Informazioni e documenti dall'Italia
2010
8 luglio
I virus dell’influenza aviaria si legano ai grassi secreti dalla ghiandola dell’uropigio che i volatili spalmano sul corpo per impermeabilizzare il piumaggio (preening). I virus, concentrati sulle piume, vengono ingeriti e possono innescare nuove infezioni. Questo il meccanismo, finora sconosciuto, che consente alle particelle virali, disperse nell’acqua da soggetti infetti, di aderire sulla superficie del corpo degli uccelli, ed essere così in grado di infettare nuovi ospiti recettivi. La scoperta, realizzata nell’ambito della ricerca condotta da un team di scienziati, coordinati dal virologo Mauro Delogu, ricercatore presso la facoltà di Medicina Veterinaria dell’Alma Mater-Università di Bologna, assieme ai ricercatori dell’Istituto superiore di sanità, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia e del St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis, è stata pubblicata sulla rivista PLoS One. Le ricadute più importanti della ricerca riguardano la possibilità di elaborare nuove e più efficaci strategie di prevenzione e sorveglianza dell’influenza. Tra queste, la necessità di verificare l’assenza del virus anche nelle piume, per escludere che l’animale sia infetto o possa infettare, e tenere conto del ruolo del preening e della secrezione della ghiandola uropigiale nella trasmissione dell’infezione per la messa a punto di un’opportuna formulazione vaccinale con l’uso di appropriati adiuvanti mucosali. Per eventuali approfondimenti o chiarimenti sullo studio, è possibile contattare Mauro Delogu.
2008
10 gennaio
Ilaria Capua, virologa ed esperta di influenza aviaria, è uno dei vincitori di Scientific American 50, il premio annuale istituito dalla rivista americana Scientific American e riservato a scienziati, team di ricerca e aziende che si sono distinti per il loro contributo al progresso scientifico, tecnologico ed economico. Leggi il comunicato.
2007
20 dicembre
La Regione Marche ha approvato le linee guida relative al “Piano di preparazione e risposta a una pandemia influenzale”. Il piano pandemico regionale si affianca a quello nazionale come previsto dalla Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome. Leggi il documento (pdf 704 kb).
11 ottobre
In seguito alle notizie riguardanti uno studio pubblicato su Plos Pathogens sulla mutazione del virus H5N1, l’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie e il ministero della Salute sottolineano che non c’è alcun rischio immediato per l’uomo.
27 settembre
Nel mese di aprile 2007 è nato PandemItalia, un blog sulla pandemia influenzale e sull’influenza aviaria curato da Daniel Fiacchini, medico specializzando in Igiene e medicina preventiva, Università Politecnica delle Marche. L’obiettivo principali che si propone è garantire un’informazione corretta alla popolazione e creare un luogo virtuale d’incontro dove i professionisti della salute possono interagire e scambiare le proprie opinioni sull’argomento. Gli autori sono operatori della sanità pubblica italiana che, a vario titolo, si interessano di pandemia influenzale. Anche se i dati riportati in PandemItalia si basano sulle più autorevoli istituzioni in materia (Oms, Ccm, Iss, Cdc, Ecdc) e le notizie derivano da fonti di informazione attendibili,le opinioni espresse dagli autori del blog non riflettono necessariamente le posizioni ufficiali delle istituzioni nelle quali operano. I post sono organizzati e raggruppati per etichette con criterio e chiarezza. Interessante la sezione con i link ad altri blog e siti internazionali.
12 luglio
La Giunta provinciale di Trento ha deliberato il piano provinciale di
preparazione e risposta a un eventuale pandemia influenzale. L’obiettivo
è non farsi trovare impreparati e garantire la salute della popolazione
e il funzionamento dei servizi sanitari essenziali. Cruciale è anche il
ruolo dell’informazione sull’andamento della pandemia. Strumenti utili
sia per gli operatori coinvolti nella gestione dell’emergenza sia per la
popolazione generale.
29 marzo
La conferenza internazionale sull’influenza aviaria, che si è svolta a Verona dal 20 al 22 marzo 2007, ha fatto il punto sulle principali strategie di intervento: la vaccinazione degli avicoli, associata alle altre misure di controllo, risulta uno strumento decisivo per combattere la diffusione del virus H5N1 a livello globale. Leggi il comunicato (in italiano).
8 febbraio
Il sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta ha dichiarato che i casi di infezione da virus A/H5N1 in un allevamento di tacchini in Gran Bretagna costituiscono il terzo focolaio epidemico sostenuto dal virus A/H5N1 in Europa dal 29 gennaio, dopo i due episodi osservati in Ungheria. Per quanto riguarda l’Italia, la vigilanza è permanente su tutto il territorio con circa 1000 prelievi al mese effettuati negli ultimi cinque mesi. Tutti i campioni sono risultati negativi. L’unico caso di influenza riscontrato ha interessato un allevamento di germani nel mese di novembre colpito da un normale virus a bassa patogenicità.
2006
2 novembre
In un allevamento di germani in provincia di Grosseto, è stata riscontrata la presenza di virus influenzale in alcuni capi sottoposti a controllo dal servizio veterinario della Ausl 9. In seguito agli approfondimenti diagnostici attivati in collaborazione con l'Izs Lazio e Toscana e il Centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria di Padova, è stata esclusa la presenza del virus H5N1 ed è stata invece accertata la bassa patogenicità del ceppo identificato. Il virus, già isolato in passato, appartiene infatti ai ceppi europei normalmente presenti nei volatili selvatici acquatici e quindi non ha niente a che vedere col virus asiatico. Secondo il ministero della Salute, non c’è quindi alcun allarme aviaria in Italia: l’abbattimento dei germani non è motivato da rischi per l’uomo, ma è dettato solo dall’esigenza di una possibile diffusione della malattia ad altri allevamenti.
Leggi il comunicato.
3 agosto
È fissata per il 30 settembre la scadenza per la stesura dei Piani pandemici regionali, che saranno elaborati sulla base delle linee guida indicate dal Piano pandemico nazionale. Le singole Regioni stanno preparando i rispettivi Piani, ognuna in base alle specificità territoriali e alle proprie esperienze passate. Leggi il comunicato.
Il 26 luglio 2006 si è svolto l’ultimo incontro dell’Unità di crisi per l’influenza aviaria. Sono state discusse tutte le attività che saranno messe in atto in autunno, periodo delicato da un punto di vista epidemiologico in ragione delle migrazioni di avifauna acquatica proveniente dai territori considerati a rischio. È stato poi fatto il punto sulla situazione internazionale e sulle misure di profilassi sanitaria, sulla base delle linee guida comunitarie. Leggi il comunicato.
6 luglio
Uno studio pubblicato lo scorso aprile su Lancet, con l’obiettivo di analizzare lo stato di preparazione e avanzamento dei piani nazionali pandemici in Europa, aveva inserito l’Italia nella terza fascia, quella con il ponteggio più basso. Una lettera, pubblicata sull’ultimo numero della rivista inglese, sottolinea come quella meta-analisi non rispecchi affatto la situazione attuale.
Leggi il comunicato, scarica la la versione aggiornata del piano pandemico italiano (pdf 600 kb).
2 marzo
La
Regione Marche ha pubblicato le linee guida di sanità pubblica per
l’influenza aviaria. Si tratta di un documento che va a integrare le
istruzioni del manuale operativo redatto dal Centro di referenza
nazionale per l’influenza aviaria, Izs delle Venezie. Obiettivo del
documento è stabilire le procedure per la sorveglianza sanitaria dei
soggetti esposti e le misure per limitare un eventuale contagio
interumano; definire le procedure per impedire o limitare il contagio
con virus dell’influenza aviaria da parte del personale tecnico e
sanitario intervenuto in allevamenti in cui si sospetta o si è accertata
l’infezione da virus dell’influenza aviaria; indicare le procedure per
la diagnosi e il ricovero ospedaliero di eventuali soggetti malati.
Consulta le
linee guida delle Marche.
20 febbraio
In provincia di Perugia (Comune di Panicale, località Cerreto, in prossimità del lago Trasimeno) è stato isolato il virus H5N1 ad alta patogenicità in un germano reale rinvenuto morto il 13 febbraio scorso. La Regione Umbria ha già riunito l’unità di crisi e adottato le misure di controllo previste dall’ordinanza ministeriale.
16 febbraio
Le autorità italiane, dopo aver informato la
Commissione europea della presenza del virus dell'influenza aviaria H5N1
nei cigni selvatici rinvenuti sulla costa orientale della Sicilia, a
Taranto (Puglia) e in Calabria, si sono impegnate ad applicare
immediatamente tutte le misure precauzionali previste.
Leggi il comunicato (in
italiano).
14 febbraio
Per prevenire la diffusione della malattia dagli uccelli selvatici a quelli domestici, l'unità di crisi predisposta dal ministero della Salute presenta un documento per fornire informazioni utili e indicazioni di comportamento alla popolazione sui rischi derivanti dalla presenza del virus H5N1 negli uccelli selvatici.
Per qualsiasi informazione sull'argomento presso il ministero della Salute è attivo, dal lunedì al venerdì e dalle 9 alle 20, il numero verde 1500.
La Fao ha definito di "estrema efficacia" le misure adottate dal governo italiano a seguito dell'individuazione del virus H5N1 in 6 cigni selvatici in Sicilia. È importante che gli allevamenti seguano strettamente le norme igienico-sanitarie stabilite dal ministero della Salute, come per esempio tenere i polli rinchiusi per evitare ogni possibile contatto con i volatili selvatici.
Leggi il comunicato (in italiano).
11 febbraio
Il Piano nazionale per la preparazione e la risposta ad una pandemia influenzale, è stato ratificato il 9 febbraio 2006, da un accordo della Conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato e le Regioni. Il Piano aggiorna e sostituisce il precedente Piano italiano multifase per una pandemia influenzale, pubblicato nel 2002, e rappresenta il riferimento nazionale in base al quale saranno messi a punto i Piani operativi regionali. Leggi il testo del Piano.
Il virus H5N1 è stato individuato dal Centro di Padova in due cigni reali trovati morti nei pressi di Barcellona Pozzo di Gotto nel Messinese e nelle campagne fra Giarre e Riposto nel Catanese, il ritrovamento risale a giovedì 9 febbraio. L'Istituto zooprofilattico delle Venezie ha stabilito che i due volatili sono morti a causa del virus H5N1 patogeno.
Ventuno cigni colpiti da influenza aviaria in Italia, di cui 20 sono morti. Il ministro della Salute ha confermato in una conferenza stampa che il virus H5N1 trovato in Italia nei cigni morti in Sicilia, Calabria e Puglia è del ceppo ad alta patogenicità. Si tratta della prima volta che ciò avviene in Italia.
2 febbraio
Niente panico, ma livello di attenzione sempre alto: è questo
l'atteggiamento della Regione Lombardia, che ha predisposto un nuovo
documento con
consigli utili ai viaggiatori internazionali. L'opuscolo si aggiunge
agli altri già pubblicati, che hanno come filo conduttore lo slogan "più
informati, meno influenzati".
18 gennaio
Il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm), in seguito ai recenti casi umani di infezione da virus aviario H5N1 confermati in alcune aree della Turchia, ha realizzato un opuscolo informativo destinato ai viaggiatori diretti o provenienti dalle aree interessate. All'interno dell'opuscolo sono riportate alcune precauzioni da adottare.
5 gennaio
Il ministero della Salute segue l'evolversi della situazione in Turchia, in contatto con la Commissione europea e il Centro di referenza dell'Oms per l'Europa. L'Italia partecipa con un esperto veterinario del Centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria di Padova alla missione di una delegazione dell'Oms in Turchia.
2005
23 novembre
È l'influenza
aviaria il punto cardine della Carta di Roma, firmata lo scorso 18
novembre dai rappresentanti dei Paesi del G7 (Canada, Usa, Francia,
Germania, Italia, Giappone, Regno Unito) e del Messico durante la
Conferenza sull'iniziativa per la sicurezza sanitaria globale che si è
svolta a Roma. Molti gli impegni presi dai Paesi più industrializzati
del mondo.
Dal territorio, l'Unità di crisi e l'Osservatorio epidemiologico della
Regione Puglia hanno preparato una
locandina e un
volantino informativo sull'influenza aviaria con
domande e risposte che
verrà distribuito alla popolazione attraverso le farmacie, gli
studi dei medici di medicina generale, pediatri, scuole. È già attivo un
numero verde con dieci medici che risponderanno alla popolazione. La
Regione Emilia Romagna propone invece la
traduzione con commento (a cura del Dipartimento di salute pubblica
della Ausl di Bologna) delle raccomandazioni dell'Ecdc per minimizzare i
rischi per l'uomo di contrarre infezioni dai virus dell'influenza
aviaria.
18 novembre
Il ministero della Salute presenta due opuscoli informativi come ulteriore contributo rivolto in particolare ai medici di medicina generale, per fare chiarezza sul tema dell'influenza aviaria ed evitare così allarmismi ingiustificati. Le due guide, realizzate dal ministero della Salute e dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) sono state stampate in 360 mila copie e saranno distribuite gratuitamente negli ambulatori di medicina generale e nelle farmacie.
16 novembre
Un
rapporto pubblicato su
ProMed (sito della Società internazionale per le malattie infettive)
da Romano Marabelli (Direzione generale servizi veterinari, ministero
della Salute) fa il punto sul virus H5N1 a bassa patogenicità
identificato la scorsa settimana in Italia in un'anatra selvatica. Su
questo caso leggi anche gli approfondimenti di
Mauro Delogu,
Stefano Marangon e
Isabella Donatelli.
11 novembre
Mauro Delogu, il ricercatore dell'Università di Bologna che ha
individuato il primo caso di H5N1 in Italia (un germano reale ucciso da
un cacciatore in provincia di Modena), sottolinea come uccello e virus
siano entrambi di origine locale: non c'è quindi alcun legame con il
virus attualmente in circolazione nel Sud est asiatico. Secondo
Stefano Marangon, direttore sanitario dell'Istituto zooprofilattico delle
Venezie, questa scoperta non avrà alcun impatto sulla sanità animale né,
tanto meno, su quella umana: si tratta infatti di un tipo di virus
comunissimo nei volatili acquatici europei. Il virus H5N1 individuato in
Italia è a bassa patogenicità:
Isabella Donatelli, virologa
dell'Istituto superiore di sanità, spiega cosa significa e quali sono le
differenze tra virus ad alta e bassa patogenicità.
10 novembre
Il Centro nazionale di referenza per l'influenza aviaria, dopo più di mille controlli effettuati, ha riscontrato un solo campione (anatra selvatica) positivo al virus H5N1. Le analisi hanno rilevato che si tratta di un virus a bassa patogenicità privo di qualsiasi relazione con il virus asiatico e invece geneticamente del tutto simile a quello normalmente presente nei volatili selvatici acquatici europei e quindi senza alcuna conseguenza per la salute pubblica.
9 novembre
Il 17 e 18 novembre a Roma si terrà il G7+Messico dedicato alla
sicurezza sanitaria globale. Tra i temi che verranno affrontati ci sarà
anche la pandemia influenzale, l'incremento della capacità di risposta
dei paesi partecipanti, la collaborazione tra i laboratori diagnostici,
la gestione del rischio e il coordinamento, l'epidemiologia del
territorio e le indagini sui focolai e la collaborazione per la ricerca.
Dal territorio, una testimonianza di come le notizie sull'influenza
aviaria possono ripercuotersi sulla vita quotidiana dei cittadini:
Luigi Salizzato, direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell'Ausl
di Cesena, parla dei comportamenti irrazionali innescati dalla mancanza
di informazioni corrette.
5 novembre
Un'epidemia di influenza aviaria e il timore di una possibile pandemia:
uno scenario tutt'altro che semplice e in continuo divenire. In
occasione del Congresso nazionale dell'Associazione
culturale pediatri che si è svolto a Napoli (20-22 ottobre 2005),
Luisella Grandori, responsabile prevenzione vaccinale Acp, ha fatto il
punto della situazione:
leggi il documentoo.
4 novembre
Il Comitato strategico del Ccm
sottolinea ancora
una volta come la situazione degli allevamenti avicoli nel nostro Paese
sia assolutamente sotto controllo e non vi siano rischi nel consumo di
carne di pollo. Leggi le
raccomandazioni dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa)
e il commento della direttrice del Cnesps,
Stefania Salmaso.
In linea con l'Unione europea, anche il ministero della Salute italiano
ha disposto numerose misure per prevenire e controllare il rischio di
una pandemia aviaria. Sul sito, tutte
le informazioni e le faq sull'ordinanza del 26 agosto sull'obbligo di
etichetattura delle carni bianche, l'ordinanza
del 22 ottobre scorso che rafforza le misure restrittive per
l'importazione di volatili vivi e prodotti a base di carne, uova, piume
e selvaggina, oltre a tutta
una serie di altre informazioni, documenti e link utili sulla
prevenzione e il controllo della malattia..
3 novembre
L'impatto sui media tradizionali di un tema così “tecnico” come
l'influenza aviaria ha portato a prevedibili distorsioni sul piano della
comunicazione. Segnaliamo due esperienze di informazione
scientificamente corretta: una dell'Istituto
zooprofilattico sperimentale delle Venezie, l'altra della
Regione Emilia Romagna. Siti ricchi di informazioni e documenti
utili non solo per gli operatori, ma anche per il resto dei cittadini.
2 novembre
In caso di pandemia influenzale, il Comitato
scientifico del Centro nazionale di prevenzione e controllo delle
malattie (Ccm), insieme a una rappresentanza del Comitato tecnico
scientifico dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa),
ha emanato alcune raccomandazioni e pareri sull'acquisizione e
l'utilizzo dei farmaci antivirali.
31 ottobre
Sono stati completati gli esami su
due campioni che necessitavano ulteriori accertamenti, dopo la
diffusione dei risultati relativi ai 582 volatili prelevati nel delta
del Po: i test confermano che non si tratta di virus H5N1, né di virus
di origine asiatica, ma più semplicemente di un virus influenzale del
sottotipo H5 a bassa patogenicità.
Leggi il comunicato del ministero della Salute.
Negli ultimi otto anni l'Italia è stata colpita da sei epidemie di
influenza aviaria, due ad alta e quattro a bassa patogenicità. Ne
traccia una breve storia un
articolo segnalatoci da Luca Busani, anticipazione di un lavoro che
uscirà su
L'Osservatorio, la rivista ufficiale dell'Osservatorio
epidemiologico veterinario regionale della Lombardiaa.
28 ottobre
Sono risultati tutti negativi i test su 582 campioni per il virus H5N1
compiuti fino a oggi in Italia. Si tratta di analisi su campioni di
sangue di volatili migratori disposte la scorsa settimana dal ministero
della Salute nell'ambito dei controlli sull'influenza aviaria. Leggi il
comunicato del ministero e consulta le pagine dedicate all'influenza
aviaria sul sito dell'Istituto
zooprofilattico sperimentale delle Venezie, il centro di referenza
nazionale per l'influenza aviaria.
27 ottobre
In
riferimento alle
raccomandazioni dell'Efsa, il ministero della Salute conferma
che non esiste evidenza scientifica che il consumo di carni e uova,
anche se provenienti da animali infetti, possa trasmettere l'influenza
aviaria all'uomo.
Il
comitato strategico del Centro per la prevenzione e il controllo delle
malattie (Ccm) ha avviato le discussioni sul piano pandemico
influenzale. Il Ccm ha anche dato mandato al ministero di acquistare una
prima scorta di antivirali contro l'influenza.
24 ottobre
Un'ordinanza
del ministero della Salute rafforza le misure restrittive per
l'importazione di volatili vivi e prodotti a base di carne, uova, piume
e selvaggina.
L'Izs
delle Venezie propone un'area tematica con informazioni, riferimenti
legislativi e aggiornamenti sulla situazione.
La Regione Lombardia lancia la
campagna
“più informati, meno influenzati”, con numeri verdi, locandine e un
utile opuscolo.
Consulta su EpiCentro l'argomento
di salute dedicato all'influenza aviaria.
17 ottobre
Dal 17 ottobre è scattato l'obbligo di etichettatura delle carni
bianche, come previsto dall'ordinanza del ministero della Salute del 26
agosto 2005. Il provvedimento riguarda le carni di polli, tacchini,
faraone, anatre, oche, quaglie, fagiani e le altre carni di selvaggina
da penna cacciata e allevata. L'obiettivo è identificare il prodotto e
la sua origine, attraverso l'indicazione di tutta la filiera produttiva,
dall'allevamento di provenienza allo stabilimento di macellazione.