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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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La dea Igea

Igea è una figura della mitologia greca: figlia di Asclepio e di Lampeggia, era venerata come dea della salute. Veniva raffigurata ora sotto l'aspetto di una giovane donna prosperosa nell'atto di dissetare un serpente, ora seduta con la mano sinistra appoggiata a un'asta, mentre con l’altra mano porge una patera a un serpente che, lambendola, si innalza da un'ara posta davanti a lei.

 

Il culto era associato a quello del padre e di Panacea, sua sorellastra. Oltre che dea della salute (o del risanamento in generale), era la divinità di ogni cosa pulita. A differenza del padre, direttamente e unicamente associato alla cura delle malattie, Igea veniva invece associata alla prevenzione dalle malattie e al mantenimento dello stato di salute.

 

A cosa è dovuta la presenza del serpente? Gli antichi attribuivano al rettile intelligenza e sentimenti particolari: suscitava grande impressione per la vita misteriosa e sotterranea, per la capacità di secernere veleni mortali, per la grande velocità, nonché per l’abilità nell’ipnotizzare le prede. Il serpente è comunque legato da sempre al mondo della farmacologia: il suo veleno, in minime dosi, rappresentava spesso l’unico rimedio contro moltissime malattie.