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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Al via la distribuzione in Italia dei vaccini per l’influenza A/H1N1v

Stefania Salmaso - direttore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità (Iss)

 

 

È partita nel nostro Paese la distribuzione del primo quantitativo del vaccino pandemico. Attualmente, il vaccino disponibile in Italia è il Focetria® (Novartis). Leggi sul sito dell’Emea, relativamente al Focetria®:

Il vaccino è stato autorizzato il 1 ottobre dalla Commissione europea, poi in Italia ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio dall’Aifa. Le vaccinazioni dovranno essere effettuate secondo procedure il più possibile standardizzate, secondo quanto stabilito dalla circolare del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali del 14 ottobre 2009. Sul sito dell’Aifa è possibile scaricare la modulistica relativa alla vaccinazione, che contiene la scheda anamnestica prevaccinale e il modulo informativo e di consenso relativi alla vaccinazione contro l’influenza da virus A/H1N1v.

 

Il vaccino distribuito in Italia è un prodotto adiuvato con MF59, simile nella produzione al vaccino stagionale influenzale adiuvato registrato in Italia da circa dieci anni e somministrato in diversi Paesi in tutto il mondo a circa 40 milioni di persone. Rispetto al vaccino stagionale adiuvato, quello pandemico contiene una quantità di antigene di un solo stipite virale. L’utilizzo di vaccini adiuvati fa parte della strategia europea indicata dall’Emea per l’induzione di una buona risposta anticorpale in tempi rapidi in soggetti altrimenti suscettibili.

 

Fin dal 2003 l’Emea ha lavorato richiedendo alle ditte produttrici di vaccini di mettere a punto prototipi da utilizzare per la produzione di un vaccino in caso di pandemia. La presenza di un adiuvante permette non solo di stimolare il sistema immunitario, ma anche di ridurre la quantità di antigene presente nel vaccino e indurre una risposta immunitaria anche verso varianti del virus con il quale è stato costruito. La riduzione della quantità di antigene permette la produzione di un numero di dosi di vaccino maggiore e quindi di poter offrire più rapidamente la vaccinazione a un maggior numero di persone.