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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Documetazione

Sospetto di contagio di Tbc da un’infermiera a una neonata, in un reparto maternità di un ospedale di Roma, 2011

1738 genitori chiamati a presentare il proprio bambino per visita e test diagnostico, in tre settimane: l’indagine epidemiologica, coordinata dalla Asl Roma E, in collaborazione con l’Agenzia di sanità pubblica della Regione, l’Istituto nazionale per le malattie infettive “L. Spallanzani”, l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, l'Azienda ospedaliera S. Camillo e il Policlinico Gemelli stesso, ha ottenuto una compliance altissima (95%). Questo tenendo conto anche del periodo (in agosto molte famiglie erano in ferie), della quota di non residenti (il Gemelli attrae partorienti da tutto il Centro-Sud d’Italia) e dell’invasività di un prelievo sanguigno di 3 ml in un neonato. Nella scelta della popolazione esposta è stata adottata una definizione che generalmente si applica ai contatti stretti e conviventi, cioè tutti i bambini presenti nel nido fino a tre mesi prima dell'inizio sintomi dell'infermiera. Sono stati così inclusi tutti i bambini nati nell’ospedale dal 1 gennaio 2011 fino al 28 luglio 2011 (48 ore dopo l’ultimo turno lavorativo dell’infermiera). Per lo screening l’unità di coordinamento si è orientata su di un test basato sul rilascio di gamma-interferone (IGRA). L’obiettivo era di individuare i soggetti con infezione tubercolare latente e selezionare i bimbi da sottoporre a profilassi. Durante le indagini vi è stata una enorme pressione da parte dei media. La comunicazione del rischio è stato uno dei punti più critici: mentre per i genitori dei bambini esposti il contatto diretto con gli operatori ha potuto veicolare un messaggio chiaro, tutti i genitori di bimbi non inclusi nella coorte, ma nati recentemente nel reparto in questione, hanno ricevuto le informazioni solo dai media, che hanno spesso fatto confusione fra positivi al test e malati creando disorientamento e ansia. Per i dettagli dell’indagine scarica il documento completo (pdf 109 kb) e l’approfondimento.

 

Le infezioni da Hiv-Aids nel Lazio. Anni 2000-2004

I tassi di incidenza di nuove diagnosi di infezione Hiv osservati dal 2000 sono tra i 5 e i 10 casi per 100.000, con un trend costante o in leggera diminuzione. Sono valori inferiori a quelli degli anni Novanta. L’età alla diagnosi di Hiv, più alta negli uomini che nelle donne, continua ad aumentare (da circa 30 anni all’inizio degli anni Novanta a circa 35 nel 2004). È nel Comune di Roma che si registra l’incidenza più elevata: si conferma così il carattere “urbano” dell’epidemia. La diminuzione dell’incidenza è da attribuire a una riduzione marcata delle nuove diagnosi nei tossicodipendenti, mentre per gli altri gruppi a rischio non sono state osservate variazioni significative. La trasmissione dell’infezione attraverso rapporti eterosessuali ha assunto forte rilevanza. Negli ultimi anni, al trend in diminuzione delle notifiche di persone nate in Italia, si è contrapposto un andamento costante delle nuove diagnosi di persone nate all’estero: il peso delle nuove diagnosi tra gli stranieri è aumentato fino a diventare, nel biennio 2003-2004, quasi il 30% per gli uomini e addirittura il 50% per le donne. Per quanto riguarda la sorveglianza dei casi di Aids dal 2000, si è osservato un andamento costante o una tendenza a una lievissima diminuzione. L’età mediana alla diagnosi di Aids è continuata ad aumentare (nel 2004 è pari a 41 anni per gli uomini e 38 per le donne). Per approfondire scarica il rapporto (pdf 1,6 Mb).

 

Il sistema di sorveglianza delle malattie infettive e delle vaccinazioni nel Lazio. Anni 2001-2004

Il rapporto mostra i dati del Sistema informativo delle malattie infettive (Simi) e i dati sulle vaccinazioni. Le descrizioni delle malattie infettive riportate riguardano le distribuzioni per periodi temporali, per Asl di residenza e di notifica, per sesso ed età, per nazionalità (italiani o stranieri). Per le vaccinazioni (obbligatorie, consigliate e antinfluenzali) vengono riportate le coperture per tipo di vaccino e Asl. I dati permettono di orientarsi rispetto all’incidenza delle principali malattie infettive. Fra i dati più rilevanti va segnalato il notevole aumento (vero) di sifilide, l’aumento (da miglioramento delle capacità diagnostiche) della legionellosi e l’alta incidenza di Tbc negli immigrati. Per approfondire scarica il rapporto completo (pdf 2,8 Mb).

Ospedale Bambin Gesù: il progetto “MammaInForma”

La gravidanza inizia dal momento del concepimento e gli eventi fondamentali per il sano sviluppo dell’embrione avvengono proprio nelle prime settimane dopo il concepimento, quando la donna non ha ancora scoperto di essere incinta. L’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma lancia “MammaInForma”, una ricerca medico-scientifica rivolta a tutte le donne in età fertile che stanno pensano a una gravidanza. Lo studio ha lo scopo di identificare, nella popolazione partecipante all’indagine, la prevalenza dei fattori di rischio per gli esiti sfavorevoli alla riproduzione attraverso una strategia innovativa per la prevenzione basata solo sull’uso di Internet. La partecipazione allo studio è semplice, veloce e completamente gratuita. Leggi l’approfondimento.

 

Linee guida sul taglio cesareo – revisione Linee guida del 1999

Il ricorso alla pratica del taglio cesareo è in continua crescita: il fenomeno riguarda molti Paesi del mondo e l’Italia non fa eccezione. Anzi, le Regioni del Centro-Sud registrano percentuali vicine al 40%, e valori quasi doppi rispetto alle raccomandazioni del Piano sanitario nazionale, che suggerisce una frequenza ottimale di parti chirurgici non superiore al 20%. Le nuove linee guida dell’Asp Lazio nascono dalla convinzione che l’elevata frequenza d’uso del cesareo sia espressione di una crescente e impropria medicalizzazione della gravidanza e del parto. Con lo scopo di porre un freno al ricorso ingiustificato al parto chirurgico, il documento fornisce raccomandazioni di comportamento clinico affinché medici e pazienti siano in grado di scegliere le modalità di assistenza più appropriate. Leggi l’approfondimento su EpiCentro.

 

Nascere nel Lazio: il rapporto 2004-2005

Oltre 100 mila le nascite nel Lazio negli ultimi due anni, aumentano in particolare i nati da donne straniere: il 19% di tutte le nascite nel 2005. Si alza l’età delle partorienti: le donne che alla nascita dei loro figli hanno più di 34 anni ora rappresentano circa il 27% del totale, mentre negli anni Ottanta erano solo il 10%. Significativi i miglioramenti dell’assistenza in gravidanza, al parto e nel periodo neonatale, che hanno portato a una marcata diminuzione della morbosità e mortalità materna e infantile. È però ancora eccessivo il ricorso al cesareo e permangono ancora una serie di diseguaglianze, associate a condizioni socioeconomiche più disagiate. Leggi il commento di Angela Spinelli, Arianna Polo, Domenico Di Lallo (Laziosanità, Agenzia di sanità pubblica).

 

Le nascite nel Lazio: rapporto 2003

Dalla metà degli anni Novanta la natalità nel Lazio è in leggera ripresa, anche grazie a un aumento dell’immigrazione. Nascono ogni anno 50 mila bambini e i miglioramenti dell’assistenza hanno portato a una forte diminuzione della morbosità e mortalità materna e infantile. Permangono ancora, però, disuguaglianze associate a condizioni socioeconomiche più disagiate, e continua ad aumentare il ricorso al taglio cesareo, nonostante l’impegno da parte della Regione di attuare iniziative per un suo uso appropriato. Leggi la presentazione di Angela Spinelli (Iss) e Domenico Di Lallo (LazioSanità).

L’Ospedale pediatrico Bambino Gesù: ricerca personale

L’Ospedale pediatrico Bambino Gesù (Roma) ricerca un epidemiologo e uno statistico da inserire all’interno dello staff di due progetti europei a cui partecipa: Ships (Screening for Health In very Preterm infantS in Europe) e Recap (Research in Children and Adults born very Preterm). Per maggiori informazioni contattare la dottoressa Marina Cuttini marina.cuttini@opbg.net.

 

Incidenti stradali nella Regione Lazio e nella Asl Roma C. Anno 2013

Nella Asl RmC, i cittadini residenti che, nel 2012, sono giunti a un pronto soccorso (PS) della Regione sono stati 11.616 con un’incidenza pari a 2281 per 100 mila abitanti: l’87% degli accessi con codice di triage verde e il 2% bianco. L’incidenza di accesso ai PS si osserva maggiormente nella fascia d’età 20-24 con una predominanza del sesso maschile, in linea con il dato regionale. Lo riferisce il rapporto pubblicato dalla Asl Roma C a dicembre 2013 in cui sono riportati i dati 2012 sugli incidenti stradali in Regione e nella Asl. Il report (pdf 1,5 Mb) utilizza diverse fonti di dati (sorveglianza Passi, Istat, Inail, Osservatorio nazionale sull’uso dei dispositivi di sicurezza, Laziosanità).

 

Gli incidenti stradali nella Regione Lazio e nella Provincia di Viterbo. Anno 2013

Nella Provincia di Viterbo, l’Istat ha registrato 750 incidenti con lesioni a persone, che hanno provocato 24 morti e 1173 feriti. A Viterbo, come nel resto d’Italia, il numero dei morti e feriti è in calo: tra il 2001 e 2012 il numero delle vittime della strada è passato da 47 a 24 (con una riduzione del 48,9%) e quello dei feriti da 1537 a 1173 (con una riduzione del 23,6%). La distribuzione dei morti e feriti per genere penalizza fortemente i maschi che rappresentano il 71% dei decessi e il 58% dei feriti. Il 31% dei feriti e il 25% dei decessi appartengono alla fascia d’età 15-29 anni (maschi + femmine). Lo riferisce il rapporto pubblicato dalla Asl Viterbo a dicembre 2013 in cui sono riportati i dati 2012 sugli incidenti stradali in Regione e nella Asl. Il report (pdf 772 kb) utilizza diverse fonti di dati (sorveglianza Passi, Istat, Inail, Osservatorio nazionale sull’uso dei dispositivi di sicurezza, Laziosanità).

 

Ausl Viterbo. Dati integrati di sistemi dei sorveglianza sugli incidenti stradali

Nel 2010, nella Provincia di Viterbo, si sono verificati 867 incidenti stradali con lesioni a persone, causa di 35 decessi e di 1349 feriti. I dati sugli accessi ai PS indicano che 4093 residenti della Provincia si sono recati in un PS della Regione Lazio, ovunque ubicato. I dati della sorveglianza Passi per questa Ausl rivelano che nel periodo 2007-2010 la maggior parte degli intervistati ha indossato il casco (95%) e la cintura di sicurezza sui sedili anteriori (75%), tuttavia il 10% degli intervistati tra i 18-69 anni che ha guidato l’auto o la moto negli ultimi 12 mesi, dichiara di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 713 kb).

 

Asl Roma C. Dati integrati di sistemi di sorveglianza su incidenti stradali e loro determinanti

Nella Provincia di Roma, nel 2010, sono stati registrati 22.999 incidenti con lesioni a persone che hanno causato 291 decessi e 31.055 feriti. Nel Comune di Roma sono stati registrati 18.496 incidenti (80,4% dell’intera Provincia), con 24.467 feriti e 182 morti. I dati relativi agli accessi ai Pronto Soccorso della Regione Lazio, indicano che 14.802 residenti nella Asl Roma C hanno effettuato un eccesso nel 2010, con un’incidenza pari a 2755 per 100.000 abitanti. Inoltre i dati Passi dei residenti nella Asl Roma C, relativi agli anni 2007-2010 rivelano che il 99% degli intervistati utilizza il casco e l’85% allaccia le cinture di sicurezza sui sedili anteriori. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto della Asl Roma C “Asl Roma C. Dati integrati di sistemi di sorveglianza su incidenti stradali e loro determinanti” (pdf 1,1 Mb).

Prescrizione farmaceutica nel Lazio. I dati 2009

Nel 2009, la spesa a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn) è diminuita del 5,7% rispetto all’anno precedente, la prescrizione di farmaci equivalenti ha raggiunto il 45% delle dosi e circa il 66% della popolazione ha ricevuto almeno una prescrizione. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto Istisan 11/11 “Prescrizione farmaceutica nella Regione Lazio. Analisi dei dati relativi al 2009” (pdf 2 Mb). Secondo il documento, i farmaci dell’apparato cardiovascolare rappresentano la principale categoria terapeutica a carico del Ssn, con il 46% delle DDD (Defined Daily Dose o Dose Definita Die) e il 33% della spesa.

 

Prescrizione farmaceutica in Lazio nei primi 9 mesi del 2010

Tra gennaio e settembre 2010, nel Lazio, la spesa farmaceutica territoriale lorda si è attestata ad oltre 1 miliardo di euro, in leggero aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1,3%). In crescita anche gli altri indicatori di prescrizione: ricette +4,4%, ticket +8,4%, spesa a carico Ssn +2%. Viceversa lo sconto fa rilevare una netta diminuzione del 17%. Sono alcuni dei dati del rapporto della prescrizione territoriale dei farmaci nella Regione Lazio nei primi nove mesi del 2010. Scarica il rapporto (300 kb). Sono disponibili inoltre le presentazioni del convegno “La farmacovigilanza nella Regione Lazio” che si è tenuto a Roma il 31 gennaio 2011. Scarica le presentazioni.