Le Sdo come fonti informative per gli studi epidemiologici
23-27 gennaio 2006 - corso organizzato dal Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Istituto superiore di sanità
Introduzione a cura di Enrico de Campora - Agenzia regionale sanitaria, Campania
Il campo di utilizzo della banca dati Sdo è in continua crescita, seppure con limiti rilevanti legati alla codifica delle diagnosi sia per motivi di opportunità degli erogatori, sia per la mancanza preventiva di definizioni operative di “caso” condivise sia, infine, per gli inevitabili errori di accuratezza, precisione e riproducibilità della codifica clinica.
Il corso si è proposto di fornire ai partecipanti una formazione epidemiologica avanzata, andando ad approfondire le capacità di utilizzo epidemiologico, programmatorio e valutativo della banca dati Sdo, evidenziando le grandi problematiche legate alla codifica delle diagnosi e delle procedure/interventi.
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Possibilità di valutazioni epidemiologiche sull'occorrenza di alcune malattie acute o croniche con definizioni di costi ospedalieri, percorsi, allestimento di registri di patologia, supporto ai registri tumori di popolazione
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possibilità di valutazioni di esito di campagne di prevenzione o di interventi chirurgici di alta specialità, basati sul linkage dell'archivio Sdo con quello nominativo della mortalità
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la raccolta sistematica delle informazioni demografiche e cliniche dell'episodio di ricovero, insieme all'esito dell'assistenza e alle risorse utilizzate, può consentire attività di programmazione mirata della rete ospedaliera sia a livello regionale sia a livello locale, nonché valutazioni per singoli istituti e reparti della casistica trattata, dell'utilizzo delle risorse e della qualità dell'assistenza, attraverso operazioni di confronto con l'attività dei migliori erogatori o con parametri di riferimento regionali (benchmarking).
Obiettivi specifici
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Favorire la condivisione di modelli di raccolta, analisi e lettura dei dati, determinando un'omogeneità e una comparabilità tra le diverse realtà regionali
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potenziare le attività di programmazione e pianificazione sanitaria attraverso un approccio comune all'analisi e alla definizione dei fabbisogni assistenziali ospedalieri
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introdurre all'utilizzo della validazione a campione delle diagnosi, tramite confronto con dati parametrici di corretta codifica (gold standard) per la determinazione di sensibilità e valore predittivo positivo dei codici della classificazione internazionale delle malattie e, in riferimento alle valutazioni di esito, i principi di utilizzo della metodologia del risk adjustment
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valorizzare alcune delle professionalità ed esperienze esistenti per quanto riguarda l'uso epidemiologico degli archivi Sdo per la definizione di registri di patologia, registri tumori di popolazione e riportare il contributo del Mattone del Nsis “Outcome” alla valutazione dell'efficacia degli interventi sanitari
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incrementare una reale capacità di utilizzo sia dei flussi informativi disponibili sia di survey campionarie, per un'efficiente opera di monitoraggio degli effetti sulla salute di interventi riorganizzativi quali i piani ospedalieri regionali, con particolare attenzione agli aspetti relativi a patologie ad alto impatto sociale, come nel caso dei tumori o ad interventi di alta specialità e costo, come per alcuni interventi cardiochirurgici
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promuovere la comunicazione di esperienze e la condivisione di progetti di ricerca applicativa tra le realtà regionali, con particolare riguardo alle attività di sorveglianza e monitoraggio di alcune malattie trasmissibili o cronico degenerative.
Guarda le presentazioni dei primi tre giorni del corso:
Le sdo come fonti informative per gli studi epidemiologici
(presentazione)
Enrico de
Campora - Agenzia regionale sanitaria, Campania
Le sdo come fonti informative per gli studi epidemiologici
Enrico de
Campora - Agenzia regionale sanitaria, Campania
Dalla cartella al Drg: la codifica e la classificazione dell'informazione clinica
Rodolfo Conenna - direttore Dipartimento di organizzazione sanitaria Aorn “Santobono-Pausilipon”, Napoli
L'utilizzo delle Sdo per il confronto delle attività tra reparti e tra erogatori
Rodolfo Conenna - direttore Dipartimento di organizzazione sanitaria Aorn “Santobono-Pausilipon”, Napoli
Antonino Bella - Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Iss
Validità e precisione delle codifiche
Alberto Perra - Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Iss
Modelli di Risk Adjustement
Aldo Rosano
Guarda le presentazioni degli ultimi due giorni del corso:
Paola D’Errigo - Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Iss
Marta Ciofi degli Atti - Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Iss
Enrico de Campora - Agenzia regionale sanitaria, Campania
Sdo e monitoraggio della campagna antifumo
Stefania Vasselli – Direzione generale della prevenzione, ministero della Salute
Il registro tumori del Friuli Venezia Giulia
Giorgio Simon – Agenzia regionale della sanità, Friuli Venezia Giulia
Epidemiologia e programmazione sanitaria regionale
Tonino Pedicini - Agenzia regionale sanitaria, Campania
L’uso delle Sdo in Friuli Venezia Giulia
Giorgio Simon – Agenzia regionale della sanità, Friuli Venezia Giulia