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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Ultimi aggiornamenti

13/1/2022 - Rapporto One-Health sulle zoonosi nel 2020 nell'Unione europea

A dicembre 2021, l’EFSA e l’ECDC hanno pubblicato il rapporto annuale sulle zoonosi, agenti zoonotici e sui focolai epidemici di malattie a trasmissione alimentare, relativo ai dati raccolti nel 2020, da 36 Paesi europei. Responsabile di oltre il 60% delle segnalazioni totali, la campilobatteriosi, anche nel 2020 si conferma l’infezione più frequentemente segnalata; seguono le infezioni da Salmonella, Yersinia enterocolitica, Escherichia coli produttore di Shigatossina (STEC) e la listeriosi. Consulta l’approfondimento.

 

15/4/2021 - Pericoli microbiologici nei Paesi UE: sull’EFSA i country report

L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato le relazioni nazionali sulle zoonosi per Paese, divisi per anno. Questi country report - tra cui sono presenti anche quelli per l’Italia - sono usati anche come basi interpretative per la redazione delle relazioni sintetiche dell’EFSA su tendenze e fonti di zoonosi, agenti zoonotici, resistenza agli antimicrobici e focolai di origine alimentare nell'Unione europea (UE). Le informazioni fornite riguardano sia le zoonosi considerate importanti per la salute pubblica in tutta l'UE, sia quelle rilevanti sulla base della situazione epidemiologica nazionale. I rapporti includono informazioni riportate su animali, alimenti, mangimi animali e focolai di origine alimentare. Una vera e propria risorsa metodologica per chi lavora in questi settori. Per approfondire consulta la pagina dedicata ai “Biological hazards reports” sul sito EFSA.

 

3/4/2020 - Infezione da SARS-CoV-2 tra gli animali domestici

Non esiste alcuna evidenza che gli animali domestici giochino un ruolo nella diffusione di SARS-CoV-2 che riconosce, invece, nel contagio interumano la via principale di trasmissione. Tuttavia, poiché la sorveglianza veterinaria e gli studi sperimentali suggeriscono che gli animali domestici siano, occasionalmente, suscettibili a SARS-CoV-2, è importante proteggere gli animali di pazienti affetti da COVID-19, limitando la loro esposizione. Al 2 aprile 2020, a fronte di 800 mila casi confermati nel mondo di COVID-19 nell’uomo, sono solamente 4 i casi documentati di positività da SARS-CoV-2 negli animali da compagnia: due cani e un gatto ad Hong Kong e un gatto in Belgio. In tutti i casi, all'origine dell'infezione negli animali vi sarebbe la malattia dei loro proprietari, tutti affetti da COVID-19. Consulta l’approfondimento a cura di Umberto Agrimi (Dipartimento Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria, ISS).

 

1/3/2020 - Animali da compagnia e diffusione del virus

Umberto Agrimi, direttore del Dipartimento sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità commenta la notizia del cane di Hong Kong risultato debolmente positivo al coronavirus ricordando che al momento non esistono prove che dimostrino che animali come cani o gatti possano essere infettati dal SARS-CoV-2, né che possano essere una fonte di infezione per l’uomo. Per maggiori informazioni leggi il Primo Piano ISS.