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Istituto Superiore di Sanità
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World Tb Day 2015: raggiungere i tre milioni nel mondo e le sfide per conseguire l’eliminazione in Europa

Tra 5 giorni si svolgerà la Giornata mondiale contro la tubercolosi 2015 (World Tb Day) che ricorre ogni anno il 24 marzo. L’iniziativa mondiale, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’organizzazione Stop TB Partnership, rappresenta un'occasione per sensibilizzare la popolazione sull’epidemia globale di tubercolosi (Tb), che ancora oggi causa quasi un milione e mezzo di morti ogni anno, e sugli sforzi in atto per prevenire ed eliminare questa malattia.

 

La data del 24 marzo è stata scelta in onore del giorno in cui Robert Koch, nel 1882, annunciò a Berlino la scoperta del Mycobacterium tuberculosis, il bacillo responsabile della Tb. Al momento dell'annuncio di Koch, la tubercolosi infuriava attraverso l'Europa e le Americhe, causando la morte di una ogni sette persone. La scoperta di Koch aprì la strada verso la diagnosi e la cura della tubercolosi. Tuttavia, nonostante i numerosi progressi raggiunti, nel 2015 molto deve ancora essere fatto per poter eliminare questa malattia.

 

Raggiungere i tre milioni: raggiungere, trattare e curare tutti

Secondo le stime dell’Oms, 9 milioni di persone si sono ammalate di tubercolosi nel 2013 e 3 milioni non hanno ricevuto le cure necessarie. Pertanto, come tema principale, quest’anno si è scelto di continuare con lo stesso tema del 2014: “Raggiungere i tre milioni”. Il messaggio principale per quest’anno è “Raggiungere, trattare e curare tutti”, un appello rivolto a tutte le istituzioni, le organizzazioni di cittadini, le associazioni e gli operatori sanitari, a impegnarsi maggiormente affinché a tutti i pazienti affetti da Tb venga garantita una diagnosi corretta e l’accesso alle cure necessarie.

 

In Europa: dal controllo passivo all’eliminazione attiva

In Europa, si è verificata una diminuzione progressiva dell’incidenza della tubercolosi nel corso degli ultimi dieci anni ma la malattia rimane un rilevante problema di sanità pubblica in molti Paesi europei. Secondo i dati del rapporto Oms/Ecdc “Tuberculosis surveillance and monitoring in Europe 2015”, nel 2013, nei 53 Paesi membri della Regione europea dell’Oms, si sono ammalate di tubercolosi 360.000 persone (incidenza 39 casi/100.000 abitanti): 1000 persone al giorno. Sono particolarmente preoccupanti gli alti tassi di tubercolosi resistente ai farmaci (Mdr-tb) soprattutto nei 18 Paesi “ad alta priorità”, dove ogni anno si verifica l’85% di tutti i nuovi casi nella Regione e il 90% dei decessi. Inoltre, la prevalenza di Hiv tra i casi di Tb è in aumento.

 

I casi notificati nei 30 Stati membri dell’Unione europea (Ue) e dello Spazio economico europeo (Eea) sono stati quasi 65.000, pari a un’incidenza di 12,7/100.000 abitanti (range: 3,4-83,5/100.000). Nell’Ue/Eea, il numero di casi è diminuito del 6% rispetto al 2012, continuando la tendenza in diminuzione a lungo termine. Tuttavia, i Paesi Ue/Eea non stanno tutti progredendo nello stesso modo e in alcune nazioni a bassa incidenza (come la Danimarca, la Norvegia e la Svezia) i tassi di notifica sono in realtà in aumento. Inoltre, anche se i Paesi Ue/Eea riportano incidenze minori di Tb e Mdr-Tb rispetto quelli al di fuori dall'Ue/Eea, i primi riferiscono comunque un numero elevato di casi di Tb tra gruppi di popolazione vulnerabili, come gli immigrati e i detenuti, e solo il 38% circa dei casi con Tb multiresistente completa con successo il trattamento.

 

Per la World Tb Day 2015, l’Europa si concentrerà sulle sfide specifiche che la Regione deve affrontare per raggiungere l’eliminazione e il tema scelto è “Dal controllo passivo all’eliminazione attiva”. Nel comunicato stampa congiunto Oms-Ecdc del 17 marzo 2015 vengono sottolineati alcuni messaggi principali. Tra questi:

  • al ritmo attuale (diminuzione annuale del numero di casi del 6%), l'Ue/Eea non riuscirà a eliminare la tubercolosi prima del prossimo secolo. Per raggiungere l’eliminazione entro il 2050, il declino annuale dei casi dovrebbe essere almeno pari al doppio di quello attuale
  • nella Regione europea sono necessari interventi mirati alla situazione epidemiologica di ogni singolo Stato membro. Nella maggior parte dei Paesi a bassa incidenza, i tassi di incidenza sono stabili o in lenta diminuzione e la maggior parte dei casi si verificano in persone immigrate. Nei Paesi ad alta incidenza invece, si verificano molti casi di reinfezione e casi multiresistenti
  • per raggiungere l’obiettivo di eliminazione della Tb è necessario un utilizzo più efficiente degli strumenti e interventi a disposizione che devono essere integrati da strumenti più nuovi ed efficaci.

La situazione in Italia

Secondo il rapporto Ecdc, nel 2013 sono stati segnalati in Italia 3153 casi, dato che corrisponde a un’incidenza di 5,3/100.000 abitanti e che pone l’Italia tra i Paesi a bassa incidenza. Il 63% dei casi è stato segnalato in persone di origine straniera; in questa popolazione l’età media dei casi è stata pari a 36,3 anni mentre l’età media dei casi di origine italiana è stata pari a 56,1 anni. Sono stati segnalati 126 casi in bambini sotto i 15 anni di età (4% dei casi totali). Il 3,3% dei casi è stato segnalato come caso multiresistente (Mdr-Tb) e il 9% di questi ultimi estremamente resistente ai farmaci (Xdr-Tb). Non sono disponibili dati sulla proporzione di casi con Hiv né sull’esito del trattamento (percentuale di casi trattati con successo).

 

Sebbene l’Italia rientri tra i Paesi a bassa incidenza, la tubercolosi rappresenta un problema prioritario per la sanità pubblica nazionale. Le persone a maggior rischio comprendono gli immigrati (provenienti spesso da aree ad alta endemia per Tb), i cittadini italiani oltre i 65 anni di età, le persone detenute e gli operatori sanitari. Inoltre, nelle grandi città metropolitane l’incidenza di Tb è fino a quattro volte maggiore rispetto alla media nazionale.

 

Nel dicembre 2012, è stato approvato come Intesa Stato-Regioni il documento “Controllo della tubercolosi: obiettivi di salute, standard e indicatori 2013-2016”, con cui si è convenuto sugli obiettivi prioritari da perseguire nel triennio 2013-2016. Questi includono: il miglioramento del sistema nazionale di sorveglianza della tubercolosi; la messa in atto delle linee guida nazionali relative alla gestione dei contatti di caso, alla gestione dei casi di Tb in ambito assistenziale e nella popolazione immigrata; l’attivazione di un programma “straordinario” di educazione sanitaria e di formazione degli operatori sanitari.

 

In occasione della Giornata mondiale contro la Tubercolosi 2015, la Stop TB Italia Onlus ha in programma diverse attività, in varie città italiane.

 

Risorse utili

 

Data ultima revisione: 20 marzo 2019

Data di creazione della pagina: 19 marzo 2015

Autore: Antonietta Filia - reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss