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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Epidemiologia per la sorveglianza: dal disegno alla comunicazione

Istituto superiore di sanità, Roma, 15-16 maggio 2006

 

La sorveglianza epidemiologica, uno strumento direttamente a disposizione degli operatori sanitari. L’attività di monitoraggio della salute della popolazione si avvale ormai, infatti, di metodi e strumenti epidemiologici e necessita quindi di competenze specifiche. A partire dalla fase di disegno dei sistemi, della rilevazione e lettura dei risultati, della gestione dei segnali, fino ad arrivare alla comunicazione di risultati e alla promozione degli interventi di prevenzione.

 

È questa la cornice di riferimento della riunione di primavera dell’Associazione italiana di epidemiologia (Aie), convegno organizzato quest’anno presso l’Istituto superiore di sanità. L’incontro è stato l’occasione per presentare, discutere e fare il punto sugli aspetti più rilevanti delle attività di sorveglianza in atto nel nostro Paese: da quella sugli stili di vita e i fattori di rischio individuali (fumo, eventi cardiovascolari, studio Passi) a quella ambientale (rifiuti, inquinamento atmosferico, infortuni e malattie professionali), dalla sorveglianza di eventi rari (malattie rare, meningiti, Sids, malformazioni congenite) a quella sugli eventi più frequenti (come gli esiti degli interventi di bypass aortocoronarico).

 

Sorveglianza eventi rari

È emblematica in questo settore la sorveglianza delle malformazioni congenite (Mc), in cui nessuna segnalazione può essere mai considerata come conclusiva, ed è sempre necessaria l’indagine mirata alla conferma statistico-probabilistica e alla ricerca della causa. Nella sorveglianza delle Mc, infatti, esiste un’elevata probabilità statistica che molti allarmi si verifichino per effetto del caso, perché ci sono molte Mc sottoposte a valutazioni ripetute nel tempo e nello spazio, mentre nel caso di segnalazioni “esterne” al sistema di sorveglianza c’è il tipico rischio della selezione a posteriori.

 

Sorveglianza eventi frequenti

Dal 10 febbraio al 19 marzo 2006 si sono svolti a Torino i Giochi olimpici e paralimpici invernali. Data la notevole affluenza di persone, la Regione Piemonte, il Ccm, l’Iss e i Centri antiveleni della Lombardia hanno realizzato un sistema di sorveglianza integrato, con l’obiettivo di individuare eventi potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, e attivare se necessario risposte rapide e appropriate. La sorveglianza ha dimostrato la fattibilità di un sistema integrato basato sulla trasmissione giornaliera di dati e l’identificazione di allerte statistiche generate dall’analisi dei dati. Questo sistema è risultato efficace nell’evidenziare rapidamente eventi sanitari attribuibili sia ad agenti trasmissibili che a esposizione a sostanze pericolose.

 

Fattori di rischio e stili di vita

Le informazioni su determinanti di salute e prevenzione sono raccolte dalle indagini Multiscopo Istat. Mancano però dati a livello di Asl: una situazione che rende difficile la valutazione degli effettivi progressi di salute ottenuti a livello locale. Il ministero della Salute, Ccm e Regioni hanno quindi attivato una sorveglianza e l’Iss è stato incaricato di sperimentare materiali e metodi per la realizzazione di uno studio (Passi, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), nella prospettiva di mettere a regime un vero e proprio sistema di sorveglianza. Il sistema si è mostrato in grado di produrre informazioni utili per programmare e verificare le performance raggiunte a livello locale. Sulla base di questo studio pilota, il ministero della Salute e le Regioni hanno deciso di avviare, a partire dal 2007, la sperimentazione di un sistema di sorveglianza con una raccolta di dati su base continua, condotta dagli operatori dei dipartimenti di prevenzione delle Asl.

 

Fattori di rischio ambientali

Un sistema di sorveglianza sulle condizioni di lavoro e gli infortuni occorsi nei cantieri di realizzazione della tratta ferroviaria ad alta velocità è stato implementato dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana e dalla Regione Piemonte. Questo sistema ha raccolto informazioni su circa 15 mila addetti e ha registrato e analizzato oltre 5 mila infortuni. La valutazione di questi sistemi di sorveglianza è positiva: a partire da esperienze simili è infatti possibile definire i criteri di funzionamento e gli standard di qualità di un sistema di sorveglianza da estendere in futuro alle altre grandi opere in programma.

 

Analisi e prospettive

Oggi non è più sufficiente far ricerca nei laboratori in modo accademico, rimanendo in una situazione di attesa passiva nei servizi di sanità pubblica. Analisi e studi devono invece produrre evidenze per poter poi prendere decisioni capaci di concretizzarsi in azioni di salute pubblica. Uno snodo chiave, questo, che appunto prende il nome di sorveglianza epidemiologica.

 

Sono queste, dunque, le ragioni per le quali l’Aie ha accettato la proposta del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità di dedicare la riunione di primavera a questi temi, impegnando tutti ad affrontarli nell’attuale delicata fase di sviluppo e di riassetto del sistema sanitario nazionale.

 

Scarica gli atti del convegno e guarda i poster.