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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Ultimi aggiornamenti

8/3/2018 - Aggiornamento epidemiologico

Aggiornata l’epidemiologia della varicella in Italia e in Europa con i dati al 2013 e al 2010. Nel nostro Paese evidenziano che l’incidenza della malattia si è praticamente dimezzata, passando da 180 casi per 100.000 nel 2003 a 99 casi per 100.000 nel 2013. In Europa, nel 2010, sono stati riportati complessivamente 592.681 casi di varicella da 18 Paesi. L’incidenza più elevata è stata riportata da Polonia (481 casi per 100.000), Repubblica Ceca (459 casi per 100.000), Estonia (458 casi per 100.000) e Slovenia (444 casi per 100.000). Per maggiori informazioni consulta la pagina dedicata.

 

(12 febbraio 2015) Varicella: la guida alla vaccinazione dell’Ecdc

Un gruppo di lavoro Ecdc, creato nel 2014 nell’ambito del programma dedicato alle malattie prevenibili da vaccino, ha prodotto una guida all’introduzione della vaccinazione anti-varicella nei Paesi membri dell’Unione europea. La prima fase di lavoro, infatti, ha portato alla pubblicazione, ad aprile 2014, di un report preliminare seguito poi – dopo una consultazione pubblica via web (svoltasi tra il 22 aprile e il 23 giugno 2014) – dal documento finale “Guidance on varicella vaccination in the European Union”. Il rapporto, rilasciato a febbraio 2015, stabilisce che un programma di vaccinazione pediatrica universale contro la varicella, con due dosi di vaccino, è pienamente efficace per ridurre l’impatto della malattia. Emerge, inoltre, che l’introduzione del vaccino non sembra portare un incremento di herpes zoster, anche se per fornire informazioni più definitive al riguardo servirebbero dati più esaustivi che ad oggi non sono disponibili.

 

(27 giugno 2013) Veneto: casi di complicanze da morbillo e varicella in persone non vaccinate

Sul sito della Ulss 13 Mirano, il 10 giugno 2013, sono stati segnalati due casi di gravi complicanze da morbillo e varicella in persone non vaccinate. Il primo riguarda una giovane donna che a fine aprile è stata ricoverata presso l’ospedale dove lavora, con diagnosi di morbillo. Successivamente la donna è stata ricoverata una seconda volta per l’insorgenza di una neurite ottica con gravissima compromissione della vista in entrambi gli occhi. Il caso di varicella riguarda, invece, un’infermiera che lavora in una casa di cura per anziani e a cui è stata diagnosticata una meningite virale da varicella. La fonte di contagio di quest’ultima è stata individuata in un altro operatore sanitario in servizio presso la stessa struttura. È fondamentale ricordare che il morbillo e la varicella possono portare a gravi complicanze, come purtroppo testimoniano i due casi descritti. Per prevenire il morbillo e la varicella, sono disponibili vaccini efficaci e con un profilo di sicurezza molto elevato (vaccini morbillo-parotite-rosolia (Mpr), morbillo-parotite-rosolia-varicella (Mprv) e il vaccino varicella singolo). È noto che gli operatori sanitari hanno un rischio più elevato di esposizione a malattie trasmissibili come morbillo e varicella e pertanto dovrebbero essere protetti attraverso la vaccinazione, sia per evitare danni agli operatori stessi sia per evitare la possibilità di trasmettere l’infezione ai pazienti e di causare epidemie nosocomiali. Per maggiori informazioni leggi il comunicato stampa sul sito della Ulss 13 Mirano.