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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Rapporto Earss: in crescita la resistenza agli antibiotici

La resistenza antibatterica è in costante aumento in tutta Europa. Solo uno sforzo concertato potrebbe invertire questa tendenza. Alcuni Paesi, come Slovenia e Francia, stanno riuscendo nell’impresa. Il rapporto annuale del Sistema europeo di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza (Earss) conferma l’allarmante perdita di efficacia degli antibiotici. La questione della resistenza antibatterica ha assunto negli ultimi anni grande rilevanza: l’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ritiene che la resistenza agli antibiotici rappresenti la più grande minaccia nell’ambito delle malattie infettive.

 

Il sistema Earss è stato fondato dalla Commissione Europea, dal ministero olandese della Sanità, del benessere e dello sport e dall’Istituto nazionale olandese di Sanità pubblica e dell’ambiente (Rivm). Dal 2008 è finanziato dall’Ecdc. Si tratta di una rete che collega sistemi di sorveglianza nazionali e che fornisce dati di suscettibilità e resistenza agli antibiotici dei batteri invasivi di maggior interesse. Scopo di Earss è la produzione di dati confrontabili e affidabili, attraverso la collaborazione di tutti i Paesi membri, oltre che Islanda e Norvegia. La rete prevede la raccolta di dati di laboratorio ed epidemiologici che forniscano dati di incidenza e andamento temporale della resistenza antimicrobica e descrivano le differenze regionali. I dati sono forniti trimestralmente da oltre 800 laboratori che servono più di 1300 ospedali, in 31 Paesi europei. Il rapporto 2006 documenta gli sviluppi che si sono avuti tra il 1999 e il 2006, confermando il costante declino dell’efficacia degli antibiotici in tutta Europa. Questa tendenza generale riguarda tutti gli Stati membri, in particolare l’area del Mediterraneo e dell’Europa dell’Est, con l’eccezione dei Paesi scandinavi e dei Paesi Bassi nei quali, al contrario, si evidenziano livelli di resistenza piuttosto bassi.

 

I fluorochinoloni sono gli antibiotici che hanno perso più rapidamente efficacia. Anche i carbapenemi, considerati spesso l’ultima risorsa disponibile per il trattamento di alcune infezioni da Gram-negativi, sono minacciati dalla nascita e dalla diffusione di nuovi meccanismi di resistenza, come le metallo-beta-lattamasi. Gli unici cambiamenti positivi si sono verificati in Slovenia e Francia, dove la frequenza di Staphylococcus aureus meticillino-resistente (Mrsa) è diminuita, grazie alla maggiore attenzione prestata dagli ospedali al controllo delle infezioni. In Francia il sostanziale decremento delle prescrizioni di antimicrobici si deve alle campagne pubbliche di comunicazione realizzate negli ultimi tre anni.

 

Gli agenti patogeni sotto sorveglianza

Gli agenti patogeni sotto sorveglianza Earss sono: Streptococcus pneumoniae, Staphylococcus aureus, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, Escherichia coli, Klebisiella pneumonia e Pseudomonas aeruginosa.

 

Il profilo di resistenza di S. pneumoniae ha evidenziato un carattere dinamico. Anche se la resistenza alla penicillina è tuttora in aumento in Svezia e Finlandia, nella maggior parte dei Paesi è abbastanza stabile o addirittura in diminuzione. Ciò potrebbe essere dovuto alla diminuzione della pressione selettiva degli antibiotici. Al contrario, la resistenza all’eritromicina è sempre più diffusa, anche se in Spagna e Francia se ne stima una significativa diminuzione.

 

La diffusione in tutta Europa di Mrsa, rappresenta un’emergenza sempre più grave. In alcuni Paesi ad alta endemicità, la presenza di Mrsa sembra essersi stabilizzata: in Francia e Slovenia negli ultimi sei anni si sono registrati andamenti promettenti e recentemente si rileva un trend decrescente anche a Cipro e in Turchia. Questi risultati positivi testimoniano l’importanza di proseguire nello sforzo congiunto volto al miglioramento delle attività di controllo negli ospedali, anche nei Paesi ad alta endemicità.

 

Per il genere Enterococcus la frequenza di vancomicino-resistenza in E. faecium è progressivamente aumentata in tutta Europa, soprattutto negli ultimi anni. La diffusione di questi ceppi adattatisi all’ambiente ospedaliero si colloca sullo sfondo di un’alta resistenza agli aminoglicosidi. Pertanto, la sorveglianza degli enterococchi resistenti ai glicopeptidi è oggi un obiettivo fondamentale per il controllo delle infezioni ospedaliere.

 

La sensibilità di E. coli ad aminopenicilline, fluorochinoloni, cefalosporine di terza generazione e aminoglicosidi è in diminuzione in quasi tutti i Paesi. La resistenza combinata di questi isolati invasivi sta crescendo e quasi il 18% dei batteri è resistente a due o più classi di antimicrobici. In particolare, in Europa risulta allarmante il crescente livello di resistenza ai fluorochinoloni.
Earss ha registrato un progressivo aumento della resistenza di E. coli a ogni classe di antibiotici. Le più elevate proporzioni di resistenza si segnalano per le aminopenicilline, con livelli compresi tra 28% e 88%.

 

Queste sostanze, pertanto, non dovrebbero più essere considerate come utile opportunità nei trattamenti empirici. Il livello di resistenza è in continuo aumento nella maggior parte dei Paesi, compresi quelli con livelli di resistenza ben al di sopra del 60%. In particolare, diminuisce rapidamente la sensibilità ai fluorochinoloni: dei 28 Paesi che forniscono i dati a Earss, 26 hanno confermato questo dato. Infatti, la velocità con cui i fluorochinoloni hanno perso la propria efficacia nei confronti di E. coli è superiore a qualsiasi altra combinazione di farmaci presenti nel database Earss. Gli andamenti registrati da Earss sono preoccupanti: rimangono poche opzioni terapeutiche disponibili per il trattamento di pazienti infettati da questi ceppi, e per i prossimi anni si ipotizza una situazione anche peggiore.

 

In Europa orientale e sud-orientale si evidenzia un’alta prevalenza di ceppi di Klebsiella pneumoniae resistenti alle cefalosporine di terza generazione, ai fluorochinoloni e agli aminoglicosidi. Molti di questi ceppi hanno combinato la resistenza, tanto che il fenotipo più frequente è resistente a tutte e tre le classi di antimicrobici. I carbapenemi sono ancora efficaci nella maggior parte dei Paesi, e sono considerati come una potenziale riserva di antibiotici salva-vita ogni volta che i batteri isolati mostrano resistenza agli altri antimicrobici. Per salvaguardarne l’efficacia è molto importante che vengano prescritti in modo ragionevole e restrittivo.

 

In Europa, la resistenza combinata è la principale minaccia rappresentata da P. aeruginosa.

Quasi un quinto degli isolati invasivi di P. aeruginosa ha evidenziato un fenotipo multi-resistente (resistente a tre o più antibiotici per il protocollo Earss), e queste frequenze sono state particolarmente elevate nei Paesi meridionali.