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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario – 22 settembre 2011

Aviaria in Egitto e implicazioni per l’Europa: la valutazione del rischio Ecdc

Nonostante in Egitto continuino a verificarsi casi di infezione da virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità A(H5N1) tra il pollame e la popolazione umana, non ci sono evidenze di un importante cambiamento, nel Paese, nella morbilità e nel trend della mortalità correlata a questo virus. Inoltre, non ci sono dati epidemiologici significativi che confermino l’adattamento all’uomo del virus circolante in Egitto. Per questo motivo, nonostante le analisi virologiche effettuate indichino che il rischio di insorgenza di una pandemia da virus A(H5N1) potrebbe essere maggiore in Egitto rispetto ad altri Paesi, le implicazioni di queste analisi sono difficili da interpretare.

 

È quanto emerge dal secondo rapid risk assessment effettuato dall’Ecdc sul possibile riemergere del virus, a seguito di un aumento dei focolai di A(H5N1) nel pollame domestico e tra gli uccelli selvatici, osservato dal luglio 2008 in alcuni Paesi asiatici (ipotesi formulata dalla Food and Agriculture Organization Fao in un comunicato stampa, il 29 agosto 2011).

 

Per la valutazione del rischio è stato consultato anche il team del progetto EpiSouth (Network for Communicable Disease Control in Southern Europe and Mediterranean Countries), di cui l’Istituto superiore di sanità è coordinatore e partner principale.

 

La situazione in Egitto crea preoccupazione riguardo l’adeguatezza delle misure di controllo veterinarie nel tenere sotto controllo i focolai nel pollame. Inoltre, la vicinanza dell’Egitto ai Paesi Eu/Eea aumenta la preoccupazione dal momento che la diffusione di un ceppo pandemico in Egitto potrebbe raggiungere molto velocemente l’Europa.

 

Dunque, nonostante la mancanza di evidenze sulla possibilità che il rischio aumenti, l’Ecdc afferma la necessità di intensificare le misure di controllo veterinario in Egitto e di mantenere costante la vigilanza su un eventuale diffusione de virus influenzale A(H5N1) nell’uomo, su possibili mutazioni  del virus e sul verificarsi di casi umani in Paesi in cui il virus è meno diffuso nel pollame.