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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Near miss ostetrici: parte la seconda raccolta dati

È partita, il 1 novembre, la seconda raccolta dati sui near miss ostetrici. L’indagine rientra nell’ambito del secondo progetto di ricerca – avviato a marzo 2017 - sui casi di morbosità materna grave (near miss) dovuti a sepsi, eclampsia, embolia di liquido amniotico ed emoperitoneo spontaneo. Il progetto, finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute e coordinato dalla Regione Lombardia, fa parte delle attività del sistema di sorveglianza della mortalità materna Iss-Regioni Itoss (Italian Obstetric Surveillance System).

 

Questa seconda raccolta dati, prospettica population-based, ha l’obiettivo di monitorare tutte le donne assistite in gravidanza e in puerperio dai presidi ospedalieri pubblici e privati dotati di unità di ostetricia (n=316) presenti in Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. L’analisi delle informazioni permetterà di valutare l’appropriatezza delle cure offerte alle donne che affrontano queste emergenze ostetriche al fine di prevenire i casi di grave morbosità e morte materna evitabili.

 

Infatti, in base ai dati del sistema di sorveglianza della mortalità materna Iss-Regioni. la sepsi e l’eclampsia rientrano tra le principali cause di morte materna ed è urgente per entrambe le condizioni disporre di dati italiani che facilitino il miglioramento della qualità assistenziale. I dati relativi all’embolia di liquido amniotico e all’emoperitoneo spontaneo consentiranno di partecipare a uno studio multicentrico, coordinato dalla Rete di sorveglianza ostetrica internazionale Inoss (International Network of Obstetric Survey System). Si tratta, infatti, di condizioni troppo rare per permettere di raccogliere un numero di casi sufficiente per un’analisi statistica che faccia riferimento ai soli dati raccolti in Italia.

 

Lo studio dei near miss sta acquisendo sempre maggiore importanza quale indicatore della qualità dell’assistenza ostetrica. Infatti, rispetto alle morti materne, l’analisi delle morbosità materna grave permette di produrre stime affidabili delle condizioni di interesse in tempi molto più rapidi, producendo conoscenza preziosa per il miglioramento della pratica clinica. In Europa è stato stimato che gli eventi morbosi gravi correlati al percorso nascita sono compresi tra 9 e 16 casi ogni 1000 parti [1].

 

L’Istituto superiore di sanità nel 2016 ha concluso la prima raccolta prospettica population-based dei casi incidenti di near miss ostetrici da causa emorragica [2]. Lo studio ha permesso di stimare che per ogni caso di morte materna da complicanze emorragiche si verificano circa 100 near miss per le stesse cause. L’analisi dei dati ha evidenziato criticità cliniche e organizzative di grande interesse per i professionisti sanitari che assistono la gravidanza e il parto.

 

Risorse utili

  1. Peristat "Monitoring and Evaluating Perinatal Health in Europe"
  2. Serena Donati, Alice Maraschini, Marta Buoncristiano, Ilaria Lega, Mauro Bucciarelli, Silvia Andreozzi, Gruppo di lavoro Istituto Superiore di Sanità-Regioni. "Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni Italiane Attività della sorveglianza ostetrica: l’Istituto Superiore di Sanità-Regioni per la gestione della grave morbosità materna da emorragia del post partum". Rapporto Osservasalute 2015: p.264-66

 

Data di creazione della pagina: 2 novembre 2017

Revisione a cura di: Serena Donati, Paola D’Aloja, Ilaria Lega, Alice Maraschini, Silvia Andreozzi – Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, Cnapps-Iss