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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Rapporto Airtum 2011: la sopravvivenza oncologica in Italia

17 novembre 2011 – I dati sulla sopravvivenza dei malati oncologici a 5 anni dall’insorgenza della patologia mostrano buoni valori per alcune sedi tumorali come tiroide (94%), mammella della donna (87%), prostata (89%), cervice uterina (61%) e colon retto (58%), e valori inferiori al 50% per leucemie (43%), stomaco (29%), fegato (14%) e polmone (13%). Sono alcuni dei valori presenti nel Rapporto Airtum 2011, dedicato alla sopravvivenza oncologica, realizzato attraverso un’indagine sulle informazioni relative a oltre 1.490.000 casi di tumore diagnosticati tra il 1990 e il 2007 e registrati dai 31 Registri afferenti alla rete Airtum, che copre il 38% della popolazione residente nel Paese.

 

Metodo di indagine

Nello studio sono stati condotti tre diversi tipi di analisi: un’analisi di coorte su circa 500 mila casi di cancro diagnosticati nel quinquennio 2000-2004, un’analisi del trend, sui dati di incidenza condotta su circa un milione di casi rilevati nel periodo 1990-2007, e un’analisi condizionata, riferita a circa 900 mila casi di incidenza.

 

Incidenza

Lo studio dell’andamento temporale della sopravvivenza nei pazienti oncologici evidenzia che dal 1990 al 2007 la probabilità di sopravvivere a 5 anni è aumenta del 14% circa negli uomini e del 9% circa nelle donne, un dato che rimane inalterato a 10 e 15 anni dalla diagnosi.

 

Tuttavia, sebbene i dati disponibili dimostrino il costante aumento della sopravvivenza, i valori registrati al Sud sono inferiori rispetto a quelli del Centro-Nord di 4-10 punti percentuali. Si tratta di dati riferiti a tumori diversi tra loro che tendono a persistere anche tra coloro che sono sopravvissuti al primo anno dopo la diagnosi e anche tra i malati che sopravvivono per piĂą di 5 anni, suggerendo problemi sanitari sia in fase diagnostica, sia nelle fasi successive (come disuguaglianze nell’accesso ai percorsi diagnostico-terapeutici, qualitĂ  dei servizi di diagnosi e cura erogati, e ridotta introduzione di modelli di trattamento multidisciplinare). Inoltre se si considerano tutti i tumori, esclusi quelli che colpiscono vescica e cute, la sopravvivenza a 5 anni è del 50% per gli uomini e del 60% per le donne, valori superiori alla media europea, ma inferiore a quella dei Paesi del Nord America. Infine nella gran parte dei tumori maligni la sopravvivenza appare inversamente proporzionale all’etĂ .

 

Risorse utili