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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Vaccinazione anti epatite B: intervenire con più efficacia sui casi evitabili



Ogni anno il sistema di sorveglianza dell’epatite acuta SEIEVA (Sistema epidemiologico integrato dell'epatite virale acuta) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), riceve diverse notifiche di casi di infezione da virus dell’epatite B (Hbv) che sarebbero evitabili con vaccinazione.

 

Nella figura sono riportati i trend dei casi riportati tra quattro categorie di persone che, per un motivo specifico, dovrebbero vaccinarsi contro l’infezione da Hbv, poiché considerati gruppi a maggior rischio, o per l’obbligo vaccinale:

  • coloro che rientrano nell’ambito dell’obbligo vaccinale sancito dalla legge 165/1991 (linea blu)
  • gli operatori sanitari (linea arancione)
  • i conviventi di persone che hanno l’epatite B (linea verde)
  • gli utilizzatori di droghe per vie iniettiva seguiti nei Centri di assistenza (linea viola).

Figura: Casi di epatite B osservati in soggetti che avrebbero dovuto essere vaccinati e non lo sono stati. SEIEVA 2001-2022

 

Come si nota dall’andamento totale (linea rossa), anche se a partire dal 2001 i casi di epatite B prevenibili da vaccinazione, notificati annualmente al SEIEVA, sono andati diminuendo, continuano comunque ad arrivare segnalazioni. Nel 2022 sono stati notificati 14 casi, in aumento rispetto agli anni 2020 e 2021, anni in cui però ci può essere stata una sottonotifica attribuibile all’emergenza pandemica.

 

La categoria di soggetti a rischio per la quale continuano ad essere notificati la maggior parte dei casi è quella dei conviventi di portatori cronici di epatite B. Questo dato è sorprendente, e che non può non far riflettere. Questi soggetti, infatti, hanno sicuramente avuto contatti con personale sanitario qualificato e sono stati informati sulla malattia e sull’esistenza di un vaccino efficace e sicuro. Questo dato evidenzia ancora una volta l’importanza di una corretta comunicazione quale strumento fondamentale per continuare a diffondere la consapevolezza sull’importanza della vaccinazione.

 

Riguardo alla vaccinazione dell’obbligo, dopo una decina di anni (2002-2013) nei quali la copertura in Italia si è tenuta al disopra della percentuale raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) (95%), negli anni successivi si è registrato prima un calo delle coperture, poi un successivo incremento a seguito della legge n° 73-2017, rimanendo però ad oggi a un livello inferiore a quello raccomandato (94% nella coorte di nascita 2019). Anche se non alta, la quota di persone “sfuggite” alla vaccinazione fa sì che ogni anno continuino ad essere notificati casi in questi soggetti (6 nel 2022).

 

Per le altre categorie prese in considerazione (operatori sanitari e tossicodipendenti seguiti dai Ser.D.), negli ultimi 4 anni il SEIEVA non ha ricevuto più di 1-2 segnalazioni per categoria, per anno.

 

Un discorso a parte va fatto per gli immigrati, spesso provenienti da zone ad alta endemia per il virus dell’epatite B. Per questa categoria a rischio è sempre più cruciale promuovere la vaccinazione con campagne informative dedicate. Per i migranti di recente arrivo, linee guida nazionali prevedono la vaccinazioni anti-Hbv per tutti i migranti provenienti da Paesi endemici e, indipendentemente dalla provenienza, a soggetti con fattori di rischio e alle donne in gravidanza.

 

Risorse utili

 

Data di ultimo aggiornamento: 30 marzo 2023

Data di creazione della pagina: 24 aprile 2013

Autore: Maria Elena Tosti – SEIEVA, ISS