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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Aggiornamenti

(29 maggio 2014) Livelli essenziali di assistenza: il monitoraggio 2010

Tra le sedici Regioni monitorate, le “adempienti” passano da 13 a 15, di cui 10 in piena regola: cresce l’appropriatezza delle prestazioni ma si confermano differenze regionali importanti. Questi i principali risultati del monitoraggio 2012 dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), realizzato attraverso l’utilizzo di un definito set di 31 indicatori (ripartiti tra l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza territoriale e l’assistenza ospedaliera erogate dalle Regioni) che consentono di individuare le aree di criticità e i punti di forza di ciascuna Regione. Dai dati emergono più posti in hospice per i malati di tumori; in alcune Regioni interventi più tempestivi nella frattura del femore e meno parti cesarei; criticità per l’assistenza ad anziani e disabili. Per approfondire consulta il sito del ministero della Salute e scarica il documento completo (pdf 5 Mb).

 

(31 ottobre 2012) Livelli essenziali di assistenza: il monitoraggio 2010

Un’analisi dei livelli essenziali di assistenza (Lea) attraverso l’utilizzo di un set di indicatori ripartiti tra l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza territoriale e l’assistenza ospedaliera erogati dalle Regioni: è ciò che offre il documento “Adempimento mantenimento dell’erogazione dei Lea - anno 2010” (pdf 1 Mb) pubblicato a ottobre 2012 dal ministero della Salute. L’obiettivo è quello di valutare le differenze territoriali relative al diverso al grado di erogazione dei Lea. Tra i risultati principali emerge infatti una grande variabilità nel mantenimento nell’erogazione dei livelli di assistenza tra le Regioni meridionali, quelle centro settentrionali e anche all’interno della stessa Regione. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 1 Mb) e leggi l’approfondimento sul sito del ministero della Salute.

 

(27 gennaio 2011) Efficacia dell’erogazione dei Lea nel territorio italiano

Individuare e calcolare gli indicatori d’esito per il 2004 partendo dall’esperienza del progetto “Misura dell’outcome” del programma “Mattoni del Ssn”: è l’obiettivo del programma “Valutazione degli esiti per promuovere il miglioramento dell’efficacia nell’erogazione delle prestazioni ricomprese nei Lea”. Unendo le informazioni di diverse fonti di dati (sistema informativo ospedaliero, censimenti Istat, registri nominativi delle cause di morte e gli archivi anagrafici comunali) sono stati individuati e calcolati 17 indicatori suddivisi in 4 aree tematiche: indicatori di assistenza distrettuale (ricoveri prevenibili), indicatori di assistenza ospedaliera, indicatori di risultato, indicatori di prevenzione primaria. Gli stessi indicatori sono stati calcolati sia per struttura di ricovero sia per Asl o Regione di residenza. Un rapporto Istisan da conto dello studio: “Valutazione degli esisti per promuovere il miglioramento dell’efficacia nell’erogazione delle prestazioni ricomprese nei Lea” (pdf 1,4 Mb).

 

(12 giugno 2008) Il ruolo dei servizi e degli operatori della prevenzione pubblica

I nuovi Lea si sono basati anche sulle esperienze reali degli operatori. Nel caso dei servizi di prevenzione, nonostante una certa inerzia, le esperienze di buone pratiche hanno portato all’introduzione di nuovi ambiti di intervento, come la prevenzione delle malattie croniche e la sicurezza stradale. Luigi Salizzato, del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Cesena, illustra gli aspetti innovativi dei nuovi Lea ma anche quelli meno coerenti: sono stati inseriti anche programmi su attività di non dimostrata efficacia, come le visite fiscali o quelle per l’attività sportiva non agonistica, mentre non sono stati inseriti programmi come la valutazione dei nuovi insediamenti produttivi.

 

(29 maggio 2008) La prevenzione sui luoghi di lavoro nei nuovi Lea

In generale la differenza fra i nuovi Lea e quelli del 2001, oltre che in un aggiornamento di singole attività, si trova nell’impianto generale. Per quanto riguarda il settore della prevenzione nei luoghi di lavoro, Giuliano Tagliavento (servizio salute Regione Marche) spiega come questo si traduca, in particolare, in un maggiore accento sulla sorveglianza epidemiologica e sulla comunicazione verso cittadini e istituzioni: due strumenti che entrano così a far parte delle prestazioni da erogare.

 

(15 maggio 2008) Revisione dei Lea: modifiche e criticità per la prevenzione

Fra le grandi aree in cui si articolano i Lea, l’assistenza sanitaria collettiva è quella più strettamente legata alla prevenzione. Paolo D’Argenio (ministero della Salute) approfondisce i cambiamenti introdotti dal nuovo decreto. Con un commento su questa particolare area dei Lea, analizza le motivazioni che stanno dietro alle modifiche apportate ed evidenzia gli aspetti che presenteranno maggiori difficoltà nell’attuazione o che non sono stati presi sufficientemente in considerazione nella definizione dei nuovi Lea.