Aids epidemic update 2009: tanti progressi nella prevenzione, ma serve di più
3 dicembre 2009 - 33,4 milioni le persone affette da Hiv, 2,7 milioni quelle che hanno appena contratto il virus e 2 milioni i malati deceduti per Aids: sono alcuni dei dati pubblicati in Aids epidemic update 2009 (pdf 3 Mb) e presentati dal programma congiunto delle Nazioni Unite sull’Hiv/Aids (Unaids) e dell'Oms. Il 67% dei malati vive nei Paesi dell'Africa subsahariana, dove si concentra il 72% dei decessi per malattie correlate all’Aids. Tra le regioni più colpite nel mondo anche Asia meridionale e Sud-est asiatico.
Tra i Paesi più colpiti dall’epidemia, la prevalenza maggiore è stata registrata nell’Africa subsahariana e in particolare in Swaziland, Botswana, Lesotho, Zimbabwe, Sud Africa, Zambia e Malawi. Malgrado in questa regione il numero di persone che vivono con l’Hiv sia in crescita (anche per l’aumento della longevità delle persone malate), nel complesso il tasso delle nuove infezioni è in declino di circa il 25% rispetto al 1995. Da segnalare che in questa zona le infezioni tra le donne sono più diffuse che tra gli uomini (60% delle infezioni totali), in parte a causa di una maggiore suscettibilità fisiologica alla trasmissione eterosessuale e in parte a causa delle discriminazioni sociali, legali ed economiche cui sono soggette.
Preoccupante la situazione anche nell’Asia orientale dove nel 2008 la mortalità correlata all’Hiv risulta in continua crescita: nel 2008, infatti, i decessi legati all’infezione sono aumentati di più di tre volte rispetto al 2000.
Le due aree in cui la prevalenza dell’Hiv è in evidente aumento sono l’Europa orientale e l’Asia centrale dove, nel 2008, si registrano complessivamente circa 110 mila nuovi contagi. Decisamente preoccupante è la situazione in Russia e Ucraina, dove l’epidemia si sta diffondendo con particolare gravità.
I punti chiave dello studio del 2009
Il rapporto Aids epidemic update 2009 è suddiviso in capitoli che trattano singolarmente varie aree del pianeta ma, aldilà delle differenze locali, sono comunque individuabili alcuni temi comuni:
- l’Aids continua a essere una delle maggiori priorità per la salute pubblica e anche se i progressi ottenuti con politiche di prevenzione sono importanti, il numero di persone che vive con l’Hiv è in continua crescita
- la diversa diffusione dell’epidemia è riscontrabile non solo tra i vari Paesi ma anche al loro interno ed evidenzia la necessità di adottare strategie di prevenzione locali e decentralizzate
- l’epidemia è in evoluzione: per esempio nell’Europa orientale e in Asia centrale le infezioni, che in passato si sono diffuse soprattutto per via parenterale tra i consumatori di droghe, si stanno ora diffondendo sempre di più attraverso i rapporti sessuali
- la prevenzione sta raggiungendo risultati importanti: anche se il numero di persone che vivono con l’Hiv è in aumento, le nuove infezioni sono diminuzione
- la copertura delle terapie antiretrovirali è in crescita ed è passata dal 7% del 2003 al 42% del 2008.
Guardare al futuro
Il rapporto Aids epidemic update 2009 individua per il biennio 2009-2011 nove aree d’intervento prioritarie:
- la prevenzione del contagio da madre a figlio
- l’estensione della copertura dei trattamenti
- la prevenzione dei decessi per tubercolosi tra le persone che vivono con l’Hiv
- la prevenzione dei contagi tra tossicodipendenti
- la rimozione di leggi, politiche, pratiche e discriminazioni che ostacolano risposte efficaci all’Aids
- la lotta alla violenza verso donne e ragazze
- l’intensificazione del livello di protezione sociale tra le persone con l’Hiv.
Scarica il rapporto originale Aids epidemic update 2009 (pdf 3 Mb).