Malattie di importazione e sanità pubblica: un approccio complessivo delle Regioni e Provincie Autonome (28/04/03)
Giovanni Gallo, Regione Veneto, direzione per la prevenzione, servizio di epidemiologia e sanità pubblicaLa SARS sta oggi mettendo in evidenza come sia possibile importare malattie infettive che necessitano di rapidi interventi di Sanità Pubblica e che quindi determinano un forte impegno dei servizi sanitari delle Regioni e Provincie Autonome. La necessità di dover far fronte a situazioni di questo tipo è stato affrontata dagli Assessori alla Sanità e i Presidenti delle Regioni e Provincia Autonome quando, alcuni mesi fa, hanno approvato un documento che individua quali siano le priorità nel campo della prevenzione e controllo delle malattie infettive. Sono state individuate sette aree di attività come prioritarie e tra queste rientra il controllo delle malattie di importazione ad elevata infettività.
Le malattie ad elevata infettività ( es. le febbri emorragiche virali (Ebola, Marburg, Lassa, ecc,), il vaiolo, la peste, ed altre ancora ) sono malattie gravi ad elevata letalità che necessitano di un rapido intervento di Sanità Pubblica.
L’importazione in Italia di una di queste malattie esotiche provocherebbe una situazione di emergenza a causa dell’elevato rischio di contagio e delle misure eccezionali di controllo che dovrebbero essere messe in pratica, ma anche per la “percezione del rischio” da parte della popolazione e dei mass media, che potrebbe facilmente creare un enorme allarme con conseguenze economiche importanti.
Per poter fronteggiare queste “emergenze infettive” il documento approvato prevede la predisposizione di un protocollo tecnico che deve individuare le azioni di prevenzione e controllo di queste malattie esotiche.
La bozza di questo protocollo di intervento è stato discusso in una riunione tenutasi a Milano il giorno 8 aprile tra i rappresentanti delle Regioni e Provincie autonome alla presenza del dr. Oleari Direttore del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute e il dr. Miozzo Direttore della Protezione Civile.
La SARS è stata, a buona ragione, compresa tra le malattie che possono essere affrontate ricorrendo alle indicazioni previste da questo protocollo che è quindi in fase di aggiornamento e completamento.