Informazioni generali
Il gozzo si identifica con un ingrossamento della tiroide e può essere classificato come endemico (quando interessa più del 5% della popolazione in età scolare di una determinata area geografica) o sporadico. Il gozzo endemico è legato alla carenza di iodio, un elemento fondamentale per una corretta funzionalità tiroidea. Inoltre il gozzo può essere classificato in base alla sua morfologia come diffuso o nodulare e, sulla base della funzione tiroidea, come normofunzionante o iperfunzionante (tossico).
Il gozzo, come tutte le patologie tiroidee benigne, colpisce maggiormente le donne.
La più frequente causa di gozzo è rappresentata dalla carenza nutrizionale di iodio. Il gozzo può presentarsi anche in seguito a malattie autoimmuni tiroidee, quali la Tiroidite di Hashimoto e la Malattia di Graves.
Prevenzione delle malattie tiroidee
La profilassi iodica previene il gozzo endemico (e gli altri disordini da carenza iodica) e consiste in misure semplici, come l’assunzione di sale iodato. Nel nostro Paese il sale iodato è fortificato con 30 mg di iodio per chilo di sale. L’approvazione della Legge n. 55/2005 ha introdotto in Italia un programma di iodoprofilassi su base volontaria che prevede la vendita di sale iodato in tutti i punti vendita e il suo utilizzo nella ristorazione collettiva e nell’industria alimentare.
Terapia del gozzo
Nel caso del gozzo normofunzionante (eutiroideo) non associato alla presenza di sintomi compressivi non è indicata la terapia farmacologica, ma solo il periodico monitoraggio ecografico.
In presenza di un gozzo di grosse dimensioni è indicato il trattamento chirurgico (tiroidectomia).
Nei pazienti con ipotiroidismo è indicata la terapia sostituiva con ormone tiroideo, mentre in quelli con ipertiroidismo va valutato se procedere con una terapia soppressiva, con l’intervento di tiroidectomia o con il trattamento iodio radioattivo (radio metabolico).