Klebsiella pneumoniae
Dopo un leggero aumento nel 2019 e 2020, nel biennio 2021-2022 si è osservata una nuova diminuzione della percentuale di isolati di K. pneumoniae resistenti ai carbapenemi (imipenem, meropenem); complessivamente il valore è passato da 33,2% nel 2015 a 24,9% nel 2022, mentre per le cefalosporine di terza generazione (cefotaxime, ceftazidime, ceftriaxone) dopo un lieve calo osservato nel biennio precedente, nel 2022 il valore di percentuale (53,3%) è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2021. Per gli aminoglicosidi (gentamicina, amikacina) il dato di resistenza per il 2022 mostra un sostanziale decremento rispetto all’anno precedente e si osserva complessivamente un andamento in diminuzione (dal 42,4% nel 2015 al 31,6% nel 2022). In linea con quanto osservato l’anno precedente si riscontra una diminuzione della resistenza ai fluorochinoloni (ciprofloxacina, levofloxacina) che nel 2022 si è attestata al 48,7% (Figura).
Relativamente ai batteri Gram-negativi (Tabella), percentuali di resistenza particolarmente critiche si osservano per K. pneumoniae ad amoxicillina-acido clavulanico (54,4%) e piperacillina-tazobactam (46,3%), alle cefalosporine di terza generazione (>49%) e quarta generazione (cefepime, 47,8%), ai carbapenemi (23,5% per meropenem), ai fluorochinoloni (>48%).
Tabella - Batteri gram-negativi: profilo di antibiotico-resistenza per Klebsiella pneumoniae, Italia 2022
Classe di antibiotici | Antibiotico | Isolati (n) | R (%) | 95% IC R (%) |
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Penicilline | Amoxicillina-Acido Clavulanico | 10.497 | 54,4 | 53,4 - 55,3 |
Piperacillina-Tazobactam | 11.342 | 46,3 | 45,3 - 47,2 | |
Cefalosporine III/IV generazione | Cefotaxime | 8.947 | 49,8 | 48,8 - 50,9 |
Ceftazidime | 11.458 | 51,3 | 50,4 - 52,2 | |
Ceftriaxone | 2.094 | 61,4 | 59,3 - 63,5 | |
Ceftazidime-Avibactam | 7.088 | 6,9 | 6,3 - 7,5 | |
Cefepime | 11.229 | 47,8 | 46,8 - 48,7 | |
Carbapenemi | Imipenem | 8.227 | 27,6 | 26,6 - 28,5 |
Meropenem | 10.915 | 23,5 | 22,7 - 24,3 | |
Ertapenem | 6.682 | 27,9 | 26,8 - 29,0 | |
Aminoglicosidi | Amikacina | 10.820 | 12,8 | 12,1 - 13,4 |
Gentamicina | 11.498 | 28,4 | 27,6 - 29,2 | |
Fluorochinoloni | Ciprofloxacina | 11.484 | 48,4 | 47,5 - 49,4 |
Levofloxacina | 3.281 | 51,4 | 49,7 - 53,1 | |
Altro | Fosfomicina i.v.° | 4.035 | 30,8 | 29,4 - 32,3 |
R=resistenza; IC=intervallo di confidenza
°Non è stato possibile verificare se il dato è stato ottenuto con le metodiche raccomandate da EUCAST (www.eucast.org/clinical_breakpoints) e riportate nel protocollo AR-ISS.
*Le classi di intensità di resistenza sono identificate in base ai quartili della distribuzione nazionale
K. pneumoniae è un patogeno opportunista che normalmente colonizza l’apparato gastrointestinale umano, la cute e il tratto respiratorio superiore. La maggior parte delle infezioni causate da K. pneumoniae sono ospedaliere e includono principalmente infezioni dell’apparato respiratorio e batteriemie associate a un’alta mortalità.
La definizione di specie Klebsiella pneumoniae è stata recentemente sostituita dalla definizione Klebsiella pneumoniae species complex, tenendo conto delle ultime evoluzioni tassonomiche. La caratterizzazione genomica di isolati clinici, identificati come K. pneumoniae attraverso metodiche convenzionali, ha rivelato l'esistenza di molteplici specie e sottospecie affini (K. pneumoniae, Klebsiella quasipneumoniae subsp. quasipneumoniae, Klebsiella quasipneumoniae subsp. similipneumoniae, Klebsiella variicola subsp. variicola, e Klebsiella variicola subsp. tropica, K. quasivariicola e K. africana), che insieme formano il K. pneumoniae species complex (KpSC). Per Klebsiella pneumoniae quindi si intende K. pneumoniae specie complex.
Nel tempo, K. pneumoniae ha sviluppato resistenza a diverse classi di antibiotici, limitando così le opzioni terapeutiche disponibili. La produzione di beta-lattamasi di classe A rende il batterio intrinsecamente resistente alle penicilline e alle cefalosporine a spettro ristretto. Negli ultimi anni la produzione di ESBL capaci di rendere inefficaci i beta-lattamici ad ampio spettro, incluse le cefalosporine di terza generazione, ha aumentato il ricorso ai carbapenemi e quindi favorito la rapida diffusione delle resistenze a quest’ultima classe di antibiotici. La resistenza ai carbapenemi rappresenta oggi un rilevante problema di sanità pubblica e spesso insorge in ceppi già resistenti ad altre classi di antibiotici. Negli ultimi anni, per il trattamento delle infezioni sostenute da K. pneumoniae resistente ai carbapenemi, sono stati introdotti nella pratica clinica nuovi antibiotici ad ampio spettro di attività quali il cefiderocol e le combinazioni β-lattamico/inibitore delle β-lattamasi quali il ceftazidime/avibactam, imipenem/relebactam e meropenem/vaborbactam, sebbene per queste nuove molecole siano stati già isolati ceppi resistenti e descritti diversi tipi di meccanismi di resistenza.