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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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(7 giugno 2012) Terremoto in Emilia-Romagna: materiali utili per la gestione delle emergenze

In seguito al sisma che sta colpendo la Regione Emilia-Romagna, EpiCentro ripropone, per gli operatori del settore sanitario e degli interventi di emergenza, alcuni materiali utili nella gestione delle situazioni di urgenza. Uno sguardo particolare è necessario dedicarlo all’alimentazione infantile, uno degli aspetti critici nella gestione complessiva delle situazioni di emergenza. Su questa tematica, leggi l’approfondimento “L’alimentazione infantile nelle emergenze” a cura di Angela Giusti, (reparto di Farmacoepidemiologia - Cnesps, Iss), pubblicato in seguito al terremoto del 2009 in Abruzzo e l’approfondimento “L’alimentazione dei bambini durante le emergenze” pubblicato in seguito al seminario del 16 novembre 2009 tenuto all’Istituto superiore di sanità (Iss) con lo scopo di condividere le linee d’azione proposte in ambito internazionale per la gestione dell’alimentazione dei bambini in situazione di emergenza. In particolare, sulle conseguenze di un terremoto sulla popolazione, il sistema di sorveglianza Passi ha dedicato uno studio ad hoc dedicato all’esperienza del sisma in Abruzzo. Lo studio, denominato CometeS, è stato realizzato grazie al lavoro della rete di servizi e operatori che conduce il sistema di sorveglianza in Abruzzo e a una partnership istituzionale che lo ha sostenuto dal punto di vista finanziario e scientifico.

 

(16 marzo 2011) Giappone: esplosione nella centrale nucleare di Fukushima

Più di 400 mila persone evacuate, oltre 7 mila dispersi, oltre 3000 morti e circa 2000 feriti: sono i numeri ufficiali forniti dal governo giapponese (diversi media parlano di 15 mila decessi). In seguito al terremoto di magnitudo 9.0 che l’11 marzo 2011 ha colpito il territorio giapponese, allo tsunami che ne è seguito e alle successive esplosioni avvenute nell’impianto nucleare del distretto di Fukushima, il governo giapponese ha intrapreso alcune misure cautelari in linea con le raccomandazioni di sanità pubblica previste per le situazioni di emergenza. In particolare è stata predisposta l’evacuazione della popolazione residente entro un raggio di 20 km dalla centrale nucleare ed è stata raccomandata la permanenza in ambienti chiusi e non ventilati per i residenti dell’area compresa tra i 20 e i 30 km di distanza dalla centrale. Per maggiori informazioni leggi gli approfondimenti nel sito dell’Oms, la pagina dedicata allo tsunami nel sito dei Cdc americani e le notizie presenti nel sito dell'Ufficio regionale dell’Oms per il Pacifico occidentale.

 

(11 marzo 2010) L’alimentazione dei bambini durante le emergenze

Il 16 novembre 2009 l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha ospitato il seminario “Alimentazione infantile nelle emergenze”, con lo scopo di condividere le linee d’azione proposte in ambito internazionale per la gestione dell’alimentazione dei bambini in situazione di emergenza. L’iniziativa è rivolta a pianificatori, coordinatori e operatori dell’emergenza, professionisti dei servizi sociosanitari, degli ordini professionali e delle società scientifiche. Leggi l’approfondimento.

 

(4 marzo 2010) Emergenza terremoto in Cile

Sabato 27 febbraio 2010 un terremoto di magnitudo 8.8 ha colpito il Cile. Centinaia le vittime, con numeri destinati a crescere. La situazione sanitaria varia a seconda della Regione. Nel nord le infrastrutture sanitarie sono normalmente in funzione, senza danni particolari riportati. Gli ospedali continuano a funzionare anche nell’area metropolitana di Santiago. Nel sud del Paese sono crollati sei ospedali e altri due sono stati severamente danneggiati, rimanendo inagibili. I danni maggiori sono alle infrastrutture: circa 500 mila case sono state seriamente danneggiate. L’allarme tsunami è scattato per tutto il Pacifico. Le città costiere di Constitución e Concepción sono state gravemente colpite dallo tsunami. La Pan American Health Organization (Paho) ha incontri quotidiani sul campo con il ministero della Salute e contatti regolari con l’Onemi (Ufficio nazionale emergenze cileno). Per maggiori informazioni visita il sito della Paho e il sito dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

 

(18 febbraio 2010) Situazione sanitaria ad Haiti: il punto dell’Oms e della Paho

Continua lo sforzo internazionale per rilevare potenziali focolai epidemici ad Haiti: anche se sono stati riportati casi di infezioni respiratorie e diarroiche acute, non sono stati registrati focolai. L’Oms e la Pan American Health Organization (Paho) sostengono il controllo delle malattie in diversi modi: aiutando i siti sentinella predisposti per il controllo dei casi, mandando medicinali e altre forniture. Al 9 febbraio 2010, sono stati riportati casi di infezioni respiratorie acute, malattie diarroiche acute e tetano, ma senza alcuna caratteristica epidemica. La stagione delle piogge aumenterà il tasso di morbilità per malattie infantili. Le ferite da trauma, che inizialmente erano il 20%, sono scese, ma rappresentano ancora il 10% dei casi. Leggi l’approfondimento sulla situazione ad Haiti sul sito dell’Oms. Per maggiori informazioni sulla situazione sanitaria dell’isola leggi anche il rapporto “Special report: update on the health response to the harthquake in Haiti - 9 February 2010” (pdf 240 kb) a cura di Paho e Oms.

 

(21 gennaio 2010) Terremoto ad Haiti: la risposta della comunità internazionale

Il 12 gennaio 2010 un terremoto di magnitudo 7 della scala Richter ha colpito l’isola caraibica di Haiti. L’epicentro è a circa 15 km a Sud-Ovest della capitale Port-au-Prince. Il terremoto ha avuto effetti devastanti sulla popolazione. Milioni sono le persone colpite; le infrastrutture (sanitarie, comunicazioni, trasporti) sono state distrutte o gravemente danneggiate. Inoltre, la mancanza di cibo, acqua potabile, di un rifugio e forniture sanitarie, potrebbe aumentare i rischi per la salute pubblica. Leggi l’approfondimento.

 

(9 aprile 2009) Emergenza terremoto in Abruzzo

Una scossa di terremoto di magnitudo 5.8 (scala Richter) ha colpito l’Abruzzo, nella zona dell'Aquilano, lunedì 6 aprile 2009, alle ore 3:32. Si contano oltre 270 morti, centinaia di feriti e migliaia di sfollati. Come rispondere all’emergenza sanitaria e come gestire i rischi per la salute legati al post-terremoto? Leggi l’approfondimento su EpiCentro.

 

(1 giugno 2006) Terremoto a Giava, è emergenza sanitaria
Sabato 27 maggio 2006, l’isola di Giava viene scossa da un forte terremoto. Dati aggiornati parlano di 5.000 morti, migliaia di feriti di cui 1.500 molto gravi e 200.000 sfollati. L’Oms sta inviando kit di emergenza e sta organizzando una campagna di vaccinazione contro il morbillo. Avviato anche un sistema di sorveglianza per monitorare e controllare eventuali focolai di malattie contagiose. Leggi il comunicato dell’Oms.

 

(13 ottobre 2005) Emergenza in Pakistan

Più di 20 mila vittime accertate, danni materiali incalcolabili e centinaia di migliaia di persone ferite e che ancora necessitano di assistenza. Il terremoto che l’8 ottobre 2005 ha colpito la regione del Kashmir ha messo completamente in ginocchio il sistema sanitario di India e Pakistan, dove moltissimi ospedali sono crollati e tanti operatori, compresi medici e infermieri, sono morti o gravemente feriti. Danneggiate anche le tubature e gli impianti di depurazione dell’acqua: ristabilire le opportune condizioni igieniche secondo l’Oms è una priorità per evitare la diffusione di malattie diarroiche. Per scongiurare un’epidemia di morbillo, endemico nella regione e contro il quale è vaccinato solo il 60% dei bambini, deve essere raggiunta una copertura vaccinale di almeno il 90% della popolazione. L’Oms ricorda che in questo momento è cruciale curare i feriti, assicurare le necessità fondamentali e provvedere alla rimozione dei cadaveri dalle strade.

Sulla sezione del sito dell’Oms dedicata al terremoto in India e Pakistan, è possibile leggere i comunicati e i rapporti aggiornati sulla situazione in corso.

Negli Stati Uniti, i Cdc dedicano un focus sui terremoti, con tutte le più adeguate misure di prevenzione e risposta da mettere in campo.

Su EpiCentro consulta l’argomento di salute dedicato allo stress post traumatico e il grandetema salute e ambiente.


(26 dicembre 2003) Bam, Iran
A seguito del terremoto a Bam, che ha ucciso più di un terzo dei suoi 90.000 abitanti, le operazioni di soccorso si sono spostate dalla ricerca dei sopravvissuti ad azioni più a lungo termine, volte alla riabilitazione della popolazione. Secondo un recente articolo pubblicato sulla rivista British Medical Journal, il rischio più grande è dato dal freddo. “La maggior parte delle abitazioni sono state distrutte – spiega Richard Munz, coordinatore sanitario per la Federazione internazionale della Croce Rossa a Bam – e a causa delle basse temperature potrebbe aumentare il numero di infezioni respiratorie e polmoniti”. Non è stata registrata alcuna evidenza di epidemie o particolari malattie emerse dopo il sisma. Si sta discutendo dell’importanza delle misure igieniche e sono state richieste urgentemente più di mille latrine e altrettante docce. Distribuite più di 92.000 tende, la maggior parte della popolazione continua a vivere in tende attorno alla città, nonostante l’invito del governo a recarsi nei campi attrezzati. Alcune installazioni temporanee sostituiscono la maggior parte di ospedali e centri sanitari, distrutti durante il terremoto. Secondo l’Oms, quasi la metà dei feriti è stata trasportata per via aerea in altri ospedali della regione. Sempre l’Oms ha richiesto al governo iraniano 3 milioni e mezzo di dollari per fronteggiare l’emergenza, dichiarando che al momento la priorità è migliorare le condizioni di vita dei sopravvissuti, mantenendo monitorato l’eventuale rischio di epidemie, oltre a offrire un adeguato sostegno psicologico a chi ha vissuto la tragedia.

 

(31 ottobre 2002) San Giuliano, Italia
Un terremoto ha sempre conseguenze molto pesanti sia in termini di morti e distruzione, ma spesso anche a livello sanitario. Superata la prima emergenza, legata ai danni fisici, aumenta il rischio di nuove epidemie e si presentano problemi di salute legati agli effetti psicologici della tragedia. Di questo si è occupato uno studio pubblicato sul numero di settembre del Bollettino epidemiologico nazionale (Ben) dell’Istituto superiore di sanità, dal quale emergono i primi dati relativi a disturbi secondari come stress e depressione emersi a seguito del terremoto di San Giuliano.
La ricerca è stata eseguita dalle Asl di Campobasso e Termoli, monitorando lo stato di salute della popolazione che ha subito il sisma, suddivisa in tre aree in base alla gravità dei danni.
In tutto sono stati compilati più di mille questionari, dai quali emerge che i soggetti più a rischio sono i bambini. La maggior parte ha infatti evidenziato i sintomi della sindrome da stress post traumatico, mentre tra gli adulti il 14% ha avuto effetti psico-fisici.
Leggi il testo completo dello studio.