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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Archivio 2012



(20 dicembre 2012) L’Ecdc aggiorna la pagina con i calendari vaccinali europei

Disponibile, sul sito dell’Ecdc, l’aggiornamento della pagina che riassume i calendari vaccinali dei Paesi Ue/Eaa. Per maggiori informazioni visita il sito Ecdc.

 

(29 novembre 2012) Vaccinazioni in Europa: due convegni internazionali

L’autunno 2012 ha visto il susseguirsi di due importanti conferenze europee dedicate alle vaccinazioni. La prima, l’Eahc press conference 2012, si è svolta a Lussemburgo il 15-16 ottobre con l’obiettivo di presentare i progetti europei sull’argomento e diffonderne i risultati a cittadini e operatori. Il secondo appuntamento di ottobre, si è incentrato sulla vaccinazione nell’infanzia. Lussemburgo ha infatti ospitato anche una due giorni (16-17 ottobre) dal titolo “Conference on childhood immunisation: progress, challenges and priorities for further action”. Entrambe sono state occasione per discutere di alcune iniziative internazionali a cui partecipa anche l’Italia con il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità. Leggi l’approfondimento.

 

(25 ottobre 2012) Vaccini antifluenzali Novartis: il perché del divieto

Quest’anno la campagna stagionale di vaccinazione contro l’influenza richiede agli operatori sanitari una particolare attenzione agli aspetti comunicativi per il susseguirsi di notizie che possono mettere in allarme i cittadini invitati a vaccinarsi e possono richiedere modifiche organizzative alle strutture sanitarie che effettuano l’offerta a causa di mutata disponibilità dei prodotti. L’ultima notizia in ordine di tempo è il divieto di utilizzo dei vaccini di produzione Novartis, emanato dal l’agenzia regolatoria per i farmaci Aifa e dal ministero per la Salute dopo aver riscontrato la presenza di aggregati proteici in alcune confezioni dei vaccini stessi. Leggi l’approfondimento.

 

(18 ottobre 2012) Dall’Ecdc una revisione sistematica della letteratura sulle evidenze di efficacia delle attività di comunicazione messe in atto per promuovere le vaccinazioni

Per verificare le evidenze disponibili sull’efficacia delle iniziative di comunicazione messe in atto nei Paesi europei per promuovere le vaccinazioni, l’Ecdc ha commissionato una revisione sistematica della letteratura sull’argomento, condotta dall’Institute of Social Marketing dell’Università di Stirling. Il rapporto tecnico “Systematic literature review of the evidence for effective national immunisation schedule promotional communications” (pdf 4,9 Mb), pubblicato a ottobre 2012, comprende l’analisi di 33 studi: 22 hanno valutato l’efficacia di iniziative di comunicazione per promuovere la vaccinazione contro l’influenza e 11 riguardavano le vaccinazioni dell’infanzia. Le evidenze disponibili indicano che varie attività di comunicazione possono influenzare positivamente conoscenze, attitudini e pratiche. Inoltre, le evidenze che tali attività possano portare a un aumento delle coperture vaccinali sono particolarmente promettenti per gli interventi rivolti agli operatori sanitari, ai pazienti a rischio (inclusi gli anziani) e per promuovere la vaccinazione anti-influenzale.

 

(18 ottobre 2012) Comunicazione in tema di vaccinazioni

In questi giorni su alcuni media sono stati riportate segnalazioni relative a due vaccinazioni largamente praticate. Ne parliamo per chiarire direttamente con gli operatori sanitari quanto accaduto ma anche per commentare la delicatezza della comunicazione in questo settore. L’editoriale di Stefania Salmaso – Direttore Cnesps-Iss.

 

(5 luglio 2012) Eurosurveillance: il ruolo degli operatori sanitari nel mantenimento di elevate coperture vaccinali per morbillo-rosolia-parotite (Mpr) in Europa

In Europa, nei primi otto mesi del 2011, sono stati segnalati oltre 29 mila casi di morbillo e, nei primi sei mesi dell’anno, il morbillo è stato responsabile di 8 decessi e 24 casi di encefalite acuta. Cifre che ricordano come l’Europa sia lontana dalla copertura del 95% necessaria per l’eliminazione della malattia. Gli operatori sanitari vengono considerati dai genitori come una fonte affidabile di informazioni sulle vaccinazioni e quindi svolgono un ruolo decisivo nelle loro scelte vaccinali. L’articolo “Healthcare workers’ role in keeping Mmr vaccination uptake high in Europe: a review of evidence”, pubblicato sul numero di Eurosurveillance del 28 giugno 2012, traccia il punto della situazione europea analizzando la letteratura disponibile su conoscenze, atteggiamenti e pratiche degli operatori sanitari verso la vaccinazione contro il morbillo, rosolia e parotite e valutando l’impatto deli operatori sanitari sulle scelte vaccinali dei genitori. Gli autori concludono che servono maggiori sforzi per aumentare le conoscenze degli operatori sanitari riguardo la vaccinazione MPR. Per maggiori informazioni leggi l’articolo completo.

 

(7 giugno 2012) Vaccinazioni obbligatorie e raccomandate in Europa. I risultati di Venice 2010

Una panoramica sui programmi di vaccinazione dei Paesi europei, con uno sguardo particolare agli obblighi vaccinali e alle vaccinazioni raccomandate. È quello che offre al lettore l’articolo “Mandatory and recommended vaccination in the EU, Iceland And Norway: results of the Venice 2010 survey on the ways of implementing national vaccination programmes” pubblicato su Eurosurveillance il 31 maggio 2012. Il documento riferisce i risultati dell’indagine, condotta nel 2010 dal network Venice (Vaccine European New Integrated Collaboration Effort) in 29 Paesi (i 27 Paesi dell’Ue, più Islanda e Norvegia), relativa all’attuazione e implementazione dei programmi vaccinali nazionali, che comprendono sia vaccinazioni obbligatorie che raccomandate. Leggi l’approfondimento di Paolo D’Ancona e Cristina Giambi (reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss).

 

(3 maggio 2012) Verona: indagine sui determinanti del rifiuto dell’offerta vaccinale

Utilizzare il nuovo clima di distensione fra le famiglie che rifiutavano le vaccinazioni e i servizi vaccinali (favorito dalla legge regionale n. 7 del 23 marzo 2007) per riuscire a capire in modo più approfondito le motivazioni di questo rifiuto e verificare se il modello interpretativo utilizzato fino a quel momento potesse continuare a spiegare i determinanti delle scelte della popolazione di fronte all’offerta vaccinale. È questa l’intenzione alla base della ricerca “Indagine sui determinanti del rifiuto dell’offerta vaccinale nella Regione Veneto” terminata, dopo due anni di lavoro, il 31 maggio 2011. Il modello prevedeva che fosse possibile suddividere la popolazione in tre sottogruppi, secondo le diverse convinzioni rispetto alle vaccinazioni (aderenti totali, parziali o rifiutanti), per orientare di conseguenza le modalità di approccio da parte dei servizi. Tutto il percorso, dalla metodologia alla raccolta e discussione dei dati, sono presentati nel report di ricerca e nei 26 allegati, a cui si aggiunge una raccolta bibliografica della principale letteratura internazionale sull’argomento. Scarica il report (pdf 1,2 kb). Leggi anche il commento di Massimo Valsecchi, Leonardo Speri, Lara Simeoni, Paola Campara, Mara Brunelli (Ulss 20 Verona).

 

(3 maggio 2012) Informatizzazione dei Registri vaccinali in Italia

In Italia, 15 Regioni su 21 sono completamente informatizzate, con l’83% delle aziende sanitarie locali dotate di un Registro vaccinale computerizzato. Otto di queste 15 Regioni utilizzano lo stesso software, semplificando dunque lo scambio di dati. Tuttavia, solo 4 Regioni sono in grado di ottenere dati in tempo reale dalle unità sanitarie dislocate sul territorio. Sono questi alcuni dei dati che emergono dall’indagine condotta a luglio 2011 dall’Iss e dal Ministero della Salute e pensata per fornire un quadro sull’uso, sull’eterogeneità e sul livello di informatizzazione dei Registri vaccinali nel nostro Paese. I risultati dello studio sono stati pubblicati il 26 aprile 2012 su Eurosurveillance nell’articolo “Immunisation registers in Italy: a patchwork of computerisation”.

 

(19 aprile 2012) Settimana mondiale ed europea delle vaccinazioni 2012

In tutto il mondo, sotto l’ombrello dell’Organizzazione mondiale della sanità, e in Europa sotto la guida dell’Ufficio regionale dell’Oms, l’attenzione della sanità pubblica sarà rivolta  per sette giorni al tema delle vaccinazioni. È al via, infatti, il 21 aprile la seconda edizione della World Immunization Week (21-28 aprile) e, parallelamente, la settima edizione dell’European Immunization Week (21-27 aprile). Secondo i dati forniti dall’Oms, sono circa 2-3 milioni i decessi evitati ogni anno grazie alle vaccinazioni, mentre più di 19,3 milioni sono i neonati non vaccinati completamente nel 2010. Leggi l’approfondimento a cura del reparto Epidemiologia delle malattie infettive (Cnesps, Iss).

 

(19 aprile 2012) Vaccinazione MPR e autismo: una rassegna di letteratura

In merito al dibattito recentemente riacceso sulla sicurezza della vaccinazione MPR (morbillo, parotite, rosolia), EpiCentro propone una rassegna aggiornata della letteratura scientifica sul tema dell’autismo. Appare infatti chiaro che non ci sono elementi a sostegno di un nesso causale tra la somministrazione dei vaccini MPR e il disturbo autistico. Come già nel 2010, a seguito del parere del General Medical Council britannico sulla ricerca condotta da Andrew Jeremy Wakefield, Stefania Salmaso e il reparto di Epidemiologia delle malattie infettive del Cnesps, commentano il caso fornendo un quadro generale sull’argomento. Per maggiori informazioni scarica il documento completo e consulta anche l’articolo pubblicato su EpiCentro a febbraio 2010 “Il caso Wakefield: ecco com’è andata a finire”.

 

(12 aprile 2012) Prevenzione vaccinale: il Piano nazionale 2012-2014

Un documento di riferimento e guida per la pianificazione di politiche di sanità pubblica rivolte alla promozione della salute e, in particolare, alla riduzione o all’eliminazione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino: è il nuovo Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv) 2012-2014 (pdf 400 kb), pubblicato ad aprile 2012 dal ministero della Salute e approvato con Intesa Stato-Regioni del 22 febbraio 2012. L’obiettivo principale è quello di armonizzare le strategie vaccinali presenti in Italia per poter superare le eventuali disuguaglianze nella prevenzione di queste patologie e nell’accesso ai servizi da parte di tutti i cittadini, garantendo un’offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni prioritarie per la popolazione generale e per i gruppi a rischio. Leggi l’approfondimento.

 

(2 febbraio 2012) Piemonte: aggiornate le faq sulle vaccinazioni

I vaccini sono sicuri? Sono efficaci? Come arrivare a una scelta consapevole, quali strumenti abbiamo a disposizione per scegliere tra vaccinare o non vaccinare? Perché si vaccina contro malattie ormai scomparse in Italia? Per affrontare questi problemi con razionalità è necessario porre sul piatto della bilancia tutte e due le possibilità, confrontando serenamente e senza preconcetti i rischi ed i benefici di entrambe le scelte. I Dipartimenti di prevenzione dell’Asl 12 Biella e dell’Asl Alba Bra della Regione Piemonte aggiornano il documento dedicato alle risposte alle domande più frequenti dei genitori, in particolare sulla sicurezza dei vaccini, per fornire informazioni attendibili e sfatare alcuni luoghi comuni. Scarica il documento completo (pdf 571 kb).

 

(26 gennaio 2012) Promozione dell’immunizzazione degli operatori sanitari: il progetto europeo Hproimmune

Promuovere la vaccinazione tra gli operatori sanitari che lavorano in ambienti diversi, utilizzando uno strumento di comunicazione ad hoc: è l’obiettivo del progetto europeo Hproimmune (Promozione dell’immunizzazione degli operatori sanitari in Europa) coordinato dall’Istituto di medicina preventiva, salute ambientale e occupazionale di Atene, Prolepsis. L’iniziativa, della durata di 3 anni, è co-finanziata dal Programma di Sanità pubblica della Dg Sanco 2008-2013 e comprende 10 partner associati provenienti da 7 Paesi europei (tra cui l’Istituto superiore di sanità) e due partner collaborativi europei. Tra i propositi del progetto: effettuare una revisione e una sintesi della letteratura esistente, diffondere informazioni e buone pratiche, individuare i comportamenti e gli ostacoli più frequenti all'immunizzazione degli operatori sanitari. Queste conoscenze saranno raccolte in uno strumento di comunicazione da utilizzare per informare e per promuovere la vaccinazione del personale sanitario (ospedaliero e non) e consentire ai servizi vaccinali delle Asl e alle direzioni sanitarie degli ospedali di pianificare le attività d’immunizzazione contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi nazionali di copertura vaccinale, soprattutto nel caso dell’influenza stagionale. Per ulteriori informazioni, leggi il comunicato stampa (pdf 112 kb) e visita il sito dedicato al progetto.

 

(26 gennaio 2012) Pandemia influenzale: sicurezza di farmaci e vaccini in pediatria

Approfondire il profilo rischio-beneficio del vaccino per la prevenzione dell’influenza A/H1N1 attraverso la stima del rischio di ospedalizzazione associato all’assunzione di farmaci e vaccini per determinate patologie, la valutazione dell’efficacia del vaccino nel prevenire episodi di ospedalizzazione e la descrizione della frequenza di ricoveri per condizioni diverse, ritenute sospette reazioni avverse a farmaci e vaccini. È questo l’obiettivo di una ricerca condotta durante la stagione influenzale 2009-2010 dal reparto di Farmacoepidemiologia del Cnesps. L’indagine ha utilizzato la rete degli ospedali pediatrici che hanno aderito allo studio multicentrico sulla sicurezza dei farmaci e vaccini in pediatria coordinato dal 1999 dal Cnesps. Dai dati raccolti non è emerso alcun segnale di rischio relativo alla vaccinazione anti A/H1N1. Riguardo all’efficacia del vaccino è stato possibile fornire solo pochi dati a causa di alcuni limiti di fondo: la copertura vaccinale in Italia è stata molto bassa, l’epidemia era già terminata entro dicembre 2009 (prima della seconda campagna vaccinale) e il test di laboratorio per l’A/H1N1 è stato effettuato solo durante la fase epidemica (in meno del 10% dei bambini). Questo studio conferma comunque l’importanza di una rete di ospedali pediatrici per la valutazione e l’approfondimento di segnali relativi a nuovi farmaci e vaccini. Per i dettagli sull’indagine scarica dal sito Iss il rapporto Istisan 11/32 “Sorveglianza della sicurezza di farmaci e vaccini in pediatria in corso di pandemia influenzale”.

 

(12 gennaio 2012) Emilia-Romagna: coperture vaccinali nell’infanzia, anno 2010

Su un totale di 1.702.240 dosi di vaccino somministrate nel 2010 nella Regione Emilia-Romagna, 629.497 sono state utilizzate per i bambini, un valore che segna una leggera flessione rispetto al 2009 (632.929). È quanto emerge dal rapporto “Coperture vaccinali nell’infanzia – anno 2010” (pdf 1,8 Mb), pubblicato a dicembre 2011 dal Servizio sanità pubblica – Direzione generale sanità e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna. Dai dati disponibili nel documento emerge che le coperture delle vaccinazioni eseguite nei primi due anni di vita, compresa la vaccinazione antimorbillo-parotite-rosolia a 24 mesi, pur restando tra le più elevate in Italia, mostrano un leggero calo. Al contrario, i tassi di copertura delle seconde dosi di MPR, rilevate tra i 6 e i 7 anni, hanno registrato un consistente aumento, passando dall’89,1% del 2007 al 90,5% nel 2010. Rimangono invece stabili le vaccinazioni eseguite nell’età adolescenziale, e si assiste ad un aumento delle coperture della vaccinazione antimeningococco C, mentre resta stazionario il livello raggiunto con  la vaccinazione contro l’HPV. Per maggiori informazioni leggi il documento Coperture vaccinali nell’infanzia – anno 2010” (pdf 1,8 Mb).

 

(12 gennaio 2012) Dall’Emilia-Romagna un rapporto sugli effetti avversi ai vaccini

Su un totale di 2.249.993 dosi di vaccino, somministrate nella fascia di età 0-17 anni nel periodo 2006-2009, sono stati segnalati 1149 eventi avversi, corrispondenti a un tasso medio di 5,1 su 10.000 dosi somministrate. La distribuzione tra i sessi ha interessato 456 maschi (39,7%) e 687 femmine (59,8%), sbilanciamento legato alla vaccinazione anti HPV, somministrata solo alle ragazze. Le reazioni descritte sono state considerate nel maggior numero di casi lievi (950 su 1564, pari al 60,7%), mentre nel 39,3% dei casi (614/1564) rilevanti. Sono alcuni dei dati presenti nel rapporto “Sorveglianza degli eventi avversi ai vaccini somministrati in età 0-17 anni (2006-2009)” (pdf 460 kb) pubblicato dall’Ausl di Modena e dalla Direzione generale sanità e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna. Il report nel suo complesso dimostra da un lato l’attenzione degli operatori sanitari nei riguardi di questa tematica e dall’altro conferma la sicurezza della vaccinazione come strumento di prevenzione. Per maggiori informazioni scarica il documento “Sorveglianza degli eventi avversi ai vaccini somministrati in età 0-17 anni (2006-2009)” (pdf 460 kb).

 

 

Ultimo aggiornamento della pagina: 13 febbraio 2019