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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 28 aprile 2009

Il direttore generale dell’Oms Margaret Chan ha innalzato il livello di allerta pandemica dalla fase 3 alla fase 4, indicando in questo modo che la possibilità di una pandemia è aumentata ma non che la pandemia sia scontata. La decisione è stata presa sulla base dei dati epidemiologici che dimostrano la trasmissione interumana e la capacità del virus di causare epidemie a livello di comunità. Leggi la descrizione (in italiano) delle fasi Oms dell’allerta pandemica.

 

Il direttore generale dell’Oms ritiene che la produzione di vaccini stagionali contro l’influenza (attualmente in corso per la prossima stagione influenzale) dovrebbe proseguire e che verrà effettuata una rivalutazione con l’evolversi della situazione. L’Oms faciliterà il processo necessario per lo sviluppo di un vaccino efficace contro il nuovo virus di tipo A/H1N1.

 

L’Oms al momento non raccomanda restrizioni per viaggi e commerci, ma considera prudente che le persone malate cancellino i viaggi internazionali e che coloro che cominciano a sviluppare sintomi al ritorno da viaggi internazionali consultino un medico.

 

Test preliminari di laboratorio indicano che a scatenare l’epidemia è stato un nuovo sottotipo del virus A/H1N1 mai rilevato prima, né nei maiali né nell’uomo. È disponibile sul sito dell’Oms la sequenza genica del virus (pdf 80 kb).

 

Il numero di casi

Al 28 aprile 2009, il Governo degli Stati Uniti conferma 40 casi nell’uomo di influenza provocati dal virus A/H1N1: 28 a New York, 7 in California, 2 in Texas, 2 in Kansas e 1 in Ohio.

 

In Messico, invece, l’allerta è cominciata quando intorno alla metà di marzo sono aumentati i casi di sindrome influenzale. Il numero è andato poi aumentando sensibilmente nelle prime settimane di aprile: secondo la Pan American ealth Organization (Paho), dal 17 al 26 aprile sono stati riportati 1840 casi probabili di influenza con polmonite grave e 84 morti. Questi casi sono stati riportati da 24 dei 32 Stati del Messico. La maggior parte dei casi, composta da giovani adulti precedentemente sani, è stata registrata nel Distretto Federale e negli Stati del Messico e di San Luis de Potosì.

 

Casi probabili di sindrome simil-influenzale per mese, 2006-2009

Fonte: ministero della Salute messicano

 

 

Di questi 1840, al momento, 26 sono stati confermati come casi di influenza suina A(H1N1) con test effettuati nei laboratori di Winnipeg in Canada e dei Cdc di Atlanta: 17 dal Distretto Federale, 7 dallo Stato del Messico, 1 da Oaxaca e 1 da Veracruz. Tra i 26 casi confermati, sono stati riportati 7 decessi (con un tasso di letalità del 26,9%): 4 dal Distretto Federale, 2 dallo Stato del Messico, 1 da Veracruz.

 

In Canada, l’Agenzia di sanità pubblica conferma 6 casi di influenza suina A (H1N1) provocati dallo stesso virus identificato in Messico e Usa. Tutti e 6 presentano sintomi leggeri legati a sindrome simil-influenzale: 4 sono stati registrati in Nuova Scozia e 2 in Columbia Britannica. Non è stato registrato nessun caso mortale.

 

In Europa, al 28 aprile 2009, due Paesi hanno riportato casi di infezione: 2 in Spagna e 2 in Scozia. Tutti e 4 i casi in persone di ritorno dal Messico. Entrambi i Paesi tengono ancora sotto osservazione altre persone (rispettivamente: 9 e 17).

 

Tutti gli Stati membri hanno messo a punto misure appropriate di risposta al fine di limitare la diffusione dell’infezione. Questo include la divulgazione di informazioni al pubblico generale, ai viaggiatori e aumentare l’attenzione sulla situazione tra gli operatori sanitari. Inoltre, gli Stati membri, hanno attivato una sorveglianza potenziata e hanno attivato i Piani nazionali di preparazione pandemica. A livello europeo, l’implementazione di queste misure è coordinata dalla Commissione europea.

 

L’Ecdc sta fornendo supporto tecnico agli Stati membri e alla Commissione europea rispetto alla sorveglianza dei casi riportati in Ue e all’estero. L’Ecdc sta predisponendo anche una guida tecnica relativa alla gestione delle persone infette e quelle con cui sono venute a contatto.

 

Mappa dei focolai epidemici confermati in Messico, Stati Uniti, Canada, Spagna e Scozia

 

 

Descrizione dei casi

La maggior parte dei casi che si sono verificati in Messico erano giovani adulti in buona salute, al contrario della normale influenza che colpisce soprattutto i bambini e gli anziani.

 

La presenza contemporanea di:

  • casi di influenza nell’uomo associati a un virus influenzale di origine animale
  • presenza di molteplici focolai epidemici autoctoni con evidenza di trasmissione interumana
  • fasce d’età colpite che di norma non sono particolarmente affette dal virus dell’influenza

è motivo di preoccupazione per le autorità sanitarie internazionali per una possibile pandemia.

 

Il virus risulta sensibile agli inibitori della neuroaminidasi, ma resistente ad amantadina e rimantadina.

 

Sulla base delle procedure stabilite dal Regolamento sanitario internazionale, il 25 aprile il Direttore generale dell’Oms Margaret Chan ha dichiarato questo evento una “emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale”. Il 27 aprile 2009 lo stato di allerta è stato innalzato alla fase 4.

 

Risorse utili internazionali

 

La situazione in Italia

Al 28 aprile non è stato segnalato alcun caso di influenza suina nel nostro Paese.

 

A partire dal 24 aprile sono state allertate la rete di sorveglianza Influnet del ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, e le altre strutture per la sorveglianza del virus influenzale sul territorio. In particolare, si raccomanda la massima attenzione ai casi di sindrome simil-influenzale in soggetti provenienti dalle aree potenzialmente a rischio (Messico e alcune zone degli Stati Uniti). Inoltre, si ricorda che in questi casi è necessario mettere in atto le misure di profilassi e protezione individuale così come descritte nella circolare 2008-2009 del ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali.

 

Gli Uffici di sanità marittima ed aerea del Ministero sono pronti a fornire informazioni per i viaggiatori da e per le aree a rischio in cui si sono verificati casi umani di influenza “suina”: sono disponibili un opuscolo per i viaggiatori in partenza per Messico e Usa (in italiano, ppt 130 kb) e un opuscolo per i viaggiatori in arrivo da Messico e Usa (in italiano, ppt 106 kb).

 

Il Ministero, inoltre, ha attivato il numero verde 1500 per fornire informazioni utili a cittadini e viaggiatori. Al numero, attivo tutti i giorni dalle ore 8 alle 20, rispondono medici ed esperti appositamente formati.

L’Italia dispone comunque di un Piano concordato con gli altri Stati dell’Unione europea di preparazione e risposta a un’eventuale pandemia influenzale (pdf 600 kb).

 

Risorse utili nazionali