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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 8 ottobre 2009

Circolare del Ministero sul ruolo dei medici di base e dei Pediatri di libera scelta

Il viceministro alla Salute Fazio il 6 ottobre 2009 ha emanato una circolare diretta alle Regioni e Province autonome che fornisce indicazioni relative al ruolo dei Medici di medicina generale e dei Pediatri di libera scelta nell’ambito della programmazione dei piani sanitari per contrastare la diffusione della nuova influenza da virus A/H1N1v. In particolare, la circolare evidenzia la possibilità di creare percorsi integrati tra cure primarie e assistenza ospedaliera, per una corretta presa in carico dei pazienti e per la loro gestione in una logica di continuità assistenziale. Nel contesto dell’influenza pandemica, i Medici di medicina generale e i Pediatri di libera scelta svolgono un importante ruolo nella prevenzione, diagnosi e cura, ma la loro attività è altresì fondamentale per la sensibilizzazione e l’informazione degli assistiti che rientrano nelle categorie da vaccinare e, in particolare, dei soggetti affetti da patologie croniche. Scarica il comunicato stampa del 6 ottobre 2009 del ministero della Salute.

 

Nuova circolare del ministero della Salute sulla gestione delle forme gravi e complicate di influenza pandemica

In data 30 settembre 2009, il ministero della Salute ha emanato una nuova circolare in materia di “Gestione delle forme gravi e complicate di influenza da virus A/H1N1v” che sostituisce la circolare sullo stesso tema pubblicata il 16 settembre 2009. Scarica la circolare del 30 settembre 2009 (pdf 1,3 Mb).

 

Campagna di comunicazione istituzionale per la prevenzione dell’influenza

Il 6 ottobre 2009, il viceministro della Salute Ferruccio Fazio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega per l’Informazione e l’Editoria Paolo Bonaiuti e il capo del dipartimento Informazione e Editoria Elisa Grande, hanno presentato la campagna di comunicazione istituzionale per la prevenzione dell’influenza A. Testimonial e protagonista di spot e manifesti è Topo Gigio. Sul sito del Governo italiano guarda il video della conferenza e lo spot della campagna.

 

Ecdc: valutazione del rischio pandemico

Il 25 settembre 2009 l’Ecdc ha pubblicato la versione aggiornata della valutazione del rischio di pandemia da virus A/H1N1v. Il documento, basato sull’esperienza dei Paesi temperati dell'emisfero australe nella stagione invernale, evidenzia che complessivamente i servizi essenziali hanno risposto in modo adeguato all’emergenza pandemica e che le maggiori difficoltà sono state incontrate nelle unità di terapia intensiva dei servizi ospedalieri. Emergono, inoltre, alcune indicazioni di casi asintomatici nei contatti rintracciati in Europa. Tuttavia, ci vorrà del tempo prima che si sappia quale percentuale di persone infettate svilupperà la malattia. Fino ad oggi, tutti i ceppi del virus pandemico hanno mostrato poca variabilità genetica e nessuna indicazione di riassortimento con altri virus. Sul sito dell’Ecdc, scarica la valutazione del rischio pandemico aggiornata al 25 settembre 2009 (pdf 500 kb).

 

Aggiornamenti dalla letteratura scientifica

Il numero di Eurosurveillance pubblicato il 1 ottobre 2009 (in inglese, pdf 2,1 Mb) dedica alcuni approfondimenti alla nuova influenza da virus A/H1N1:

  • la nuova influenza A/H1N1v ha un’incidenza maggiore nei bambini e nei giovani adulti, andamento riportato anche nell’influenza stagionale da A(H1N1). Uno studio condotto nei Paesi Baschi ha analizzato i dati di un sistema di sorveglianza sentinella per valutare l’età al momento dell’infezione in pazienti sintomatici. Da settembre 1999 ad agosto 2009 è stata rilevata la diffusione dei virus dell’influenza stagionale A/H3N2 e A/H1N1 in 941 pazienti, e da aprile ad agosto 2009 del virus pandemico in 112 pazienti. Lo studio ha messo in evidenza che il rapporto tra i ceppi virali stagionali H3/H1 è fra 3,3 e 3,4 nelle persone sotto i 60 anni di età ma di 9,8 in quelli più anziani. Per quanto riguarda invece il virus pandemico, solo due (1,8%) dei 112 pazienti avevano età superiore ai 59 anni. Inoltre, una bassa proporzione di soggetti colpiti dal virus H1N1 e nati prima del 1950 è stata registrata anche in altre parti del mondo. L’ipotesi è che gli individui nati prima del 1950 abbiano un’immunità residua contro il sottotipo H1N1 (sia stagionale sia pandemico), diffuso tra il 1918 e il 1957.
  • in uno studio condotto presso i medici di base nel 2009 in Francia è stata stimata l’attività del nuovo virus pandemico: l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (Ili) e la distribuzione per età dei casi notificati. Attraverso il French Sentinel Network, i primi casi sono stati osservati a maggio, ma dal 5 luglio alla fine di agosto è stato registrato un livello insolitamente alto di Ili, con un eccesso di circa 270 mila casi rispetto all’anno precedente, corrispondenti a circa lo 0,5% della popolazione francese. I dati raccolti evidenziano che l’epidemia influenzale dell’estate del 2009 è per la Francia la più importante degli ultimi 25 anni e che essa ha un’incidenza età- specifica: i più colpiti sono i giovani e i meno colpiti i soggetti sopra i 65 anni. Questo eccesso di casi può riflettere l'attuale diffusione della A/H1N1v in Francia, fatte salve le seguenti limitazioni: le stime sono basate sui casi clinici che hanno consultato un medico di famiglia; l’ampia copertura mediatica può avere portato a un aumento non specifico dei tassi di consultazione.

Usa: le coinfezioni batteriche nei decessi legati all’influenza A/H1N1v

Uno studio pubblicato il 29 settembre 2009 sul sito dei Cdc evidenzia che negli Stati Uniti le coinfezioni batteriche hanno giocato un ruolo importante in almeno un terzo dei casi letali di influenza A/H1N1v. In 22 dei 77 pazienti americani deceduti in seguito alla nuova influenza, sono state rilevate nei polmoni infezioni batteriche: 10 determinate da Streptococcus pneumoniae, 6 da Streptococcus pyogenes, 7 da Staphylococcus aureus, 2 da Streptococcus mitis e 1 da Haemophilus influenzae (quattro dei casi letali sono stati determinati da infezioni multiple). L'età dei pazienti variava da 2 mesi a 56 anni, con un'età media di 31 anni, parimenti distribuiti per sesso. La durata media della malattia è stata di 6 giorni, sulla base dei dati di 17 dei 22 casi di coinfezione, per i quali questa informazione era disponibile. Per nessuno dei 22 pazienti era disponibile l’informazione sullo stato vaccinale. Leggi l’articolo (in inglese) “Bacterial Coinfection Factors in Fatal Pandemic H1N1 Cases” sulla rivista The Lancet.

 

Oms: uso degli antivirali e rischio di farmacoresistenza

Le esperienze maturate nella cura dell’influenza A/H1N1v hanno messo in luce la necessità di proteggere l’efficacia degli antivirali e di minimizzare l’insorgenza di farmacoresistenza. L’Oms invita i medici alla cautela, in particolare nel trattamento di pazienti immunocompromessi e nei pazienti che ricevono oseltamivir per la profilassi di “post-esposizione” essendo stati a contatto con un’altra persona con influenza. A questo proposito l’Oms non raccomanda l’uso di antivirali per scopi profilattici, bensì uno stretto monitoraggio dei sintomi e un eventuale rapido trattamento. Finora, i casi di virus resistenti all’oseltamivir sono sporadici (ammontano a un totale di 28 in tutto il mondo), ma la situazione deve essere strettamente monitorata, anche a livello di comunità, perché i casi sono destinati ad aumentare. Sul sito dell’Oms, leggi la nota informativa 12 del 25 settembre 2009 “Antiviral use and the risk of drug resistance” (in inglese).