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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 29 ottobre 2009

Ministero della Salute: estese le categorie prioritarie per la vaccinazione pandemica

Il 20 ottobre 2009 il ministero della Salute ha emanato l’ordinanza “Misure urgenti in materia di protezione A/H1N1v”. Il documento stabilisce che, contemporaneamente al personale sanitario e socio sanitario, vengano vaccinate prioritariamente per l’influenza pandemica anche le seguenti categorie a rischio:

  1. le donne al 2° e 3° trimestre di gravidanza
  2. le persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni affette dalle patologie riportate nell’ordinanza dell’11 settembre 2009 (art. 1, comma 2) e i bambini tra 6 e 24 mesi nati pretermine
  3. gli adulti con meno di 65 anni affetti dalle patologie riportate nell’ordinanza dell’11 settembre 2009 (art. 1, comma 2).

Nel secondo articolo del documento, il produttore di vaccini per influenza H1N1 Novartis viene autorizzato fino al 30 novembre 2009 a produrre il vaccino Focetria®, in tre diverse tipologie di confezioni, anche in assenza del bollino farmaceutico previsto dal decreto del 2 agosto 2001, che invece diventa obbligatorio per i lotti di farmaco prodotti dal 1 dicembre 2009.

Scarica l’ordinanza del 20 ottobre 2009 (pdf 533 kb).

 

Monitoraggio della copertura vaccinale: il ruolo attivo di Regioni e P.A.

Secondo quanto previsto dalle ordinanze del ministero della Salute emesse l’11 settembre 2009 e il 30 settembre 2009, per le attività inerenti alla somministrazione del vaccino pandemico alle categorie di priorità individuate a livello nazionale, l’Aifa coordina il Piano di farmacovigilanza (pdf 145 kb), mentre l’Iss-Cnesps coordina il Piano per la rilevazione della copertura vaccinale del vaccino pandemico (doc 178 kb). Il Piano di farmacovigilanza è cruciale per disporre di dati accurati e tempestivi sul numero di eventi avversi che si verificano in seguito alla somministrazione del vaccino pandemico. Il Piano per la rilevazione della copertura vaccinale del vaccino pandemico si prefigge, invece, di raccogliere da Regioni e Province Autonome, informazioni tempestive e accurate sulla copertura vaccinale del vaccino pandemico, per disporre anche del dato relativo al numero di dosi somministrate che permette di stabilire il denominatore per il calcolo dei tassi di eventi avversi dovuti alla somministrazione del vaccino pandemico. Le Regioni e le Province Autonome, in particolare i referenti regionali accreditati sul sito https://www.iss.it/Site/FLUFF100/login.aspx, devono inviare settimanalmente i dati informatizzati con inserimento on line entro la mattina del martedì successivo alla settimana di segnalazione (da lunedì a domenica).

 

Raccomandazioni sull’uso dei vaccini pandemici: la revisione dell’Emea

Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea dei medicinali (Emea) ha esaminato i dati dei primi studi clinici con H1N1 relativi ai tre vaccini pandemici già autorizzati dalla Commissione europea: Celvapan®, Focetria® e Pandemrix®.

Pur confermando la raccomandazione adottata nel mese di settembre, secondo cui è preferibile che i tre vaccini vengano somministrati in due dosi a distanza di tre settimane, il Chmp ha valutato positivamente per gli adulti sani tra i 18 e i 60 anni i risultati della risposta immune dopo la prima dose di vaccino per Pandemrix® e Focetria®. Tuttavia, poiché i dati ora disponibili sono limitati, il Chmp non ha ritenuto opportuno modificare la raccomandazione pre-esistente, ma ha aggiunto la possibilità di utilizzo di una singola dose per i soggetti adulti e per gli adolescenti.

Dal sito dell’Aifa, scarica la traduzione in italiano delle faq sulla revisione del Chmp delle raccomandazioni sull’uso dei vaccini pandemici H1N1 (pdf 53 kb), pubblicate dall’Emea il 23 ottobre 2009.

Dal sito dell’Emea, scarica il comunicato stampa (pdf 46 kb) e le informazioni aggiornate relative ai vaccini Focetria® (in inglese, pdf 280 kb) e Pandemrix® (in inglese, pdf 350 kb).

 

I dati della sorveglianza in Italia

Sul sito del ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali è possibile consultare l’archivio dei report dell’Iss sui casi notificati nel nostro Paese, da maggio a oggi. Sono qui disponibili i rapporti settimanali prodotti dal sistema di sorveglianza della rete Influnet. Scarica gli ultimi bollettini su:

Genova: i risultati del sistema di sorveglianza sindromica

Disponibile il report del 29 ottobre 2009 (pdf 299 kb) relativo all'attività di sorveglianza sindromica nell'area metropolitana genovese. I dati sull’attività di sorveglianza sindromica delle Ili (sindromi simil-influenzali) e delle Lrti (infezioni delle basse vie respiratorie) indicano che attualmente, nella fascia pediatrica gli accessi sono mediamente il doppio di quanto osserviamo durante il picco epidemico stagionale, mentre negli adulti il dato supera di poco quanto osservato allo zenit della curva epidemica che mediamente osserviamo durante la stagione invernale. Quasi la metà dei campioni raccolti da pazienti con Ili è positvo per H1N1 2009. In particolare, nell’ultima settimana si è osservato un notevole aumento dei campioni raccolti e un forte incremento della proporzione di campioni positivi per H1N1. Complessivamente, nell’ultima settimana il 44% dei campioni raccolti da casi sospetti è risultato positivo per il virus pandemico. Scarica il report (pdf 299 kb).

 

Eurosurveillance: l’esperienza dei Paesi dell’emisfero meridionale

Il numero speciale di Eurosurveillance pubblicato il 22 ottobre 2009 (in inglese, pdf 4,7 Mb) contiene i rapporti sull’influenza pandemica di isola di Réunion, Sud Africa, Brasile, Perù e Australia (Nuovo Galles del Sud e Victoria) e include anche una panoramica degli effetti della pandemia sulle popolazioni indigene delle Americhe e del Pacifico. L’editoriale riassume alcuni dei risultati principali di questi documenti, le caratteristiche epidemiologiche della pandemia in questi Paesi ed elenca alcuni possibili insegnamenti per l'emisfero Nord ed effetti futuri nell'emisfero meridionale. I Paesi in esame si trovano a sud dell'equatore e condividono la stessa stagione invernale. Di conseguenza, l'emergere della pandemia influenzale H1N1 ha coinciso con il periodo di picco per l'influenza stagionale. Nonostante le notevoli differenze geografiche e demografiche esistenti tra di loro, la pandemia ha mostrato un modello sorprendentemente coerente di infezione tra questi Paesi. L'infettività del virus pandemico (misurato dal parametro R, ovvero il numero riproduttivo che rappresenta il numero di nuovi casi prodotti da un infetto, nel corso della sua malattia, in una popolazione tutta suscettibile) e l'immunità esistente nella popolazione non sono stati completamente caratterizzati. È troppo presto per aspettarsi delle valutazioni esaurienti degli interventi messi in atto nei Paesi dell'emisfero meridionale durante la pandemia. Gli effetti dei controlli alle frontiere, delle strategie di mitigazione, del trattamento farmaceutico e delle misure di distanziamento sociale necessitano, infatti, di ulteriori valutazioni. L’editoriale individua otto insegnamenti che i Paesi europei possono apprendere dall'esperienza del Sud del mondo con questa pandemia.

Leggi gli articoli relativi a:

Scarica il numero speciale di Eurosurveillance pubblicato il 22 ottobre 2009 (in inglese, pdf 4,7 Mb).

 

Ecdc: l’efficacia degli interventi per ridurre la trasmissione dell’influenza a casa

Lo studio pubblicato recentemente su Annals of Internal Medicine, dal titolo “Facemasks and hand hygiene to prevent influenza transmission in households: a cluster randomized trial”, ha cercato di valutare l’efficacia del lavaggio delle mani e dell’uso delle mascherine nel ridurre la trasmissione dell’influenza tra le pareti domestiche. Il trial randomizzato, condotto a Hong Kong durante la stagione influenzale del 2008 e basato su un precedente studio pilota avviato nel 2007, è stato condotto tra le famiglie con una persona con influenza confermata in laboratorio. Il disegno dello studio prevedeva che ci potesse essere un considerevole ritardo tra la comparsa dei sintomi e l’esposizione dei contatti familiari e l’inizio delle misure preventive. Le famiglie sono state assegnate a random a tre gruppi a seconda dell’intervento preventivo da adottare: semplice lavaggio delle mani (136 famiglie), lavaggio delle mani associato all’uso delle mascherine a casa (137 famiglie) e controllo dello stile di vita (134 famiglie), per un totale di 259 persone con influenza confermata e 794 contatti nelle famiglie. Lo studio ha evidenziato che il lavaggio delle mani è stato associato a 7 infezioni su 257 persone a rischio, il lavaggio delle mani insieme all’uso delle mascherine a 6 infezioni su 258 persone a rischio, mentre nel gruppo di controllo senza alcun intervento ci sono state 22 infezioni su 279 persone a rischio. Anche se l'adesione agli interventi è stata variabile e c’è stato un certo grado di contaminazione tra i gruppi, con un certo numero di persone nel gruppo di controllo che hanno usato le mascherine, i risultati suggeriscono che questi interventi non farmaceutici possono contribuire a ridurre la trasmissione di influenza in casa. Sembra che vi sia poco o nessun ulteriore vantaggio nell’utilizzo delle mascherine in casa associato al lavaggi delle mani rispetto al lavaggio delle mani come unica pratica preventiva.

Sul sito dell’Ecdc, leggi la descrizione dello studio “Reducing influenza transmission at home when someone is sick by hand-washing and masks – results of a randomized trial in Hong Kong” e i commenti dell’Ecdc su questo trial e su un altro simile in Australia. Il primo ha raggiunto risultati confondenti, il secondo non ha trovato nessun vantaggio nell’uso delle mascherine, ma non si è basato su uno studio pilota. Va detto comunque che questi trial sono difficili da eseguire tecnicamente, soprattutto per l’uso delle mascherine, e che gli interventi sono stati in entrambi i casi ritardati. Per tutti questi motivi i trial tendono a sottostimare l’efficacia degli interventi. In conclusione secondo l’Ecdc l'esito del trial di Hong Kong è incoraggiante, ma sarebbe anche motivo di confusione per i cittadini che si trovano ad assistere un malato in casa con una qualsiasi infezione respiratoria acuta, poiché non è chiaro se debbano adottare solo la precauzione del lavaggio delle mani o quella del lavaggio delle mani associato all’uso delle mascherine. L’Ecdc suggerisce di fare entrambe le cose, di usare fazzolettini monouso e di isolare la persona con la malattia, più facile a dirsi che a farsi, oltre alla difficoltà di indossare continuativamente la mascherina in casa (o in ospedale), da non sottovalutare.

 

Panoramica dell’influenza pandemica nella Regione europea dell’Oms

Il 26 ottobre 2009 l’Oms Europa ha pubblicato sul proprio sito un documento che fornisce una panoramica degli eventi verificatisi nei primi mesi della pandemia e propone le azioni da intraprendere prima che cominci la stagione influenzale 2009-2010. Nella Regione europea dell’Oms sono stati segnalati più di 61 mila casi di pandemia dal mese di aprile, in 49 su 53 Paesi membri. Il documento esamina la situazione sia a livello regionale che globale, attraverso la ricostruzione della cronologia dei fatti, la descrizione della malattia clinica e dei gruppi a rischio, l’impatto sui servizi sanitari e le attività di sorveglianza. Scarica l’articolo “Overview of pandemic (H1N1) 2009 in the Who European Region”.

 

Usa: dichiarato lo stato di emergenza nazionale

Nella serata del 23 ottobre 2009, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in virtù dei poteri conferitigli dalla Costituzione e da alcune leggi federali, ha proclamato lo stato d'emergenza sanitaria nazionale per l'epidemia di influenza H1N1. Il presidente ha firmato un atto che permette alle autorità sanitarie di prendere misure urgenti anche in assenza di alcuni requisiti previsti dalle leggi federali. Gli Stati americani colpiti dall’epidemia di nuova influenza sono 46 su 50: decine di migliaia i casi segnalati, oltre 20 mila i ricoveri e quasi mille i morti, di cui quasi 100 sono bambini. La dichiarazione dello stato di emergenza ha lo scopo di consentire una maggiore flessibilità nel trattamento dei pazienti, di accelerare la distribuzione dei vaccini e di avviare operazioni su vasta scala per arginare l'epidemia. Lo stato di emergenza dà la possibilità al ministro della Salute di aggirare le regole federali per aprire centri di cura alternativi, per esempio succursali degli ospedali nelle scuole e in locali frequentati dalle comunità locali, e agli ospedali di velocizzare alcune procedure di acquisizione delle informazioni e di semplificare le regole per chiedere alcuni rimborsi da parte dello Stato. Sul sito della Casa Bianca leggi la dichiarazione dello stato di emergenza.

 

Cdc: il dosaggio dei vaccini monovalenti per l’influenza pandemica

Il 26 ottobre 2009 i Cdc americani hanno pubblicato una tabella con i dosaggi dei vaccini monovalenti, ovvero i vaccini inattivati di Sanofi Pasteur, Novartis Vaccine e Csl, somministrabili per iniezione, e il vaccino vivo attenuato somministrabile con spray nasale prodotto dalla MedImmune. Per ciascun prodotto sono illustrate le diverse fasce di età a cui è rivolto, come si presenta la confezione del vaccino, il numero di dosi da somministrare e la via di somministrazione (intramuscolare o intranasale). Scarica il documento “Influenza A (H1N1) 2009 Monovalent Vaccine Dosage Chart” (pdf 130 kb).

 

British medical journal: il virus A/H1N1 nel database “Best Practice”

Il nuovo argomento “2009 influenza A (H1N1) virus” è attivo su “Best Practice”, la risorsa medica on line del Bmj Evidence Centre che risponde all’esigenza dei professionisti sanitari di avere un accesso facile e veloce a informazioni affidabili e aggiornate per fare diagnosi o prendere decisioni nel trattamento del paziente. Nella sezione Evidence ingloba anche revisioni sistematiche, sulla scia del più vecchio prodotto “Clinical Evidence” (tradotto parzialmente anche in italiano a cura dell’Aifa per tutti i medici italiani).