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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Gyts 2018: la raccolta dati in Italia

La terza raccolta dati della sorveglianza Gyts (Global Youth Tobacco Survey) è stata effettuata in Italia nell’anno scolastico 2017-2018. L’indagine ha coinvolto 33 scuole secondarie di primo grado (28 hanno accettato di partecipare, 2 non hanno risposto e 3 hanno rifiutato) e 33 scuole secondarie di secondo grado (30 hanno accettato di partecipare, 1 non ha risposto e 1 ha rifiutato) per un totale di quasi 1700 studenti coinvolti.

 

Le scuole hanno eseguito l’indagine in giorni e periodi diversi, tra dicembre 2017 e aprile 2018; la scelta di lasciare libere le scuole è stata fatta per agevolare la decisione di partecipare.

 

Il coordinamento scientifico dell’indagine Gyts 2018 è stato affidato dal ministero della Salute all’Istituto superiore di sanità (Iss).

 

I risultati principali:

 

Abitudine al fumo (consumo di tabacco e sigarette elettroniche)

  • I prodotti da fumo più utilizzati sono le sigarette di tabacco (1 su 5 le fuma quotidianamente) e le sigarette elettroniche (18%), che si pongono assolutamente in linea con la sigaretta tradizionale (diversamente da quello che succede negli adulti). Le ragazze sono fumatrici abituali di sigaretta tradizionale nel 24% dei casi contro il 16% dei coetanei maschi, mentre per quanto riguarda la sigaretta elettronica sono i ragazzi ad usarla abitualmente di più rispetto alle ragazze 22% vs 13% (differenza statisticamente significativa).
  • L’andamento temporale indica una leggera flessione sia per i fumatori abituali che per gli occasionali di sigaretta tradizionale. Tuttavia, per confermare questa diminuzione è necessario attendere le osservazioni future. Riguardo la sigaretta elettronica, invece, i dati mostrano in soli 4 anni che la sua diffusione è diventata paragonabile a quella della sigaretta tradizionale: i fumatori abituali sono più che raddoppiati (attestandosi ora al 18%) mentre i consumatori occasionali risultano aumentati del 60% (ora sono il 44%).
  • La fascia di età dell’iniziazione al fumo di sigaretta è quella della scuola secondaria di primo grado (10-13 anni).
  • Importante il monitoraggio dell’uso dei nuovi prodotti a tabacco riscaldato, di nuovo ingresso nel mercato italiano e che, in altri Paesi (per esempio il Giappone), sembra stiano avendo un successo maggiore delle sigarette elettroniche. Riguardo questi per ora si registrano prevalenze di uso abituale pari al 2% e di uso occasionale pari al 4%.

 

Disassuefazione

  • I dati sulla volontà di smettere di fumare non sembrano cambiare nel tempo. Risulta alta la percezione dei ragazzi di poter smettere quando vogliono (81%), però poco più della metà ha tentato realmente di farlo negli ultimi 12 mesi. Solo 1 intervistato su 2 ha ricevuto un aiuto per riuscire in questo intento. 

 

Fumo passivo

  • In casa: 1 ragazzo su 2 riferisce di essere stato esposto al fumo passivo in casa sua nell’ultima settimana. Questo valore risulta troppo alto e costante nel tempo. 
  • A scuola: La scuola non è percepita come luogo Smoke Free (libero da fumo). Rimangono ancora troppo alti i valori del non rispetto del divieto di fumo all’interno e all’esterno degli istituti scolastici, anche se i dati risultano in calo in risposta alla normativa entrata in vigore nel 2003 (“legge Sirchia” Legge 3/2003 “Tutela della salute dei non fumatori” che vieta il fumo nei locali pubblici) e quella del 2013 (Legge n. 104/2013 che estende il divieto anche nelle pertinenze scolastiche esterne). Si riduce la percentuale di insegnanti che fumano all’interno della scuola passando dal 44% del 2010 al 14% del 2018, così come quella degli studenti che scende da 56% del 2010 al 29% del 2018. Si riduce meno il fumo nelle pertinenze esterne della scuola: gli insegnanti scendono dal 67% del 2010 al 45% del 2018 e gli studenti dal 76% del 2010 al 65% del 2018.
  • Altri luoghi: in aumento il favore espresso dai ragazzi dell’estensione del divieto in altri ambiti come per esempio il divieto di fumare nelle automobili (che ha registrato il consenso del 93% degli intervistati e oggetto del recepimento della direttiva del 2016) ma anche quello in luoghi all’aperto come gli stadi, la spiaggia, i parchi o la fermata del bus.

 

Accesso e disponibilità

  • Troppo facile ancora l’accesso all’acquisto di sigarette tradizionali presso le tabaccherie malgrado l’inasprimento della normativa che prevede il ritiro della licenza del gestore nel caso di vendita a minori: il 20% dei ragazzi intervistati riferisce di acquistare le sigarette presso le tabaccherie (nel 2010 erano il 49%); tra coloro che provano a comprare le sigarette presso una tabaccheria, ben il 68% riferisce che nessuno gli ha rifiutato la vendita a causa della minore età.
  • L’accesso alla sigaretta elettronica è prettamente di comunità: 8 ragazzi su 10 la ottengono da un amico, il resto l’ha acquistata attraverso diversi canali (rivenditore, farmacia, Internet, ecc). Tra chi tenta l’acquisto presso un rivenditore, il 76% dichiara di non aver ricevuto il rifiuto di vendita per minore età, previsto dalla legge anche per le sigarette elettroniche.

 

Ruolo dei media

  • Preoccupante la riduzione della quota di chi riferisce di aver visto o sentito messaggi contro il fumo sui media (dal 92% del 2010 al 51% del 2018) e durante gli eventi sportivi o musicali (dal 62% del 2010 al 33% del 2018).
  • Molto alto risulta il ricordo della presenza di scene di fumo in TV e nei film (92% nel 2018), che non sono oggetto di alcuna normativa. In riduzione ma non trascurabile la quota di ragazzi che dichiara di aver visto pubblicità dei brand del fumo nei negozi (dal 26% del 2014 e al 18% del 2018) e ancora di più in eventi sportivi (dal 63% del 2010 e al 26% del 2018), materia oggetto di regolamentazione. 
  • Nel confronto dei dati 2014 e 2018 non si registra un effetto dell’inserimento sui pacchetti di sigarette o di trinciati delle avvertenze combinate (immagini esplicite dei danni del fumo + testo + telefono verde Iss), imposto nel 2016 dal recepimento dell’ultima direttiva europea: nel 2014 l’87% dei ragazzi dichiara di averle notate contro l’81% del 2018; sia nel 2014 che nel 2018 solo 1 su 3 ha pensato di smettere dopo aver visto le avvertenze e poco più della metà dei non fumatori hanno dichiarato di aver pensato di non iniziare a fumare. Questi risultati sono in linea con altre indagini che dimostrano che l’attenzione ai pittogrammi subisce un incremento temporaneo in concomitanza all’ingresso sul mercato dei nuovi pacchetti.

 

Suscettibilità, conoscenze e attitudini

  • Il 27% dei ragazzi che non ha mai fumato pensa di iniziare a fumare nei 12 mesi successivi l’intervista; sono più convinte le ragazze (34%) rispetto ai ragazzi (27%). In questo gioca un ruolo importante l’offerta da parte degli amici: il 31% si dice disponibile a fumare una sigaretta se offerta da un amico e il 46% sarebbe disponibile ad accettare l’offerta di usare la sigaretta elettronica.
  • La suscettibilità a iniziare a fumare comunque si sta riducendo nel tempo, passando dal 42% del 2010 al 27% del 2018.
  • L’utilizzo della sigaretta è visto come un modo per superare le insicurezze in pubblico: il 40% riferisce che la sigaretta aiuta a sentirsi a proprio agio in occasione di eventi sociali o feste, mentre il 21% pensa che fumare aiuti ad aver più amici e il 14% a sentirsi più attraenti.
  • La stragrande maggioranza dei ragazzi (87%) sa che, con certezza, il fumo di tabacco è dannoso per la salute e solo il 9% lo ritiene probabile; per quanto riguarda il danno alla salute dovuto all’uso della sigaretta elettronica solo il 39% lo considera certo e il 35% probabile.
  • La famiglia gioca un ruolo importante: il 74% dei ragazzi riferisce che in famiglia è stato affrontato il tema del danno del fumo.
  • Nell’ambito scolastico, poco più della metà dei ragazzi (57%) riferisce di aver assistito a lezioni concernenti i pericoli del fumo da tabacco nell’anno precedente l’intervista.

 

Risorse utili

 

Data di ultimo aggiornamento della pagina: 5 aprile 2019

Data di creazione della pagina: 6 settembre 2018