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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Impatto sanitario dell’esposizione a fumo ambientale in Italia

Francesco Forastiere, Dipartimento di Epidemiologia ASL RME, Roma


La nuova norma antifumo introduce il divieto di fumare in luoghi dove fino ad oggi molte persone erano esposte a fumo passivo, ma il fumo passivo fa male davvero? Quali e quanti i danni provocati nel nostro Paese?
I dati emersi, dal primo tentativo italiano di quantificare l’impatto sanitario complessivo dell’esposizione a fumo ambientale (Environmental Tobacco Smoke, ETS) in ambito familiare o nei luoghi di lavoro, sono il risultato di una revisione sistematica della letteratura esistente in materia.


L’evidenza scientifica degli effetti del fumo passivo
L’associazione tra l’esposizione a fumo passivo e le seguenti condizioni morbose è ben documentata nei casi di seguito elencati e sintetizzati in tabella1:

Tumore polmonare e malattie ischemiche del cuore
La stima annuale dei morti per tumore polmonare e per malattie ischemiche per esposizione al fumo del proprio coniuge è pari a 221 e a 1896, rispettivamente. L’effetto della esposizione a fumo passivo in ambiente di lavoro corrisponde a 324 decessi per tumore polmonare e 235 per malattie ischemiche.

Basso peso alla nascita del bambino
E’ accertato che il basso peso alla nascita (<2.500 grammi) aumenta il rischio di morbosità e di mortalità infantile. E’ altrettanto ben documentato che il fumo attivo della madre rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio per il ridotto peso alla nascita del bambino. Si stima che il neonato di madre che ha fumato durante la gravidanza presenti un rischio doppio di nascere sotto peso (riduzione in peso di 150-200 grammi) rispetto ai nati da madri non fumatrici. Ogni anno in Italia nascono 2.033 bambini di basso peso, il 7,9% del totale è da addebitare per esposizione a fumo passivo della madre in gravidanza.

Morte improvvisa in culla
La sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS), conosciuta comunemente come “morte in culla”, colpisce lattanti nel primo anno di vita (picco a 2-4 mesi) apparentemente sani.  E’ una causa di morte frequente in questa fascia di età, con un’incidenza che oscilla tra 1,0 e 2,3 per mille. La posizione supina durante il sonno, il bambino troppo coperto ed il fumo della madre durante e dopo la gravidanza, sono stati identificati come i  fattori di rischio più rilevanti modificabili con interventi di sanità pubblica. In particolare il 16,9 % delle morti in culla (87 bambini) è attribuibile al fumo attivo della madre del neonato.

Disturbi respiratori nei bambini
L’esposizione del bambino a fumo passivo può avvenire durante la vita intrauterina per passaggio transplacentare nella circolazione fetale e/o dopo la nascita attraverso l’inalazione di aria inquinata da fumo di sigaretta negli ambienti domestici, nei veicoli e nei locali pubblici. Il fumo dei genitori in casa è il principale determinante dell’esposizione a fumo passivo dei bambini. Gli effetti sono maggiori per i bambini esposti nei primi anni di vita rispetto a quelli esposti nelle età successive. Le evidenze sugli effetti del fumo passivo sull’apparato respiratorio dei bambini dimostrano che il 21.3% dei bambini che soffrono nei primi due anni di vita per infezioni respiratorie acute (circa 77.000 bambini), il 9,1% (pari a più di 27.000 soggetti) dei casi pediatrici di asma bronchiale, 48.000 bambini con sintomi respiratori cronici, e 64.000 bambini con infezioni dell’orecchio medio devono la propria malattia al fumo di sigarette dei propri genitori.


Tabella 1: stima degli effetti del fumo passivo in Italia (casi o morti per anno)

Esposizione in ambito familiare

Bambini con genitori fumatori

 

Morte improvvisa del lattante

87 morti

Infezioni respiratorie acute (0-2 anni)

76.954 casi

Asma bronchiale (6-14 anni)

27.048 casi prevalenti

Sintomi respiratori cronici (6-14 anni)

48.183 casi

Otite acuta (6-14 anni)

64.130 casi

 

 

Adulti con coniuge fumatore>

 

Tumore polmonare

221 morti

Malattie ischemiche del cuore

1.896 morti

 

Esposizione in ambiente di lavoro

Basso peso (<2500 gr) alla nascita per esposizione della madre in gravidanza

2.033 neonati

Tumore polmonare

324 morti

Malattie ischemiche del cuore

235 morti

 

 

Da quanto esposto è chiara l’importanza del provvedimento recentemente emendato, l’esposizione a fumo passivo in ambiente di lavoro è, almeno teoricamente, prevenibile attraverso un’articolata politica di restrizione del fumo. Rimane ancora aperto il problema di limitare l’esposizione nell’infanzia e in questo senso è chiara l’urgenza di varare  programmi di intervento diretti alle famiglie.


Bibliografia

Forastiere F, Lo Presti E, Agabiti N, Rapiti E, Perucci CA.  Impatto sanitario dell’esposizione a fumo ambientale in Italia Epidemiol Prev. 2002 gen-feb; 26(1): 18-29.