Sorveglianza Passi: opinioni e comportamenti nei confronti della nuova influenza A/H1N1
(dati 2-15 novembre 2009)
Uno dei fattori chiave per il controllo della pandemia è la partecipazione dei cittadini: è quindi importante monitorare opinioni, atteggiamenti e comportamenti della popolazione. I dati del sistema di sorveglianza Passi forniscono un quadro aggiornato della percezione del rischio, delle preoccupazioni e della conoscenza dei messaggi e delle raccomandazioni per ridurre il contagio
26 novembre 2009 - Se rispetto alla percezione su contagiosità e gravità dell’infezione sembra non emergere un’opinione dominante tra i cittadini, le raccomandazioni di sanità pubblica per ridurre la circolazione del virus hanno invece avuto una buona penetrazione. Inoltre, appare abbastanza diffusa la comunicazione promossa dal sistema sanitario: più di sette intervistati su dieci ritengono sufficienti le informazioni ricevute su come prevenire la nuova influenza. Le fonti più accreditate restano i medici e pediatri di famiglia, a cui si rivolgerebbero per eventuali approfondimenti circa 8 intervistati su 10.
Sono alcuni dei dati preliminari sulla nuova influenza A/H1N1 resi disponibili dal sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia). Con Passi, promosso dal 2006 dal ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali e attivo in 136 aziende sanitarie in Italia, i dipartimenti di prevenzione delle Asl effettuano nella popolazione tra 18 e 69 anni un monitoraggio dei comportamenti che influiscono sullo stato di salute (per esempio, l’abitudine al fumo, la sedentarietà, il consumo di alcol ecc), e dell’adozione delle principali misure di prevenzione. Per contribuire agli sforzi nel controllo dell’epidemia da virus A/H1N1 nel nostro Paese, a ottobre 2009 è stato messo a punto un modulo aggiuntivo (pdf 45 kb) al questionario Passi di sette domande. 53 Asl hanno accettato di aggiungere all’intervista il modulo sulla pandemia. L’obiettivo è indagare le opinioni, gli atteggiamenti e i comportamenti della popolazione adulta nei confronti della pandemia: conoscere in modo tempestivo e seguire nel tempo l’adesione della popolazione alle raccomandazioni è infatti cruciale per valutare, ed eventualmente aggiustare, gli interventi e i messaggi di sanità pubblica.
I primi risultati sono riportati nel numero 4 di FluNews (pdf 915 kb) – l’aggiornamento epidemiologico settimanale dell’influenza, a cura del Cnesps – e verranno diffusi ogni due settimane, secondo il piano di analisi (pdf 40 kb). A causa di possibili ritardi di inserimento da parte di alcune Asl, comprensibili considerando il periodo di super lavoro legato all’epidemia, i risultati dell’elaborazione devono essere considerati provvisori, da confermare quindi in successive analisi.
Preoccupazione e conoscenza delle raccomandazioni
Nelle prime due settimane di rilevazione (2-15 novembre), 36 delle 53 Asl che hanno aderito al modulo aggiuntivo sulla nuova influenza hanno inserito i dati relativi a 366 intervistati. Circa due persone su cinque (40%) ritengono probabile che qualcuno della propria famiglia contragga l’infezione. Di fronte all’attuale situazione, il 36% degli intervistati si dichiara un po’ preoccupato, mentre il 5% è molto preoccupato. Quasi una persona su cinque (18%) dichiara di aver limitato alcune attività quotidiane, fuori casa. Una percentuale che sale parecchio tra chi afferma di essere preoccupato (32%) rispetto a chi si dice tranquillo (10%).
Tra chi non ha fatto il vaccino e non ritiene di aver avuto l’influenza, il 35% è disposto a vaccinarsi. Poiché, attualmente, la vaccinazione non è raccomandata a tutti gli adulti ma solo ad alcune categorie, la proporzione rilevata da Passi non è indicativa del grado di adesione all’attuale campagna di vaccinazione, ma solo della disponibilità della popolazione generale.
Più di nove persone su dieci sono a conoscenza dell’importanza delle misure igieniche di base per evitare la diffusione del virus, come lavarsi spesso e accuratamente le mani e tossire o starnutire in un fazzoletto di carta e poi buttarlo via.
Atteggiamenti e comportamenti nei
confronti dell’influenza pandemica (2-15 novembre 2009)
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Opinioni, atteggiamenti e comportamenti |
percentuale |
infezione probabile per i componenti della famiglia |
40,4% |
preoccupazione per la pandemia |
40,5% |
limitazione di attività quotidiane, fuori casa, che implicano contatti sociali |
18,5% |
disponibilità a vaccinarsi |
35,4% |
conoscenza delle principali norme comportamentali per evitare la diffusione del virus |
93,5% |
Le fonti di informazione più accreditate
Il 72% degli intervistati ritiene sufficienti le informazioni ricevute su come prevenire la nuova influenza. Le fonti più citate per eventuali ulteriori approfondimenti sono medici e pediatri di famiglia (79%), servizi di prevenzione della Asl (11%) e altri operatori sanitari (9%). Anche internet rappresenta un importante strumento per la ricerca di informazioni sulla nuova influenza (12%), mentre altri media (come radio, tv, giornali o riviste) sarebbero utilizzati da meno del 4% degli intervistati. È dunque importante che medici e pediatri di famiglia siano in grado di svolgere il ruolo cruciale di orientamento che i loro assistiti richiedono.
Scarica il numero 4 di FluNews (pdf 915 kb), che riporta i dati della sorveglianza Passi.