno ai 500 mila). L’approfondimento è a cura della redazione di EpiCentro.

 

Ocse: la spesa sanitaria mette il freno

Secondo il rapporto “Health Data 2008” dell’Ocse, la spesa sanitaria nei 30 Paesi più sviluppati del mondo è in frenata. Nel 2006, anno a cui si riferiscono gli ultimi dati, la crescita media in termini reali è stata del 3,1%, il tasso più debole dal 1997. L’Italia si colloca al 15esimo posto della classifica, con una spesa in cure e medicinali pari al 9% del Pil, di poco sopra la media. Ma è record di farmaci: in un anno sono stati erogati 524 dollari pro capite, un valore molto più alto della media dei Paesi Ocse. L’approfondimento è a cura della redazione di EpiCentro.

 

Le strategie Ue per la promozione della salute

L’Unione europea fissa gli obiettivi di politica sanitaria da raggiungere in tutti i Paesi membri entro il 2020. Il rapporto “Guida Ue per le strategie di sviluppo sostenibile”, che si rivolge a cittadini e decisori, fa il punto sui problemi aperti e le politiche da adottare per promuovere un futuro più sostenibile in Europa, affrontando temi come i cambiamenti climatici, i trasporti, la produzione e i consumi, la conservazione delle risorse naturali, le migrazioni, la povertà globale. Leggi l’approfondimento.

 

Le pari opportunità nel mondo: aumenta il divario in salute

Le disuguaglianze di genere diminuiscono per quasi tutti i parametri esaminati, ad eccezione di quelli legati alla salute, che invece peggiorano un po’ ovunque. Questo il quadro delineato dal secondo Global Gender Report 2007, lo studio del World Economic Forum sulle differenze globali tra uomo e donna. I Paesi del nord Europa sono quelli in cui le risorse tra uomini e donne sono più equamente distribuite in termini di partecipazione economica al lavoro, istruzione, salute e presenza all’interno delle istituzioni politiche. L’Italia, invece, si posiziona all’84esimo posto su 128 Stati presi in considerazione. Leggi l’approfondimento, a cura della redazione di EpiCentro.

 

“Insieme per la salute”: il programma sanitario europeo 2008-2013

Il nuovo programma sanitario europeo (in vigore dal 1 gennaio 2008) intende completare, supportare e valorizzare le politiche degli Stati membri, nel rispetto delle prerogative nazionali, promuovendo salute e sicurezza e il superamento delle disuguaglianze. Un ruolo di primo piano lo riveste l’informazione, sia nel senso di una comunicazione al cittadino come interlocutore consapevole, sia come coordinamento e scambio di buone prassi e conoscenze tra i diversi sistemi sanitari dei Paesi membri. L’approfondimento è a cura della redazione di EpiCentro.

 

Assistenza sanitaria e salute in Italia: l’annuario Istat 2007

Circa tre persone su quattro definiscono buono il proprio stato di salute, sebbene il 38,4% degli italiani dichiari di soffrire di almeno una patologia cronica e rimanga elevato il numero di decessi dovuti a malattie cardiovascolari, tumori e malattie dell’apparato respiratorio. In Italia è in atto un processo di deospedalizzazione che negli ultimi anni ha determinato l’adozione di nuove modalità di cura: le degenze ospedaliere in regime ordinario si sono ridotte a vantaggio dei servizi di assistenza domiciliare e residenziale e dei ricoveri in day hospital. È quanto emerge dal capitolo “Sanità e salute” dell’annuario statistico italiano 2007 dell’Istat, che delinea il ritratto del nostro Paese. Leggi l’approfondimento, a cura della redazione di EpiCentro.

 

Lo stato di salute dei Paesi Ocse

I Paesi più sviluppati sono attrezzati per affrontare le emergenze e le fasi acute, ma tradiscono serie difficoltà nella gestione sul lungo periodo delle malattie croniche e nella prevenzione dei nuovi fattori di rischio, come l’inattività fisica o la cattiva alimentazione. Nel complesso, il progresso delle cure ha contribuito al miglioramento dello stato di salute ma la spesa sanitaria continua a levitare. È questa la fotografia che scatta il nuovo rapporto “Health at a glance 2007” sulle condizioni di salute dei cittadini dei 30 Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). Quest’anno, per la prima volta, sotto esame anche la qualità dell’assistenza sanitaria. L’approfondimento è a cura della redazione di EpiCentro.

 

Un’iniziativa contro la povertà, per promuovere lo sviluppo globale

Pubblicare contemporaneamente centinaia di articoli sui problemi sanitari e sociali legati alla povertà, allo scopo di sensibilizzare la ricerca medica sui temi della disuguaglianza. Questo l’intento dell’iniziativa cui hanno partecipato numerose riviste scientifiche di tutto il mondo. Leggi l’approfondimento, a cura della redazione di EpiCentro.

 

Disuguaglianze in salute in Europa: i costi economici

Attribuire un valore monetario alle disuguaglianze sanitarie della popolazione dell’Unione europea per quantificare i costi economici dovuti alla perdita di salute delle fasce sociali più svantaggiate. Questo, l’obiettivo dell’indagine pilota condotta dalla Commissione europea che rappresenta un primo tentativo di far luce sul legame tra salute pubblica, disuguaglianze sociali ed efficienza economica all’interno dell’Ue. Leggi l’approfondimento, a cura della redazione di EpiCentro.

 

L’impatto delle diseguaglianze di genere sulla salute

Analizzare le attività rivolte a uomini e ragazzi per ridurre i danni alla salute provocati dalle diseguaglianze sessuali. Un’indagine Oms revisiona l’efficacia di oltre 58 studi e interventi, in diverse aree: dalla salute riproduttiva al trattamento e la cura dell’Hiv e delle malattie a trasmissione sessuale, dalla violenza sulle donne alla promozione delle cure per ridurre la mortalità infantile. Leggi l’approfondimento, a cura della redazione di EpiCentro.

 

Risorse e disuguaglianze in sanità: il parere dei medici europei

La scarsità delle risorse destinate all’assistenza sanitaria è una realtà cui i sistemi sanitari devono rispondere adottando politiche di contenimento della spesa e individuando priorità negli interventi. Un’indagine condotta in quattro Paesi europei, tra cui l’Italia, e pubblicata su BMC Health Services Research ha valutato la percezione dei medici di medicina generale riguardo la disponibilità delle risorse e l’efficienza dei loro sistemi sanitari. I mmg rappresentano un target molto significativo, in quanto convivono quotidianamente con questi problemi e possono dare un importante contributo per arrivare a capire l’impatto delle strategie di contenimento sull’efficienza del sistema sanitario. Leggi la presentazione a cura della redazione di EpiCentro.