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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Margaret Chan, Oms: innalzato alla fase 5 il livello di allerta pandemica

29 aprile 2009 - Sulla base della valutazione di tutte le informazioni disponibili e dopo varie consultazioni di esperti, ho deciso di aumentare l'attuale livello di allerta pandemica dalla fase 4 alla fase 5.

 

Le pandemie di influenza devono essere tenute in considerazione seriamente proprio per la loro capacità di diffondersi rapidamente a tutti i Paesi del mondo. Guardando il lato positivo, il mondo è oggi meglio preparato per una pandemia di influenza che in qualsiasi altro momento nella sua storia. Le misure di risposta messe a punto in occasione dell’emergenza legata all’influenza aviaria H5N1 sono state un investimento, e ora ne stiamo raccogliendo i frutti. Per la prima volta nella storia, siamo in grado di monitorare l'evoluzione di una pandemia in tempo reale.

 

Ringrazio i Paesi che stanno mettendo a disposizione del pubblico i risultati delle loro indagini: ci aiuta a capire meglio la malattia. Sono impressionata dal lavoro svolto dai Paesi colpiti rispetto a come stanno gestendo gli attuali focolai epidemici. Desidero inoltre ringraziare i governi degli Stati Uniti d'America e del Canada per il loro sostegno all'Oms e al Messico.

 

Sorveglianza e interventi

Le nuove malattie sono per definizione poco comprensibili. I virus influenzali sono noti per la loro rapida mutazione e per il comportamento imprevedibile. Anche se l'Oms e le autorità sanitarie dei Paesi colpiti non avranno tutte le risposte immediatamente, le avremo certamente in futuro. L’Oms seguirà la pandemia a livello epidemiologico, clinico e virologico.

I risultati di queste valutazioni saranno rilasciati come raccomandazioni di salute pubblica e verranno resi pubblici. Tutti i Paesi dovrebbero immediatamente attivare i loro piani pandemici. I Paesi dovrebbero rimanere in allerta per rilevare insoliti focolai di sindrome influenzale e polmonite grave. In questa fase, misure efficaci ed essenziali sono: una maggiore sorveglianza, la diagnosi precoce, il trattamento dei casi e il controllo delle infezioni in tutte le strutture sanitarie.

 

Questo cambiamento verso una fase più elevata di allerta è un segnale rivolto a governi, ministeri della Salute e altri ministeri, industrie farmaceutiche e imprenditori coinvolti, affinché vengano intraprese alcune azioni con maggiore urgenza e a un ritmo accelerato. Mi sono rivolta ai Paesi donatori, all’Unitaid, alla Gavi Alliance, alla Banca mondiale e ad altri per mobilitare le risorse. Ho contattato le aziende che producono farmaci antivirali per valutare la capacità produttiva e le varie possibilità per aumentare la produzione. Ho anche contattato i produttori di vaccini per l'influenza che possono contribuire alla produzione di un vaccino pandemico.

 

Un’opportunità per la solidarietà globale

La questione più importante, adesso, è questa: quanto sarà grave la pandemia, soprattutto ora che siamo all’inizio? È possibile che il quadro clinico di questa malattia vada dalla lieve indisposizione alla malattia grave. Bisogna perciò continuare a monitorare l'evoluzione della situazione per ottenere informazioni e dati specifici necessari per fornire una risposta a questa domanda.

 

Dall’esperienza passata, sappiamo anche che l'influenza può causare sintomi lievi in Paesi benestanti, ma sintomi più gravi, con una maggiore mortalità, nei Paesi in via di sviluppo. Al di là dell’attuale situazione, la comunità internazionale dovrebbe considerare questo evento come un’opportunità per potenziare le attività di preparazione e risposta. Soprattutto, si tratta di un'opportunità per la solidarietà globale, visto che si cercano risposte e soluzioni che vadano a beneficio di tutti i Paesi, di tutta l'umanità. Dopo tutto, durante una pandemia, è minacciata tutta l’umanità.

 

Leggi la dichiarazione originale (in inglese).